Solimano
Dopo aver inserito nel blog i primi due post della vista logica I modi di vedere, dedicati a Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, ho deciso di procedere con cautela. Adesso ho in mente oltre dieci film, ma debbo esserne veramente convinto e ci vuole il suo tempo, perché esistono due possibili trappole.
La prima è la trappola dell'estetismo, il gusto della bella immagine di per sé, come se fosse una pittura. La seconda è la trappola interpretativa, cioè voler dedurre dalle immagini la visione di vita del regista.
Apparentemente sarebbe più che giustificato, solo che così l'immagine diventa un mezzo, un itinerario verso una meta, mentre basta a sé stessa. Il contenuto è già lì, sta nel guardarla con attenzione, nel percepirla. I dieci minuti scarsi che Fellini dedica alla scuola nel film Amarcord (1973) mi hanno convinto che era il caso di scrivere il terzo post. La scuola è un liceo classico; in quei pochi minuti Fellini guarda la scuola in momenti diversi. Comincio col primo: gli studenti ed i professori fuori dall'aula.
Fellini sa disegnare, che è un grande aiuto, e molti di questi studenti e professori li ha rappresentati prima con la matita poi con la cinepresa. Difatti Fellini l'ho inserito nei Fumetti d'agosto dell'anno scorso evidenziando il nesso fra schizzi preliminari e immagini nei film.
Nei professori si creano alleanze e solitudini: la professoressa di Storia dell'arte parla col prete (gli insegnanti di religione erano tutti preti), la professoressa di Matematica col professore di Greco, anche perché -lo si vede durante il film- sono entrambi ferventi fascisti. Il preside sta da solo per autorità, l'insegnante di Scienze per timidezza.
La scuola di Fellini è più libertaria di quella che ho frequentato io: i professori sono mischiati con gli studenti, da noi il preside ed un professore (massimo due) se ne stavano seduti al centro della prima fila contornati dalle ragazze in grembiule. Il sorrisetto tirato dell'insegnante d'arte, quella che dice che Giotto ha inventato la prospettiva, il gesto napoleonico della mani del preside, il petto prepotente dell'insegnante di matematica (impressiona più della materia, che già non scherza). Nell'immagine sopra il post, lo sguardo puntuto del ragazzino figlio di famiglia ricca. E' un ragazzo sempre ben tenuto, però è una peste che prende in giro il professore di Greco. Nell'altra foto, il pacchetto di mischia di alcuni studenti, accostando soggetti molto diversi: il piccolo Proust vicino a Titta (Bruno Zanin), il protagonista del film, davanti c'è anche Naso (Alvaro Vitali) mentre sulla destra quello alto e magro è la boccia persa della classe. In prima fila, fra le ragazze, quella che spicca di più è Aldina Cordini (Donatella Gambini) a cui è il caso di dedicare due imagini.
Ecco le informazioni sul corpo insegnante che sono riuscito ad ottenere:
L'insegnante di Matematica si chiama De Leonardis e l'interprete è Dina Adorni.
L'insegnante di Greco si chiama Fighetta e l'interprete è Armando Villella.
L'insegnante di Scienze si chiama Bongioanni e l'interprete è Francesco Maselli, il noto regista.
L'insegnante di Storia dell'Arte non si sa come si chiami e l'interprete è Fides Stagni.
L'insegnante di Storia non si sa come si chiami e l'interprete è Dante Cleri.
1 commento:
L'insegnante di fisica, Francesco Masell, è solo un omonimo del noto regista, peraltro all'epoca del film già molto noto, Citto Maselli. Probabilmente era un attore non professionista, sicuramente di origine napoletana, doppiato da Gigi Reder, secondo una fonte solitamente attendibile. Bruno Frattasi
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