Horton Hears a Who! di Jimmy Hayward, Steve Martino (2008) Dal libro del Dr. Seuss Film di Animazione Sceneggiatura di Ken Daurio, Cinco Paul Musica: John Powell e "Can't Fight This Feeling" (88 minuti) Rating IMDb: 7.5
Annarita sul suo blog L'angolo di Annarita
Nata nel lontano 1954 con il titolo "Horton Hears a Who!", la storia di Ortone dei suoi minuscoli amici approda sul grande schermo nella versione dei creatori de "L'era glaciale".
Dilatato nella parte centrale dedicata alla conoscenza del favoloso mondo dei Chi, il film non è un annacquamento della storia, ma un riuscito gioco di incastri che attira tanto il piccolo spettatore quanto l'adulto. Il livello immediato è quello visivo, con la lussureggiante bellezza della giungla e i colori dei personaggi e della vegetazione, ma si intuisce subito che la comunità della giungla siamo noi, la nostra società nella quale spesso chi è dotato di fantasia e di sensibilità come Ortone viene guardato con sospetto e tenuto sotto controllo in quanto potenziale disturbo, proprio come fa la terribile Kangaroo, che non permette nemmeno al figlio Rudy di avventurarsi fuori dal marsupio.
Eppure Ortone è amatissimo dai suoi allievi della giungla proprio per le sue doti di umanità e fantasia, eccessiva a volte e alla quale pone rimedio il topo Morton, suo migliore amico.
Stesse ripercussioni sociali anche nel piccolo mondo dei Chi, nel quale il Sinda-Chi è ritenuto un inetto dal Consiglio Comunale che lo sbeffeggia per la sua fissazione che la città di Chi-Non-So sia in pericolo. Il sindaco è alle prese con i problemi di tutti i giorni, come quello di una famiglia composta di 96 figlie più un figlio, il piccolo dark Jo-Jo che non pronuncia mai una sola parola, temendo di dire qualcosa che possa deludere il padre e fa pensare tanto ai personaggi di Tim Burton.
In parallelo i due essseri tanto diversi, il gigantesco Ortone e il microbico Sinda-Chi, lottano e affrontano ostacoli perché sono corcordi nel ritenere che ogni creatura sia importante nel gioco complesso della vita.
Ben caratterizzati tutti i personaggi, dall'aquila Vlad, improbabile accento transilvanico, che si spaccia per molto più abile e cattiva di quanto sia in realtà, allo scervellato scimmione Yummo, stolido scagnozzo di Kangaroo.
Per non parlare del mondo di Chi-Non-So, con la profonda scienza della dottoressa Mary Lou Larue e con il pragmatismo di Sally O'Malley, l'avveduta consorte del Sinda-Chi, con le sue strutture mirabolanti e il segreto dell'immenso Sinfonofono costruito da Jo-Jo neli locali abbandonati dell'Osservatorio del Brutto Tempo.
Ai minuscoli Chi appartiene anche un altro personaggio del dottor Seuss, quel Grinch verde che aveva in odio il Natale, reso famoso dal film di Ron Howard del 2000, interpretato da Jim Carrey che qui torna in veste di doppiatore e ispiratore, avendo dato voce e fattezze mimiche a Ortone.
Nella versione italiana è Christian De Sica a dare voce a Ortone, scivolando di tanto in tanto nel romanesco, ma in un modo simpatico che non guasta.
La storia molto breve e in rima è nata dalla penna del dr.Seuss, Theodor Seuss Geisel (1904-91), uno degli scrittori americani per l'infanzia più apprezzati. che scelse il proprio nome d'arte nella metà degli anni Venti, alludendo ironicamente alla vana speranza paterna di vederlo laureato a Oxford.
La sua fama è tuttora limitata ai paesi di lingua anglosassone e la maggior parte dei suoi libri sono scritti in rima e in versi, rispettando un metro particolare, il tetrametro anapestico. Infatti uno dei suoi scopi era trasmettere ai piccoli lettori l'amore per il linguaggio appunto attraverso l'uso dei versi e della rima.
Il messaggio di questo libro è stato interpretato in chaive antiabortista, ma la vedova del dr.Seuss non ha esitato un momento a controbatterla, affermandone piuttosto l'universalità che non doveva essere soggetta a strumentalizzazioni di parte.
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1 commento:
Detto tutto il bene possibile del Dr. Seuss, almeno per quel poco che lo conosco (Le 5000 dita del dottor T., e - mi pare - anche il bambino intonarumori Gerald Mc Boeing Boeing), mi chiedevo se il nome originale dell'elefante, Horton, sia un omaggio a Edward Everett Horton, un grande attore comico degli anni 30-40.
EE Horton è un signore alto e magro dall'aspetto inglese, un po' stralunato, specializzato nelle parti di impresario, maggiordomo, segretario: lo si vede spesso nei film di Fre Astaire, o di Greta Barbo, o di Lubitsch; e ha una bella parte buffa in "Orizzonte perduto" di Frank Capra.
I cartoons sono invitanti, direi che è un film da andare a vedere.
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