sabato 15 agosto 2009

Parigi nel cinema: Parole, parole, parole (1)

Agnès Jaoui

On connaît la chanson di Alain Resnais (1997) Sceneggiatura di Jean-Pierre Bacri, Agnès Jaoui Con Pierre Arditi (Claude), Sabine Azéma (Odile Lalande), Jean-Pierre Bacri (Nicolas), André Dussollier (Simon), Agnès Jaoui (Camille Lalande), Lambert Wilson (Marc Duveyrier), Jane Birkin (Jane), Jean-Paul Roussillon, Nelly Borgeaud Fotografia: Renato Berta Musica: Bruno Fontaine, e le quindici canzoni inserite nel film... a cui dedicherò un post, se basterà... (120 minuti) Rating IMDb: 7.1

Solimano

Oh, l'immagine con cui apro il post non appartiene al film, ma al trailer originale, e riproduce le sembianze della mia amatissima Agnès Jaoui, a cui si può fare la lode che si faceva alle ragazze brutte: quant'è intelligente! Solo che Agnès Jaoui è anche bella. D'accordo, come intelligenza porta il fieno in cascina anche il bravissimo Jean-Pierre Bacri, ma chissà perché a me viene in mente prima Agnès.

Una guida turistica sta spiegando ad un piccolo gruppo le bellezze di una strada di Parigi. Credo che si tratti di Rue de Rivoli, sono sicuro di esserci stato, in quel posto, come in quasi tutti gli altri del film, ma non sfruculiatemi troppo, perché rischierei di fare brutta figura. La guida turistica è una ragazza che si chiama Camille Lalande (Agnès Jaoui). Molto colta, fra qualche giorno prenderà la laurea. La tesi di laurea è su un tema ineludibile: "I cavalieri contadini dell'anno mille sul lago di Palabru".

Nel gruppo che segue Camille, dietro le due giapponesi in primo piano, compare la testa più grigia che bionda di Simon (André Dussolier), che scrive delle commedie radiofoniche, ineludibili come la tesi di Camille. Per campare, Simon svolge una attività di venditore immobiliare, ma non è bravo a vendere e il proprietario dell'agenzia non lo stima.


Dall'altra parte della strada, da un magnifico giardino con una scultura di bronzo, esce sulla strada una coppia. Sono evidentemente ben messi, una coppia ad alto livello. Camille li guarda e pensa: "Ma quello là mi sembra di conoscerlo. Non era quello sfigato che stava insieme a mia sorella Odile? Si vede che si è fatto strada. Chi l'avrebbe mai detto?" Si tratta di Nicolas (Jean Paul Bacri) che sfigato era e sfigato è rimasto. In campagna vivono la moglie ed i due figli, Nicolas promette che appena trova un appartamento adatto li fa venire a Parigi. Intanto, per tirae avanti, accompagna signore ricche. Non una roba sessuale, è che a queste signore secca andare in giro da sole per strade e per negozi, e Nicolas, che ha l'aria molto distinta (benché sfigato) va benissimo. Lo prendono come si prende un taxi.

Il gruppo turistico si sta dirigendo in un altro bel luogo della magnifica città di Parigi, sempre guidato da Camille. Qui li vediamo di spalle e continua ad emergere la testa di Simon - più grigia che bionda, come sopra.


In un'altra zona di Parigi due uomini camminano per strada. Quello con gli occhiali si chiama Marc Duveyrier (Lambert Wilson). E' il giovane titolare di una agenzia immobiliare. Attivo, deciso, determinato. Sia negli affari che con le donne. L'altro lo ascolta con ammirazione (o forse perché ha bisogno di lui). Marc non è del tutto contento di come va l'agenzia: il venditore che ha assunto si sta rivelando una palla al piede. Vende poco e ogni tanto sparisce. Avete capito tutti che il venditore è Simon, che sparisce perché gli piace girare per Parigi e scrivere commedie radiofoniche che nessuno ascolterà. Oltretutto, vendere non gli piace, ne è del tutto incapace.

Il modo di fare di Camille piace soprattutto ai turisti giapponesi. Qui ne vediamo un gruppetto in Place de la Concorde. Stanno fotografando Camille alla fine del loro itinerario. Questa, di fotografare tutto quello che passa sotto il naso, era ed è una simpatica caratteristica delle operose popolazioni dell'Estremo Oriente.



Durante un'altra visita turistica si verifica un piccolo episodio spiacevole. Camille si inerpica sino alla sommità del Parc des Buttes-Chaumont, il cosiddetto Belvedere o Tempietto della Sibilla. Poi Camille comincia a dare le spiegazioni al gruppo di turisti. Ma Simon gioca d'anticipo, dicendo alcune cose ad alta voce prima che le dica lei, come se volesse far vedere che lui ne sa più di Camille. Proprio non ce la fa a stare zitto e Camille gli prende le misure, è giustamente molto seccata. Ma perché Simon partecipa a questi giri turistici, se le cose le sa già? Ah saperlo!


