Murder on the Orient Express, di Sidney Lumet (1974) Dal racconto di Agatha Christie, Sceneggiatura di Paul Dehn Con Albert Finney, Lauren Bacall, Martin Balsam, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Cassel, Sean Connery, John Gielgud, Wendy Hiller, Anthony Perkins, Vanessa Redgrave, Rachel Roberts, Richard Widmark, Michael York Musica: Richard Rodney Bennett Fotografia: Geoffrey Unsworth (128 minuti) Rating IMDDb: 7.3
Solimano
Questo è un film in cui è bene tenere concentrata l'attenzione sui personaggi, tutta gente importante, mentre gli interpreti sono degli illustri sconosciuti (benché volonterosi), senza nessuna carriera né alle spalle né davanti.
C'è un piccolo prologo, prima che l'attenzione si concentri sul viaggio dell'Orient Express, che sarà assai travagliato.
Il posto dove siamo è a tutti evidente: Istanbul, di cui si scorge benissimo al di là del braccio di mare la cupola della Chiesa di Santa Sofia, poi trasformata in moschea. La signora che sta viaggiando su un battello -come attesta in modo inequivocabile la ciambella di salvataggio che si scorge sulla sinistra- si chiama Mary Hermione Debenham (Vanessa Redgrave) e fa l'Istitutrice ad alto livello. Il suo sguardo non è quello di una che soffre il mal di mare, ma è radioso, come se le fosse apparsa una visione.
Ed eccola, la visione! Si tratta del Colonnello Arbuthnot (Sean Connery) che sembra molto lieto di vedere che sta arrivando l'Istitutrice. Sotto quell'aspetto militaresco si cela forse il cuore di un ragazzo?
Appena l'Istitutrice tocca terra, il Colonnello la festeggia, e lo scambio di convenevoli attesta il buon rapporto fra essi esistente.
Con un piccolo volo pindarico, portiamoci alla stazione ferroviaria più importante di Istanbul, dove stanno affluendo i viaggiatori, in particolare quelli che hanno prenotato il viaggio nel confortevole Vagone Letto. L'Istitutrice ed il Colonnello viaggeranno anche loro, è meglio che ci concentriamo su chi ancora non abbiamo conosciuto.
Dall'atrio stanno andando verso la pensilina due signore: quella seduta in carrozzella è la Principessa russa Natalia Dragomiroff (Wendy Hiller) mentre dietro la carrozzella segue Hildegarde Schmidt (Rachel Roberts) la fidatissima cameriera tedesca della Principessa. Come si vede, Hildegard porta anche i due cani lungochiomati a cui la Principessa è molto affezionata.
Sono invece già nella pensilina il Conte (Michael York) e la Contessa (Jacqueline Bisset) Andrenyi, ungheresi, due sposi che filano il perfetto amore, basti notare come, persino camminando nella pensilina -posto non molto romantico- il Conte stia vicino alla donna della sua vita.
Ancora nell'atrio, vediamo la Signora Caroline Martha Hubbard (Lauren Bacall), americana. La seguono alcuni facchini stracarichi di valige, ed inutilmente i venditori cercheranno di convincere la Signora a comprare le loro cosucce: col naso diritto procederà verso la meta prefissata, cioè il Vagone Letto dell'Orient Express.
C'è poi un personaggio che a me non piace, debbo essere schietto. Si tratta di Mister Ratchett (Richard Widmark) un uomo d'affari che dice di essere americano -ma qualcuno sostiene che il suo vero cognome è Cassetti. La sua ricchezza è oscura, il suo volto non mi convince: se ci fosse un delitto sull'Orient Express l'assassino sarebbe sicuramente lui. Lo segue il suo segretario, Hector Mac Queen (Tony Perkins) mentre dall'altra parte della carrozza c'è il cameriere di Mister Ratchett, il cui nome è Edward Henry Masterman (John Gielgud).
Con la solita aria dimessa e vestita chissà come (confrontate il suo basco col cappellino della Contessa Andrenyi), arriva trafelata la svedese Greta Ohlson (Ingrid Bergman), Direttrice di una scuola missionaria ad Istanbul, osservate l'aria sostenuta con cui la guarda il Controllore del Vagone Letto, Pierre Paul Michel (Jean-Pierre Cassel) . Così dovrebbero esserci tutti.
Invece no, ci sono altre due persone, uno è Monsieur Bouc (Martin Balsam), il ben noto Direttore della Compagnia Internazionale dei Vagoni Letto , l'altro è un amico di Bouc che si chiama Hercule Poirot (Albert Finney) e che fa l'investigatore (che mestiere strano!). Credevo che fosse francese, ma Monsieur Poirot ci ha tenuto a dire che è belga. Contento lui...
Adesso ci sarebbe da raccontare quello che succede nel film, ma poichè è un film giallo basato su continui colpi di scena, è bene che ve lo vediate in santa pace per conto vostro. Dico solo che c'è un delitto, il treno rimane bloccato dalla neve e che Monsieur Hercule Poirot -su cui non avrei scommesso un soldo bucato- riesce a risolvere il caso nel corso di una drammatica riunione in cui tutti i nostri personaggi sono presenti, tranne il morto.
