giovedì 25 dicembre 2008

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Harry Potter and the prisoner of Azkaban, di Alfonso Cuaròn (2004) Dal libro di J.K. Rowlings Con Daniel Radcliffe (Harry), Emma Watson (Hermione), Rupert Grint (Ron), Gary Oldman (Sirius Black), David Thewlis (prof. Lupin), Emma Thompson (prof. Sybil Trelawney), Julie Christie (madame Rosmerta), Maggie Smith (prof. Minerva McGonagall) Musica di John Williams Fotografia di Michael Seresin (141 minuti) Rating Imdb: 7,7


Roby
In una fredda sera di dicembre, nella comoda ma un po' anonima stanza di uno dei più confortevoli hotel di Trento, mia figlia ed io, al calduccio nei nostri lettini gemelli, abbiamo visto in TV questo film - terzo capitolo della saga del maghetto made in UK - divertendoci da morire. Non perchè l'opera sia un capolavoro, tutt'altro: anzi, forse proprio per questo... Il problema principale dei film appartenenti ad una "serie" è che -se non hai seguito attentamente tutti gli episodi fin dall'inizio- non puoi pretendere di capire fino in fondo quello che sta succedendo sullo schermo. Il tuo vicino, magari, si appassiona alla vicenda, andando in visibilio all'apparire di ogni personaggio: mentre tu, ignaro di chi diavolo sia quel ragazzino biondo dall'aria antipatica che si diverte a provocare l'eroe della storia, rimani lì a chiederti cosa mai ci sia tanto da ridere al riguardo.
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Per giunta, le avventure di Harry Potter sono contrassegnate da un'ambientazione, da situazioni e da un linguaggio davvero ostici per i non iniziati (dei quali confesso, non senza vergogna, di far parte). Già è stato complesso, per me, individuare chi siano i buoni e chi i cattivi. A parte Harry ed i suoi inseparabili amici Hermione e Ron, ai miei occhi potevano essere tutti quanti amici o nemici, benchè il cattivo più cattivo fosse chiaramente (?) indicato -anche nel cognome- come tal Sirius Black, e avesse la faccia del bravo Gary Oldman. Una schiera di ottimi attori, a dire il vero, prestano il volto ai personaggi di questa commercialmente assai astuta favola post-moderna: Maggie Smith è una compassata professoressa col cappello da strega, Emma Thompson una svagata insegnante di arti divinatorie, Julie Christie la tenutaria, se ho ben capito, di una locanda chiamata (dovete credermi sulla parola) Stamberga strillante...






Nel primo film della serie era presente anche Richard Harris nei panni di Albus Silente, decano del collegio per aspiranti maghi, una specie di incrocio tra Mr Chips (do you know Goodbye, Mr.Chips, con Peter O'Toole e Petula Clark?) e il Merlino di Walt Disney. Mancato Harris, la parte è stata affidata a Michael Gambon, che lo ricorda molto da vicino. A proposito, nella versione originale il suo nome è Albus Dumbledore, ossia bombo, scelto dall'autrice perchè rendeva bene l'idea di un mago "sempre in movimento". E questo è solo un esempio di come molto del fascino della storia (ammesso che essa ne abbia alcuno) possa parzialmente perdersi nella traduzione - o interpretazione- italiana.
Se a questo punto vi aspettate che vi racconti la trama, potete mettervi l'anima in pace: non posso farlo, semplicemente perchè non ci ho capito un'acca (un'Azkaban, potrei dire, se volessi permettermi una facile battuta). Che razza di filo logico si può trovare in una storia di cui non conosci l'antefatto, nella quale non capisci il lessico usato dagli interpreti e dove continuamente appaiono e scompaiono spaventevoli figure nere (i dissennatori) che si librano in aria tentando di risucchiare il soffio vitale dei personaggi principali???