Inserisco due fotografie del Parco Buttes-Chaumont. Fu realizzato dal Barone Haussmann su incarico di Napoleone III. L'architetto è Jean-Charles Alphand, lo stesso del Bois de Boulogne. E' come estensione il terzo parco di Parigi, dopo il parc de la Villette e il jardin des Tuileries. Qui si trovavano le cave di gesso e di pietra utilizzate per le costruzioni di Parigi.
"Chaumont" deriva dalla contrazione di "chauve" e "mont", una informazione che nel film Simon fornisce prima di Camille.

L'instancabile Camille continua a fare la guida in giro per Parigi. Nell'immagine si vede la portiera aperta di un'automobile. Sta scendendo Marc, che non conosce ancora Camille, e meno male che non si accorge che il suo dipendente Simon invece di vendere appartamenti se ne va a spasso facendo il turista.



Altro episodio spiacevole, ma stavolta, ve l'assicuro, la colpa non è tutta di Simon. Camille sta per dire qual'è il nome usuale di un ponte a cui sono vicini e una donna impicciona chiede a Simon che nome sia. Simon risponde che si tratta del "ponte dei suicidi". Camille si volta indignata e gli dà un liscio e busso che levati. Simon, vergognandosi, smette di associarsi ai gruppi di turisti. Tutto finito?



No, interviene il caso, che non manca mai nella vita reale, figuriamoci se manca nei film. Camille e Simon sono due topi di biblioteca, e dove volete che si incontrino, casualmente? In una biblioteca. Dapprima Camille tratta Simon con freddezza, poi si accorge che lui è molto gentile, non ha sbagliato per malizia e fra i due si stabilisce un buon rapporto. Solo che Simon è innamorato perso di Camille, mentre Camille prova solo amicizia per Simon, perché ha cominciato a filare con un uomo che ha conosciuto casualmente. Chi mai sarà quest'uomo?

Così, vedendo sfilare la Guardia Nazionale a cavallo, proprio vicino alla fermata di una stazione del metrò, Camille e Simon sono fianco a fianco. Solo che lui vorrebbe essere un altro, diverso da com'è, e l'immagine di chiusura del post è il suo sogno ad occhi aperti.
(continua)

4 commenti:

Habanera ha detto...

Non c'è dubbio, la strada delle prime immagini è Rue de Rivoli ed il cancello da cui stanno uscendo Nicolas con la signora elegante è quello dei Jardins des Tuileries. Che splendore la mia amata Parigi!
Non credo di aver visto On connaît la chanson ma, se riesco a trovarlo, mi ci butto a pesce per tre buone ragioni: la regia di Resnais, l'ambientazione a Parigi ed un certo Marc Duveyrier di cui (come la protagonista?) vorrei tanto approfondire la conoscenza...

Grazie Solimano
H.

Solimano ha detto...

Habanera, occhio a Marc, non c'è da fidarsi del tutto... E comunque ha le sue buone ragioni ed un ottimo aspetto.
Il fascino più grande di questo film intelligente - e non è una lode da poco - sta nel modo in cui utilizza le quindici canzoni, di cui alcune sono famosissime.
Fra un po' di tempo proverò a scriverci un post, piuttosto impegnativo per evidenti motivi.
Tornando alla città di Parigi, nel film è presentata con naturalezza, come il posto dove accadono una serie di piccoli accadimenti, non come uno scenario. Te ne accorgi dopo, che è comparso quel palazzo o giardino o monumento.

saludos y besos
Solimano

Anonimo ha detto...

Habanera ha visto giusto.
Abbiamo cominciato a vedere on connait...qualche giorno fa ma mia figlia ci ha fatto dannare e così siamo in alto mare. In ogni caso non riusciamo a individuare la zona della statua con tutti quei piatti, secondo noi dovrebbe essere nel 15 o 16 arrondissement ma proprio non siamo riusciti a localizzarlo. Poi ci sono foto di ponti ma non capiamo bene. Aspettiamo questa settimana di vederlo tutto!
Sabrina

Solimano ha detto...

Sabrina, ho fatto una fatica boia ma sono riuscito ad individuare quella scultura e a sapere dov'è (se non l'hanno spostata). Le informazioni le trovi nel secondo post che ho dedicato a questo film, il post che sta sopra a questo.
Il film ha molti pregi, e lo sapete anche voi, anche la completa ambientazione a Parigi è un bel pregio. Perché è un'ambientazione naturale, non forzata, e perché dà una visione di una Parigi quotidiana e feriale. Ma le canzoni... le canzoni!

grazie e saludos
Solimano