lunedì 26 maggio 2008

I soggetti nel cinema: Uomine e donni - 1 -

Roby
No, non ci sono errori di stampa nel titolo di questo post. Volevo proprio scrivere UominE e donnI -e così ho fatto- per inaugurare la prima di una serie di considerazioni sul travestitismo nel cinema (e in TV). Attenzione: ho detto travestitismo, non omosessualità o gay pride. E questo non perchè abbia niente contro i gay, ma solo perchè il tema che voglio trattare è un altro, e se c'è qualcosa di diverso, questo è soltanto l'angolo di visuale. Dunque, cominciamo con la

Parte I: Uomini vestiti da donna

Nel teatro greco -permettetemi una citazione lievemente pedante- tutti gli attori erano maschi, essendo proibito alle donne di calcare le tavole del palcoscenico. Le parti femminili, quindi, anche le più tragiche ed appassionate, erano recitate da uomini con una maschera muliebre sul volto, e nessuno spettatore si sognava di scoppiare a ridere di fronte ad un'Andromaca in gramaglie o ad un'Ifigenia prossima al sacrificio, pur sapendo che dietro il travestimento si celavano barba lunga e petto villoso.





Oggi, invece, c'è poco da fare: un uomo vestito da donna, 9 volte su 10, fa scompisciare dalle risate. Mia zia ricorda ancora con genuino divertimento quella volta che, a Carnevale, mio padre -già maturo giovanotto- si abbigliò con gli abiti di una delle sue numerose sorelle, e così ancheggiando entrò in salotto, tra le risate generali. Pare -sempre a sentire la zia- che non avesse nulla da invidiare alla coppia di signorine composta da Jack Lemmon e Tony Curtis nel celeberrimo A qualcuno piace caldo: peccato nessuno in famiglia possedesse, all'epoca, una macchina fotografica per immortalare la sua performance! Altrimenti, l'avrei senz'altro inserita fra le numerose immagini qui allegate.



Lo sfortunato attore disoccupato di Dustin Hoffman in Tootsie vede rialzare le proprie quotazioni solo quando si trasforma in attrice, grazie ad ore ed ore di sapienti trucchi e imbottiture nei punti cruciali.



Anzi, il Dustin-donna non manca di una certa avvenenza, tanto da suscitare il reale interesse di alcuni partners nella soap di cui è protagonista. E deve persino sottostare alle focose avances del più vecchio interprete della serie, famoso per essere riuscito a baciare veramente tutte le prime donne del telefilm.








I problemi, nella seconda parte di film del genere, arrivano tutti a causa dell'innamoramento dell'uoma per una donna vera, che naturalmente non sa della sua natura e lo considera un'amica, simpatica e disponibile, con cui parlare e fare di tutto, magari andare pure a letto insieme... per chiacchierare, mangiare cioccolatini e guardare la tv, ovviamente!!!! Ecco che allora l'equilibrio apparente si spezza, il giocattolo ben congegnato si rompe, e dalle ceneri dell'uoma rinasce il maschietto con tutti i suoi attributi. Il punto è: la ragazza lo accetterà, ora che si è tolto collant e tacchi a spillo?









Robin Williams in Mrs Doubtfire si tramuta addirittura in una matura governante ultrasessantenne, e tutto per stare accanto ai suoi figli, dopo che la moglie -di cui è ancora cotto- ha chiesto il divorzio per colpa della sua inaffidabilità. Ed ecco che l'anziana Mary Poppins da lui interpretata è invece una persona posata e assennatissima -a parte quando rischia di bruciare viva avvicinando troppo le... ehm... il décolleté ai fornelli; o quando si abbandona ad un rock scatenato facendo le pulizie di primavera. Forse questo non basterà a riconquistare l'esigente consorte, ma è certamente sufficiente a restituire all'uomo il rispetto di sè, oltre a garantirgli un nuovo e più gratificante lavoro.








