L'avventura di Michelangelo Antonioni (1960) Sceneggiatura di Michelangelo Antonioni, Elio Bartolini, Tonino Guerra Con Gabriele Ferzetti, Monica Vitti, Lea Massari, Dominique Blanchar, Renzo Ricci, James Addams, Dorothy De Poliolo, Lelio Luttazzi, Giovanni Petrucci, Esmeralda Ruspoli, Jack O'Connell, Angela Tommasi Di Lampedusa Musica: Giovanni Fusco Fotografia: Aldo Scavarda (141 minuti) Rating IMDb: 7.9
Solimano
Il nome vero di Lea Massari è Anna Maria Massetani. Nasce a Roma il 30 giugno 1933.
L'avventura di Michelangelo Antonioni non fu il suo primo film. Sei anni prima, nel 1954, aveva debuttato con Proibito, un film di Mario Monicelli ambientato in Sardegna. Nel 1957 aveva recitato nel film I sogni nel cassetto di Renato Castellani e nel 1958 ci fu uno sceneggiato TV: Il Capitan Fracassa di Anton Giulio Majano, in cui la parte di Sigognac la faceva Arnoldo Foà e recitavano anche Nando Gazzolo, Leonardo Cortese, Scilla Gabel, Ivo Garrani, Ubaldo Lay, Giulia Lazzarini, Margherita Bagni, Warner Bentivegna, Alberto Lupo. Sempre nel 1958 ci fu il film tedesco Resurrezione di Rolf Hansen, tratto dal romanzo di Tolstoj, con la sceneggiatura di Renato Castellani; fra gli interpreti c'erano Horst Buchholz (Nechljudoff) e Myriam Bru (Katjuschka).
La breve parte di Anna ne L'avventura fece conoscere internazionalmente Lea Massari, e per circa vent'anni (fino al 1980) partecipò a film importanti, in Italia e all'estero. Ma su questi film per ora non mi soffermo, perché preferisco dedicare alcune righe a tre sceneggiati TV di cui prima o poi si tornerà a parlare, dopo decenni di colpevole dimenticanza.
1967. Lea Massari fa la parte di Gertrude, la Monaca di Monza, nello sceneggiato di Sandro Bolchi I Promessi Sposi (sceneggiatura di Riccardo Bacchelli). Ecco alcuni nomi del cast: Mario Bardella, Antonio Battistella, Mara Berni, Cesare Bettarini, Gianni Bonagura, Lilla Brignone, Tino Carraro, Nino Castelnuovo, Rina Centa, Mario Feliciani, Cesarina Gheraldi, Fosco Giachetti, Gabriella Giacobbe, Massimo Girotti, Daniela Goggi, Giulia Lazzarini, Augusto Mastrantoni, Gianfranco Mauri, Elsa Merlini, Ilaria Occhini, Glauco Onorato, Germana Paolieri, Franco Parenti, Mario Pisu, Paola Pitagora, Cesare Polacco, Salvo Randone, Giancarlo Sbragia, Bianca Toccafondi, Sergio Tofano, Lino Troisi, Luigi Vannucchi.
Come minimo, sarei curioso di rivedere Sergio Tofano come Don Ferrante, Daniela Goggi come Gertrude ragazzina, Franco Parenti come Azzeccacarbugli, Tino Carraro come Don Abbondio e Salvo Randone come Innominato.
1969. Lea Massari fa Grusenka nei Fratelli Karamazov, sempre con la regia di Sandro Bolchi (sceneggiatura di Diego Fabbri). Ecco parte del cast: Antonio Battistella, Carlo D'Angelo, Fosco Giachetti, Carla Gravina, Orso Maria Guerrini, Roldano Lupi, Umberto Orsini, Corrado Pani, Antonio Pierfederici, Cesare Polacco, Salvo Randone, Antonio Salines, Carlo Simoni, Sergio Tofano
1974. Lea Massari fa Anna in Anna Karenina, sempre con la regia di Sandro Bolchi (sceneggiatura di Sandro Bolchi e Renato Mainardi). Ecco parte del cast: Caterina Boratto, Giuliana Calandra, Elisa Cegani, Valeria Ciangottini, Pino Colizzi, Sergio Fantoni, Sergio Graziani, Flora Lillo, Cesare Polacco, Nora Ricci, Giancarlo Sbragia, Mario Valgoi.
Ognuno è in grado di fare le considerazioni più opportune sulla TV di allora e su quella di oggi.
Quando comincia il film, Anna (Lea Massari) sta attendendo la sua amica Claudia (Monica Vitti) vicino alla villa di suo padre (Renzo Ricci), con cui ha uno scambio aspro di battute: il padre non vede bene il rapporto della figlia con Sandro (Gabriele Ferzetti), un architetto di relativo successo. Il padre dice ad Anna che Sandro non la sposerà mai. Arriva Claudia, e le due ragazze, sulla macchina guidata dall'autista di famiglia, vanno verso il centro di Roma, dove abita Sandro, con cui dovrebbero partire per una crociera di qualche giorno nelle isole Eolie.
Quando arrivano nella piazza davanti alla casa di Sandro, Anna è incerta, non avrebbe voglia di partire con Sandro, che non vede da più di un mese e con cui ha un rapporto conflittuale. Claudia capisce al volo e giunge ad una conclusione sconsolata: addio crociera. A lei spiace, perché ci teneva. Ma quando stanno risalendo in macchina per andarsene, alla finestra del palazzo compare Sandro. Anna dice a Claudia che torna subito e la lascia ad aspettare in strada. La casa di Sandro è vicina al Ponte Fabricio, il più antico di Roma. Anna e Sandro cominciano a discutere.