Ho l'impressione che gli interpreti si siano molto divertiti. L'interprete della missionaria, cioè Ingrid Bergman, si è presa anche un Oscar come migliore attrice non protagonista (le solite raccomandazioni...)
Prendo volentieri atto della sportività di altre due interpreti, Lauren Bacall e Jacqueline Bisset, che ciò malgrado brindano a champagne. Di Vanessa Redgrave e di Sean Connery non ho notizie, per me l'Istitutrice e il Colonnello hanno preso uno scompartimento tutto per loro e non usciranno per tutto il viaggio.
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11 commenti:
Un filmone. Che dire? Hai detto tutto tu, caro Solim!
E' uno di quei film che non mi stanco mai di rivedere. Non c'è nemmeno bisogno di seguire la storia. Si potrebbe anche togliere l'audio. E' già uno spasso seguire i vari componenti dell'allegra brigata :-)
Sì, è uno spasso continuo, altro che film giallo. Credo che ciò sia dovuto a due cose.
La prima è relativa ai personaggi, perché -che non ci sentano i fedeli della Signora Agatha- Lumet sa amorevolmente sfottere una serie di tormentoni che la Signora Agatha inserisce sempre. Lumet li esagera appena un po' rendendoli ridicolissimi.
La seconda è che funziona benissimo l'allegra sinergia fra questa serie di colossali marpioni (gli interpreti). L'Oscar ad Ingrid Bergman fu sacrosanto, ma Lauren Bacall segue ad una corta incollatura. Faccio fatica a dirlo, perché qui Jacqueline Bisset è bella come non mai, ma quelle due, che prodigio!
Io però ci voglio anche l'audio, ma è vero, rivedendolo pian piano si imparano le parole e le si ricorda in base alla espressività, torna proprio in mente tutto.
Ci si aggiunge che, per stare non troppo lungo non ho messo due o tre personaggi, ma almeno il Farinelli va ricordato!
saludos
Solimano
Solimano, ma guarda che anche la grande Agatha era ironica con questo genere di personaggi, perciò io penso che Lumet e Mrs. Christie siano in perfetta sintonia. Riguardo all'audio, era proprio questo che intendevo: lo so talmente a memoria che posso ormai anche solo guardarlo, che le battute ce le metto io di mio. Anzi, sai che ti dico? Che m'è venuta voglia di rivederlo (smile)
Letto l'ultimo commento di Solimano stavo già per afferrare penna e calamaio (pardon, tastiera e mouse) in difesa della evidentissima e indiscutibile ironia della grande Agatha quando ho letto, con sollievo, l'immediata replica di Gabrilu.
Mi viene un dubbio, Sol... ma tu lo hai mai letto un libro della Christie?
(Scherzo, neh!)
Baci a tutti
H.
Non so perché, ma Connery e la Redgrave insieme non ce li vedo. Secondo me, dopo dieci minuti litigano... Mah, comunque un bel brindisi a quel pramsàn di Sparanero Francesco, in arte Franco Nero.
Mi unisco a Gabrilu e Habanera: NON TOCCATEMI AGATHA CHRISTIE!!!! Io ci sono cresciuta, a miss Marple, Poirot e assassini un po' dovunque: sul treno azzurro, sul Nilo, a Styles Court, allo specchio, in biblioteca, in Mesopotamia, con dieci piccoli indiani, ecc. ecc. Riguardo a quello sull'Orient Express, ricordo un'involontaria battuta di mia sorella A.: quando diedero il film in TV, qualche anno dopo l'uscita, chiesi a lei -che l'aveva già visto al cinema- se si ricordasse CHI era l'assassino... e A. RISPOSE DI NO!!!! SE L'ERA DIMENTICATO!!!! Ora, chi ha visto il film capirà bene quanto la cosa sia assurda. Gli altri si precipitino a guardarlo in dvd e poi mi diranno...
Kisses
Roby
PS: comunque, come Poirot io preferisco Peter Ustinov, oppure il televisivo David Suchet.
Augh!!!
Roby-bis
1- Grazie Solimano per avermi indicato il google del sito, strumento che non conoscevo
2-Fantastico, c'erano ancora più attoroni di quanti ne ricordassi
3-Mi associo all'Agatha fan club
Barbara, mi fa piacere che tu ci sia arrivata tramite il Google interno al blog. Non solo è un sistema comodo, ma è il sistema più naturale: uno non si fa venire il mal di testa, ha in mente una cosa che vorrebe trovare, prova con Google e qualcosa in genere trova, ormai i post sono quasi 1300 (ma non ce la tireremo mai da enciclopedia, smetteremmo di divertirci).
grazie e saludos
Solimano
SCUSATE......mi rendo conto che un film tratto da un giallo non avrà mai la considerazione di un mega-dramma o di uno storico, ma questo film meriterebbe qualcosina di più!!
La recensione è troppo blasè....e un fattore davvero importante in questo film(che si perde del tutto con il doppiaggio in italiano) è la bravura degli attori nel parlare inglese con accenti diversi...Guardando il film in lingua originale è chiarissimo perchè la Bergman ha vinto l'oscar!!!
a mio parere è un film stellare!
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