Andando a zonzo in rete, ho scoperto che in quel di Bollywood hanno realizzato un remake di Mrs. Doubtfire, misteriosamente intitolato Chachi 420, di cui vi mostro in anteprima la locandina e alcune inquadrature. Dalle quali, pur non conoscendo i nomi degli interpreti e le differenze nel plot, si evince che neppure i truccatori indiani scherzano, quanto ad abilità e bravura: benchè -bisogna dirlo- il sari aiuti molto, con quel gioco di pieghe e panneggi, a mimetizzare le differenze fra i due sessi. (Tra parentesi, informo chi non lo sapesse che Bollywood è specializzata nei rifacimenti nostrani di successi made in USA: non si sono salvati nè Dirty dancing, nè Fight club , tanto per fare qualche esempio!)






Di tutte le uomine che ho finora citato, ce n'è solo una che davvero non fa ridere, anzi: è l'attore cinese che in Addio mia concubina interpreta Douzi, un artista del teatro kabuki, specializzato nel ruolo femminile di concubina dell'imperatore in una famosa piéce tragica. Sulle scene, infatti, l'amante del sovrano preferirà la morte alla separazione dal suo amato, così come Douzi, tradito dal compagno Shitou ai tempi del revisionismo maoista, alla fine si ucciderà per lui. Singolare affresco di un'epoca, dove muore -insieme a Douzi- un intero pezzo della vecchia Cina. E qui il gioco dei contrasti fra sesso forte e sesso debole passa in secondo piano, lasciando spazio all'immagine di un'umanità comunque dolente e appassionata, maschio o femmina che sia.




Mrs Doubtfire è qui per rivelarvi un segreto:



QUESTO E' IL POST N° 1000 !!!!!



Ma... sssst: non ditelo troppo in giro...

6 commenti:

Solimano ha detto...

Roby, eh... eh! 1000 (mille) post! Poi ne parliamo...

un abbraccio
Solimano (e Primo)

Habanera ha detto...

Poffarbacco! Mille post!

Dal De mauro
poffarbacco:
scherz., si usa per esprimere stupore, meraviglia, dispetto, irritazione, sdegno...


Nel mio caso possiamo sicuramente escludere il dispetto, l'irritazione e lo sdegno. Restano lo stupore e la meraviglia a cui aggiungerei, di mio, l'ammirazione quasi sconfinata per cotanta meritoria opera.

Complimenti, ragazzi!
Ed in particolare a Roby per questo post.

Un abbraccio
H.

Anonimo ha detto...

Complimenti... un grande risultato considerando anchei post che sono uno più bello dell'altro. E complimenti per questo che trovo molto carino... Giulia

Roby ha detto...

E' morto Sidney Pollack.

E su Rete4, proprio ADESSO, stanno trasmettendo uno dei suoi film più famosi.

"TOOTSIE".

Solimano ha detto...

Di Sidney Pollack, che ha fatto molti film interessanti, da ottimo artigiano, amo in particolare due film, che trovo bellissimi.
Il primo è "Jeremiah Johnson" (in italiano Corvo rosso etc) e qui non ne abbiamo ancora parlato.
Il secondo è "This Property is Condemned" in italiano, terribilmente, "Questa ragazza è di tutti". E' un film che ha anche dei difetti, come sempre quando di mezzo c'era Tennessee Williams, ma per me è un film per tanti versi straordinario, in primis per il personaggio di Alva Starr, che è certo la più grande interpretazione di Natalie Wood, si vede che sente il personaggio in modo totale. Questo film fu quello che aprì la carriera a Robert Redford, che è bravo (soprattutto bello), ma non paragonabile, almeno in questo film, a Natalie Wood, anche se il suo personaggio è notevole.
Qui Alva Starr l'ho già messa, nei Caratteri nel cinema.

saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Concordo con te Solimano, anch'io ho amato quesi films, GIULIA.