Notate bene che questo dovrebbe essere un film per bambini, o perlomeno ragazzini... Se lo avessi visto al cinema, a 9 o 10 anni, avrei sicuramente sofferto d'insonnia fino all'inizio delle superiori: i minorenni di mezzo mondo, invece, paiono gradire moltissimo le cupe atmosfere, le nebbie piene di sinistri fruscii e le apparizioni spettrali nella notte che infarciscono la pellicola. Del resto, le fiabe gotiche e truculente dei fratelli Grimm - con pargoli ingrassati come maialini da streghe cannibale e fattucchiere a loro volta cotte in forno da bambini furbetti - sono indubbiamente servite da ispirazione alla Rowlings, che ne ha fatto spudoratamente man bassa.
Ma vi dicevo, all'inizio, del mio divertimento: il fatto di non raccapezzarmi minimamente nella storia, infatti, non mi ha impedito di ridere spesso di gusto e di interessarmi (col dovuto, signorile distacco) alle peripezie del giovane apprendista mago e della sua accolita di compagni di scuola.




Non saprei farvi il riassunto, neppure concentrandomi al massimo: per questo dovete rivolgervi a qualche accanito lettore dell'intera saga, al quale il compito apparirà senz'altro di una facilità irrisoria. Un po' come se mi chiedeste di illustrarvi le problematiche di Star Trek nel suo passaggio dal piccolo al grande schermo... o il motivo del terrore di Indiana Jones per i serpenti... Semplice per gli appassionati, criptico per chi non conosca la password! Con alcune piccole differenze qua e là, a mio parere non del tutto insignificanti. Per esempio, Harry Potter -che al principio delle sue vicende letterarie e cinematografiche è un occhialuto bambino leggermente imbranato- si trasforma a poco a poco in qualcosa di diverso, direttamente sotto i nostri occhi, attraverso una vera e proprio mutazione dagli aspetti talora inquietanti. Magia nera? Sortilegio? Nient'affatto: pubertà e adolescenza, ecco la formula magica!!! Daniel Radcliffe, scelto come interprete dopo estenuanti provini a legioni di ragazzetti anglosassoni, è ormai un maturo diciannovenne discretamente palestrato che preferisce indossare lenti a contatto e non disdegna di gettare, all'occasione, un'occhiata nel décolleté in espansione della ex-bambina Emma Whatson / Hermione, sua compagna sul set.



Insomma, se su James Bond, tanto per dirne uno, si può ragionevolmente pensare di realizzare ancora un numero imprecisato di film, oltre ai 22 già prodotti, quanti ancora potranno essere gli episodi ambientati a Hogwarts, fra unicorni, ippogrifi e pietre filosofali? Dal college seguiremo forse il maghetto (diplomato) all'università, e poi lo vedremo esercitare la libera professione, accasandosi con una brava ed onesta fatina, magari dai capelli turchini? Scherzo, ovviamente, e spero non me ne vogliano i cultori del genere, che so essere numerosi anche fra i non giovanissimi. Lo confesso, Harry Potter non mi ha mai conquistato, nè sulla pagina stampata nè sullo schermo: non ho potuto fare a meno di notare tutte le somiglianze con leggende già note, tutte le corrispondenze con antiche mitologie ed infine -nei film- tutte le citazioni da pellicole precedenti. Ad esempio, nell'ultima parte del Prigioniero di Azkaban si ripete quasi a pappagallo il finale di Ritorno al futuro, con Harry ed Hermione che tornano indietro di qualche ora, rivedendo se stessi in azione ed intervenendo sulla medesima per modificare -con successo- ciò che già è avvenuto.




Concludo proponendovi alcune foto di scena, nelle quali non è poi così facile distinguere chi siano gli attori e chi il regista, visto l'aspetto estremamente giovanile dello stesso, il messicano Alfonso Cuaròn. Il quale -leggo su Wikipedia- pare sia stato aspramente criticato dagli appassionati della collana in quanto, rispetto a Chris Columbus che aveva diretto i primi due episodi, "omette alcune sotto-trame e ne modifica altre". Accidempolina: a me le sotto-sotto-trame sembravano già abbastanza numerose così ... figuriamoci se il povero Alfonso si fosse preso la briga di inserirle tutte!!!