In piena discussione, Anna comincia a slacciarsi il vestito. I due fanno l'amore, mentre Claudia, che si aspettava che Anna scendesse subito, va in un bar in cui c'è anche una mostra di quadri, poi torna alla porta della casa di Sandro. Vorrebbe entrare, ma esita e decide infine di aspettare in strada: ha capito come stanno andando le cose. Infine, tutti e tre, partono sulla macchina di Sandro per andare al porto.
Sulla barca, il giorno dopo, ogni tanto Anna e Sandro discutono sul loro rapporto. Lui vorrebbe evitare questi discorsi, con le parole non si risolve niente. Legge il giornale, poi lo butta in acqua e i due si abbracciano. Anna, d'improvviso, si butta in acqua per fare il bagno, quando la barca non si è ancora fermata. Subito dopo si tuffa Sandro e poi tutti gli altri scendono in acqua.
Anna urla che c'è un pescecane, Sandro nuota verso di lei, poi tutti risalgono prudentemente sulla barca. Anna e Claudia si appartano per cambiarsi, ed Anna dice alla sua amica che la storia del pescecane se l'è inventata, o per mettersi al centro dell'attenzione o per creare un po' di scompiglio sulla noia consueta. Le due amiche si svestono e si rivestono insieme, guardandosi l'una con l'altra con malizia, e questa è l'unica scena del film in cui Anna ride. Poi, soddisfatta, si fuma una sigaretta.
Scendono sull'isola. Anna tende ad andarsene per conto suo, ma Sandro la segue. E ricomincia la discussione: Sandro le dice che presto si sposeranno, Anna gli risponde che da tempo è come se lo fossero. Apparentemente dialogano, ma, pur così vicini, è come se fossero lontani.
Sandro si gira e getta un ciottolo in mare, con gesto abitudinario ed indifferente, Anna è sempre più cupa. Non si vede più Sandro, solo Anna che si volta. Sullo sfondo, un'altra donna che fa parte del gruppo.
Più tardi, quando risaliranno sulla barca, Anna non ci sarà. La cercheranno, prima sull'isola, poi in Sicilia, presso amici o parenti, ma Anna non ricomparirà per tutto il film né si saprà dove è andata.
9 commenti:
Innamorato perso da sempre, o almeno dalla prima volta che ho visto L'Avventura.
(ma anche da bambino, in tv, era difficile dimenticare una presenza così)
Giuliano, ho già deciso quali saranno i due prossimi Ritratti di signore, e ne sarai sorpreso, ma poi dirai eggià! Perché questa vista logica, che è impegnativa ma che mi dà soddisfazione, deve camminare sul filo: da una parte ci sono film/attrici che sarebbero troppo scontati, dall'altra film/attrici troppo snobistici.
Camminare sul filo non è il giusto mezzo che non sa di niente, è il raccordo fra attrice, regista, film, data del film e paese in cui è stato fatto (anche location, al limite). Per fortuna il cinema è talmente ricco che di casi del genere se ne trovano. Dimenticavo: l'attrice significa anche il tipo di erotismo che è ben diverso da un'attrice all'altra, di erotismi ce ne sono tantissimi. Sto pensando di inserire anche delle Signore in età e delle Signore giovanissime, il massimo sarebbe scrivere due Ritratti per la stessa attrice, in due film a vent'anni di distanza l'uno dall'altro, e qualcosa ho già in mente.
saludos
Solimano
Penso che Solimano ci abbia messo davanti queste immagini di Lea Massari (donna bellissima in tutte le sue età) anche per sottolineare un dettaglio non da poco, cioè le piccole imperfezioni del volto.
Oggi una ragazza così non la farebbero recitare, prima dovrebbe passare dal chirurgo plastico: il risultato è che le donne al cinema sono diventate tutte uguali.
Penso che sul concetto di "bellezza difettiva" dovrai scrivere qualcosa, caro Solimano.
In genere non mi piacciono troppo le donne, e non è una facile battuta; donne "belle" davvero ce ne sono poche, la Massari è una di queste. Bella certo, interessante ancora di più, con un viso personalissimo, un po' asimmetrico, molto espressivo.
Oltretutto, Solimano (che sa quel che fa e cerca di non essere ovvio) non ha messo i fermo-immagini più belli, perché qui la Massari e la Vitti sono bellissime (chi ha visto il film, magari solo per la prima mezz'ora, lo sa).
Hai detto giusto, Giuliano. Vedo con lieve sospetto le immagini per definizione belle belle belle. Un po' perché sono bastiancontrario, ma credo anche perché la verità e la bellezza si annidino in immagini apparentemente più brutte. Per questo ho sclto quella immagine di apertura del post: Lea Massari esce dal bagno ed appoggia la testa allo stipite sorridendo. Una immagine sghemba, asimmetrica (volutamente), ma mi ha attizzato molto.
grazie e saludos
Solimano
La sceneggiatura di "Anna Karenina" è di Renato Mainardi e Sandro Bolchi.
Grazie Orazio! Aggiornerò il post, io ci avevo provato e non ero riuscito a saperlo.
saludos
Solimano
Innamorata di lei anche se sono una donna, avevo dodici anni quando la vidi in Anna Karenina.. Stupenda, bravissima, intensa, nervosa. Indimenticabile insieme alla musica
Posta un commento