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Barbara sul suo blog Lavoretti
Tutto era iniziato per caso, una sera che Franti aveva avuto voglia di strimpellare il pianoforte.
-Ehi Lilli, te la ricordi la prima canzone di Jesus Christ Superstar?- aveva chiesto.
-Certo- aveva risposto prontamente lei, che sull’argomento forse ne sapeva più dello stesso Lloyd Webber. – “Heaven on their minds”. Perché?
Franti buttò giù qualche accordo, canticchiando la melodia – Qui, in questo punto- domandò, premendo un accordo – faceva così- dleng- oppure così?-dlong.
-Nessuno dei due- disse lei con sicurezza. – La canzone fa così: “Listen Jesus to the warning I give…”
- Aspetta- la fermò lui, correndole dietro con gli accordi- non ho capito niente! Ripeti!
-“Listen Jesus to the warning I give…”
- Mica l’hai fatta uguale a prima.
- Come no? “Listen Jesus to the warning I give…”
-Pure questa è diversa.
-No, è sempre uguale.
-Sei stonata come una campana.
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In tutto questo la piccola Emma era stata zitta, accucciata in un angolo a colorare l’album di Winnie the Pooh e il pigiamino, anch’esso di Winnie the Pooh; ma quando vide che i due stavano tirando fuori dallo sgabuzzino il carrello della televisione si affrettò a mettersi in prima linea, pur tenendo stretto nella manina il fedele pennarello blu (o bilù come diceva lei), che poteva sempre arrivarle un’ispirazione e bisognava essere pronte.
Quando i ragazzi avviarono il film, dopo pochi fotogrammi la piccola iniziò a saltellare entusiasta e, indicando lo schermo su cui era fugacemente apparso Ted Neely vestito da Cristo, urlò:
-GGGiiiiisùùùùùùùù!!!
Lilli e Franti, agnostici da tempi immemorabili, si guardarono sbigottiti.
-Ma glielo hai insegnato tu?- chiese il ragazzo, mentre la bambina continuava a saltellare contenta tutte le volte che compariva “Gisù”.
-Io? No, non mi pare- rispose Lilli un po’ dubbiosa. –Probabilmente è stata mia madre-azzardò.
-Nonna Gisù- rispose Emma, tirando bacetti allo schermo.
Andò a finire che da quella sera Jesus Christ Superstar divenne un tormentone nella loro casa.
Emma, sensibile a musichette e canzoncine, si appassionò talmente tanto che tutte le sere voleva vederlo, per ballare ed ascoltare i suoi brani preferiti, che guarda caso e con immenso orgoglio di Franti erano proprio i migliori del musical, segno dell’indiscusso genio della piccoletta.
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Emma andava pazza per Giuda, e mentre tutte le altre paroline che diceva erano ciancicate e impastrugliate (“Mena” per Maddalena, “Rote” per Erode , “Pero” per Pietro) la parola “Giuda” le usciva limpida, cristallina e chiarissima.
Meglio che ad un teologo.
Come ebbe modo di accorgersi il venditore marocchino che incontrarono una domenica mattina al bar.
“GGGiiiiudaaaaaaaa!!!!” lo additò piena di gioia la bimba.
E anche il sacerdote che stava celebrando il matrimonio dei loro amici Berto e Luisa, che nel pieno raccoglimento, al momento dell’offertorio, sentì dal fondo della chiesa una allegra vocina esclamare “Pane Giudaaaaa!!!!”
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5 commenti:
Io c'ero, quando uscì il film. Ricordo ancora le polemiche e i posti di blocco di CL fuori dei cinema, per lesa religione...
Poi ho visto il film, e mi è sembrato tanto rumore per nulla. E' un bel film, e anche un buon film: tutto sommato, il Vangelo è reso meglio qui che in Zeffirelli e in Mel Gibson. E' meglio soprattutto perché gli autori sono coscienti di quello che stanno facendo: un musical sulla vita di Cristo, un po' come le Sacre Rappresentazioni dei secoli passati, e le sequenze iniziali lo spiegano benissimo.
(però a me Lloyd e Webber nun me sono mai piasciuti tanto...)
(le bambine sì, ne avrei tanto voluto avere un paio di mie!)
Giuro che è tutto vero al 90%,
piccolissime forzature
Franti
E' la passione di Cristo dal punto di vista di Giuda.
Questo scarto lo rende particolarmente interessante.
Ovviamente Emma non è interessata a questi cavilli
Concordo sulla preferenza per "questo" Gesù rispetto a quello di Zeffirelli e Gibson. Carl Anderson era (é?) una forza della natura: Ted Neely, in confronto, appare molto più scipitino.
Andate in pace!
Roby
PS: e un bacino a Emma!
Benvenuto Franti, attenderemo l'età scolare di Emma, personalizzando il modulo-commenti con le righe o coi quadretti, scelta difficile.
Parrà strano, ma un buon cinema religioso esiste, specie in Francia, in cui ho notato che anche registi molto laici trattano con serietà i temi religiosi. Ma il motivo è che nel Novecento hanno avuto scrittori come Claudel, Peguy, Bernanos, Maritain, Mounier, anche Mauriac e Simone Weil. Ogni volta che andavo a Parigi, mi ricordavo di andare a Messa la domenica: era sempre una bella esperienza, e non faccio un discorso estetizzante, l'impressione era di trovarsi insieme a persone convinte ma non fanatiche né faziose né incarognite né superstiziose. Poi, nelle principali chiese di Parigi, la domenica suona sempre l'organo.
Essere minoritari da due secoli aiuta.
Grazie Barbara e saludos
Solimano
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