lunedì 19 gennaio 2009

Roma nel cinema: Daisy Miller (3)

Daisy Miller, di Peter Bogdanovich (1974) Dal racconto di Henry James, Sceneggiatura di Frederic Raphael Con Cybill Shepherd, Barry Brown, Cloris Leachman, Mildred Natwick, Eileen Brennan, Duilio Del Prete, James McMurtry, Nicholas Jones, George Morfogen Musiche: Bach, Boccherini, Haydn, Mozart, Schubert, Johann Strauss, Verdi (consulente musicale: Francesco Lavagnino) Fotografia: Alberto Spagnoli Production Design: Ferdinando Scarfiotti Costumi: Mariolina Bono, John Furniss (91 minuti) Rating IMDb: 5.7
Solimano
E' il quinto post che scrivo su questo film. Due li ho scritti per la vista logica I libri nel cinema, riportando alcuni brani tratti dal testo di Henry James. Altri due per la vista logica Roma nel cinema, con il Pincio e la Villa Adriana a Tivoli. In questo post inserisco altri luoghi romani in cui si svolge il film. Probabilmente scriverò anche un post su un luogo singolare (non a Roma).




Nel romanzo breve di Henry James c'è una frase che riguarda la visita di una chiesa di Roma da parte di Daisy:
"Una domenica pomeriggio che era andato a San Pietro con la zia, Winterbourne scoperse Daisy che camminava nell'immensa chiesa con l'inevitabile Giovanelli."
Nel film, non sono riuscito ad identificare la bella chiesa che Daisy (Cybill Shepherd) visita con Giovanelli (Duilio Del Prete). Non credo che sia San Pietro. Ho pensato al Pantheon, per il mirabile raggio di sole che investe Daisy nell'immagine di apertura del post, ma non è neppure il Pantheon. Di chiese con arredo barocco così belle a Roma ce ne sono tante, prima o poi riuscirò ad individuare quella giusta. E' evidente il significato del raggio di sole che illumina solo Daisy, quindi non mi ci soffermo.

Daisy la si trova dovunque, ho intravisto la sua figuretta nella Piazza del Campidoglio. Chi sarà l'accompagnatore: Winterbourne (Barry Brown) o Giovanelli?


La visita più importante e le cui conseguenze saranno tragiche è quella notturna al Colosseo, definito nel libro di James come nido di malaria.
Dapprima compare l'Arco di Costantino, poi, una visione del Colosseo. Davanti si intravede una carrozzella, da cui sta scendendo Winterbourne.


Uno dei tanti gatti di Roma (questo è di tipo arancione) sta lambiccando sotto le arcate. Gli tiene compagnia l'ombra sottile di Winterbourne, che arriva di persona nella seconda immagine.



Tre immagini del Colosseo sotto luce lunare. Non c'è nessuno, salvo che nella terza immagine compare ancora Winterbourne.


Finalmente ecco Daisy, prima da sola, poi in compagnia del solito Giovanelli. Così scrive Henry James:
"Winterbourne ora pensava solo al pericolo, dal punto di vista della salute, a cui una ragazza piuttosto delicata come Daisy si esponeva trattenendosi di sera in quel nido di malaria. Era una vera follia. Che importava se era davvero una piccola canaglia? Questa non era una buona ragione perché morisse di malaria perniciosa."
Daisy è tutt'altro che una piccola canaglia, ma morrà poco tempo dopo proprio di malaria perniciosa.

P.S. Ho trovato alcune immagini in bianco e nero molto espressive, specie per la personalità di Daisy come emerge nel film. Daisy non è una civetta né una seduttrice. Le piace piacere, certo. Ma è semplice, diretta, aperta e cerca il suo spazio di libertà. Winterbourne l'ama proprio perché è così, ma la sua testa piena di convenzioni vorrebbe che fosse diversa da come è. Un paradosso molto frequente in amore.


3 commenti:

Giuliano ha detto...

Le immagini sono davvero notevoli, quel Colosseo al chiaro di luna era un peccato perderlo.
Mi satvo chiedendo se esiste un bel film tratto da "Il fauno di marmo" di Hawthorne, che descrive la Roma di metà '800 (capitoli interi, da non perdere: Hawthorne è ancora meglio di Henry James, e sembrerebbe difficile superare James...).
Tra l'altro, anche Hawthorne dà la stessa descrizione della malaria che fa Henry James, ma penso che sia perché la malaria a Roma c'era davvero.

Anonimo ha detto...

Con queste immagini sembra di entrare nelle antiche stampe di Piranesi, con i fitti delle ombre e poi gli slarghi.
zena

Solimano ha detto...

Giuliano, ammiro James, ma con un po' di freddezza, amo più Conrad, che ha una storia molto diversa e che mi coinvolge, specie nei romanzi brevi. Ma "Daisy Miller", che è una delle prime opere di James, mi piace molto e sono affezionato sia al libro che a questo film, che immeritatamente non ebbe successo (forse per le invidie verso l'emergente Shepherd). L'ambientazione a Roma è magnifica, ed è un film che ha anche un ottimo risvolto musicale.
Zena, questi post su Roma, che sono in concorrenza con quelli su Parigi (siamo a 20 a 20, per il momento), sono impegnativi perché non si tratta di trovare solo i luoghi magari con delle belle immagini dei posti, ma i luoghi con i personaggi in azione. Ad esempio, il Colosseo. E' almeno la terza volta che lo inseriamo, con tre film diversi e con motivazioni diverse per cui c'è come se fosse un monumento diverso ogni volta. Su Piranesi hai ragione, io trovo affascinanti anche certe rappresentazioni dei monumenti di Roma fatte da Hubert Robert, con una folta vegetazione che cresce sui monumenti.

grazie e saludos
Solimano