Fantômas di André Hunebelle (1964) Dai racconti di Pierre Souvestre e Marcel Allain Sceneggiatura di Jean Halain e Perre Foucaud Con Jean Marais, Louis de Funès, Mylène Demongeot, Jacques Dynam, Robert Dalban, Marie-Hélène Arnaud Musica: Michel Magne Fotografia: Marcel Grignon (105 minuti) Rating IMDb: 6.8
Solimano
Siamo sulla Avenue des Champs-Élysées in un giorno del 1964. C'è molta agitazione: in un palazzo fra i più noti si terrà una sfilata di moda del tutto particolare e la gente è fitta come le mosche. La giovane fotografa Hélène (Mylène Demongeot) è riuscita ad intrufolarsi, come si vede nella immagine del post di apertura, e non ditemi che è riconoscibile solo perché è vestita di rosso.
Uno scatto via l'altro, ormai il lavoro lo conosce benissimo, anche perché è la fidanzata del noto giornalista Fandor (Jean Marais). Qualcuno spettegola: come si fa a mettersi con uno di più di cinquant'anni, anche se come fisico sembra un armadio. Ma Hélène è contenta, tiene buoni rapporti con tutti: nella immagine sopra sta scattando una foto al commissario Juve (Louis de Funès). La foto verrà mossa perché il commissario è sempre in movimento, ma Hélène sa che dietro il funzionario si nasconde il narcisista. Inoltre, i rapporti fra Juve e Fandor non sono sempre buoni, i mestieri sono un po' in conflitto, però Hélène va d'accordo con tutti e due.
Finalmente arriva il furgone della polizia, scortato da quattro agenti motociclisti armati fino ai denti. Nel furgone c'è la valigetta che contiene i gioielli più belli di Parigi, messi a disposizione per un accordo fra l'Associazione dei Gioiellieri e la Camera della Moda: le modelle sfileranno adornandosi con gioielli autentici. Il vantaggio è comune, la TV e i giornali ne parleranno a lungo.
Ma il commissario Juve e l'ispettore Bertrand (Jacques Dynam) sono preoccupati, non tanto per qualche malintenzionato (per loro due sarebbe gioco facile), ma perché sicuramente quel criminale di Fantômas (Jean Marais) tenterà il colpo.
Intanto le modelle si stanno spogliando e rivestendo in un locale del palazzo, naturalmente off limits. L'ultima cosa che faranno prima della sfilata sarà quella di mettersi i famosi gioielli.
Ma per il commissario Juve non possono esserci off limits, così, seguito dal fido Bertrand, irrompe nella stanza delle modelle, e queste pudiche ragazze ne provano, come si vede, un grande dispiacere. Interviene la sarta che ha la responsabilità del gruppo, e le ragazze rapidamente si tranquillizzano: Juve e Bertrand sembrano del tutto innocui, anche troppo.
Ecco il momento in cui una delle modelle viene adornata con la splendida collana. Quando sono pronte tutte, la sfilata comincia. Si svolge su una terrazza all'aperto da cui si vede tutta Parigi.
Le ragazze sfilano una alla volta, il pubblico è formato in gran parte da addetti ai lavori: giornaliste di moda, stilisti e fotografi. Sono presenti i presidenti delle due associazioni, quella della Moda e quella dei Gioielli, e c'è una speaker che commenta abiti e gioielli.
La sfilata si fa volutamente competitiva, come se le modelle (ed i gioielli) duellassero fra di loro. Qui prevale nell'apprezzamento la modella mora vestita di rosso.
Quando arriva la bionda vestita di nero, con i capelli raccolti, scollata davanti e di dietro, non ce né più per nessuna: con quattro mosse la biondona ha tutti i fotografi attorno. Tutto è andato bene, il commissario Juve e l'ispettore Bertrand tirano un respiro di sollievo. E' quasi fatta.
Non c'è la tensione di prima. La porta, ora, è semiaperta, e la sarta esce a scambiare due chiacchiere. Le ragazze si tolgono i vestiti ed i gioielli per la riconsegna e la valigetta sarà trasportata dal furgone verso la cassaforte ubicata chissà dove.
Basta però che ci si distragga un momento e succede il patatrac: le ragazze hanno tutte perso i sensi per effetto di un gas. Li recupereranno fra un po', è un gas di tipo innocuo con cui Fantômas, sempre lui, quel maledetto! ha addormentato sia le ragazze che i poliziotti di scorta. I gioielli sono spariti, e sui tetti di Parigi avrà luogo l'epica lotta fra il criminale Fantômas e il commissario Juve. Sarà per un'altro post...
2 commenti:
Dei film di Fantomas non ho mai capito niente tranne l'essenziale, e cioè:
- de Funes è molto divertente
- ci sono tante belle donne.
Penso che basti...
Hai ragione, in questo caso ci si aggiunge una splendida ambientazione nei luoghi più noti di Parigi. Magari non raffinata, coem in altri film, ma è bello vedere a lungo proprio le zone della Grande Parigi.
E aggiungerei Mylène Demongeot, però a me scappa da ridere quando si bacia con Jean Marais...
saludos
Solimano
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