6 commenti:

Giuliano ha detto...

Anch'io mi diverto molto con Harry Potter, l'unico problema è che non mi ricordo mai quale viene prima e quale viene dopo, perché i titoli non aiutano molto. Se avessero fatto Harry Potter I, Harry Potter II, eccetera, credo che li avrei visti tutti, così invece non ci sono ancora riuscito.
Chissà, forse se avessi ancora in giro i miei nipotini (Qui, Quo e Qua: 31, 22 e 19 anni...) avrei messo ordine nella storia.

Però è vero quello che dice Roby, la Rowlings è soprattutto un'abile assemblatrice di cose già viste e riviste, dalla mitologia classica ai romanzi di fantascienza, e anche all'horror. Ci è riuscita bene, è brava, e fa anche un bel po' di invidia!

Due parole sui registi: Chris Columbus è quello di "Mamma ho perso l'aereo", un ottimo professionista (e si vede).
Cuaron ha invece un percorso più d'autore.
Due parole sugli attori: favolosi, vale la pena di vedere i film anche solo per la loro presenza.
Fate un po' voi l'elenco...Ci sono tutti i più grandi.

Et infine, una previsione: la ragazza è un po' antipatica e un po' rigida, il ragazzo idem: ma studiando possono farcela e continuare anche da adulti.
Scommetterei invece una qualche cifra sul bambino con i capelli rossi, l'amico "proletario" di Harry, che mi sembra un bel talento d'attore. Speriamo che non me lo rovinino...

Habanera ha detto...

Ho avuto un solo incontro, anni fa, con il maghetto e con la piccola Hermione. Non di mia iniziativa, intendiamoci.
I due si erano intrufolati (subdolamente) in casa mia nascondendosi dentro un DVD di mia nipote. Il ragazzetto, all'epoca, era leggermente imbranato mentre Hermione era una ragazzina saputella e altezzosa. Almeno, nelle poche scene che ho visto io. Che fine abbiano fatto in seguito non so.
Leggo qui che il maghetto, ormai diciannovenne, non perde occasione per sbirciare nel décolleté di una Hermione cresciuta anche lei, in ogni senso.
La cosa mi fa sorridere ma non mi sorprende. Evoluzione naturale, direi.
Naturalissima.
H.

annarita ha detto...

Ho letto, in parte, solo il primo volume della serie e pure io, come Giuliano, confondo l'ordine cronologico dei titoli.
Non mi è dispiaciuto, è una lettura che scorre e muoio d'invidia per la Rawlings e il suo successo. A parte ciò, credo siano state una serie di fortunate coincidenze a determinare buona parte del successo del maghetto. La magia del cinema ha fatto il resto. Sono fenomeni che nascono all'improvviso e non è facile capire perché, un poco come il più recente Twilight.
Concordo con Roby sul discorso della paura. Le atmosfere cupe e goticheggianti hanno molta presa sul pubblico giovanile.

Solimano ha detto...

Con Henry Potter non ho mai cominciato e non comincerò certo adesso, mi verrebbe il mal di testa a individuare i personaggi e le storie progresse. Quando comincerà ad esserci un po' di sesso avvertitemi, così ci do una occhiata anch'io... sarà sesso da occhialuti...

saludos y besos, Roby
Solimano

Roby ha detto...

Solimano, ti informo che nell'ultimo film il maghetto occhialuto ha baciato (baciato e basta, andiamoci piano!) una streghetta molto carina, sua coetanea, dai bei tratti orientali.
Così, tanto per aggiornarti sul delicato argomento...

[;-P]

Roby

Solimano ha detto...

Ah, guarda un po'! Il ragazzo si è svegliato, senza bisogno di magie particolari. Per i baci serve solo una naturale propensione, chissà perché col tempo si sviluppa...

Roby, saludos y besos
Solimano