martedì 6 gennaio 2009

L'uomo che amava le donne (3)

Nelly Borgeaud e Charles Denner

L'homme qui aimait les femmes di François Truffaut (1977) Sceneggiatura di Michel Fermaud, Suzanne Schiffman, François Truffaut Con Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Leslie Caron, Nathalie Baye, Valérie Bonnier, Jean Dasté, Sabine Glaser, Nella Barbier, Anne Bataille, Martine Chassaing, Ghylaine Dumas, Monique Dury, Roger Leenhardt, Christian Lentretien, Rico López, Marie-Jeanne Montfajon, Valerie Pecheur, Anna Perrier, Roselyne Puyo, Michel Ricordy, Frédérique Jamet, Michel Marti Fotografia: Néstor Almendros (120 minuti) Rating IMDb: 7.5
Solimano
Nel terzo post su L'uomo che amava le donne compare solo una donna (o quasi...): Delphine Grezel (Nelly Borgeaud) una delle tre che contano di più per Bertrand Morane (Charles Denner). In realtà contano tutte, ma ci sono tre storie di maggior durata.
La qualità maggiore di Delphine la dice Bertrand raccontandosi per il suo libro:
"Alla fine dovetti ammettere la cosa essenziale: con Delphine non mi ero mai annoiato".

Betrand vede per la prima volta Delphine in un ristorante in cui sta mangiando da solo, come è suo costume: fra una portata e l'altra legge il giornale e si guarda attorno. Così nota una coppia seduta ad un altro tavolo. Bertrand pensa: "Il ristorante è favoloso per gli amori novelli, sconfortante per le coppie ufficiali". Delphine si volta e gli sguardi si incontrano. Poi Delphine si alza con la scusa della toilette che sta al piano di sopra e Bertrand la guarda in modo appassionato e lucido, lo sguardo di chi è disposto a giocarsi tutto. E' il motivo per cui quasi tutte gli dicono di sì.
Poi Bertrand si comporta come suo solito: segue la macchina, vede dove la coppia abita, scopre dal campanello che suonano che il marito di Delphine è un dottore, cerca sull'elenco telefonico il numero, telefona, riponde Delphine e lui le chiede se può scendere perché vorrebbe parlarle. Sono passate le undici di sera, Delphine dice di no, ma Bertrand tranquillamente ribadisce la sua posizione (così di direbbe in burocratese). Fatto sta che Delphine scende. Quindi noi pensiamo, vabbè, come al solito. No, Delphine non è come al solito, ecco il dialoghetto con Bertrand:
"Di che segno è?" "Acquario" "Torni subito indietro. Ritorno a casa. Mi hanno detto di diffidare degli Acquari".
Il grave problema zodiacale sarà comunque superato quella sera stessa.



E' veramente difficile annoiarsi con Delphine. Si trovano e si amano in tanti posti diversi, anche in macchina. Delphine controlla sempre con attenzione nello specchietto lo stato delle sue guance perché con l'erotismo ha tendenza ad arrossire, non per vergogna, ma così, proprio per l'erotismo, che le piace forse troppo. Che fa, in questi casi? Apre del tutto il finestrino della macchina e mette fuori la testa per raffreddarsi mentre la macchina corre, con una espressione di assoluta felicità.


Delphine invita Bertrand ad accompagnarla in un grande magazzino dove vuole comprarsi un vestito. Bertrand aspetta, Delphine è dentro la stanzetta di prova. Delphine apre la porta e lo chiama dentro: vuol fare l'amore con Bertrand all'interno del grande magazzino. Bertrand, alla fine non troverà più la cravatta, Delphine dice che non l'ha vista. Bugiarda matricolata, l'ha nascosta nella borsetta: vuole tenerla sotto il cuscino nel letto matrimoniale di casa sua. Bertrand ci teneva, alla sua bella cravatta rossa...


Delphine riesce a farsi strada ed ottiene di poter andare spesso a casa di Bertrand, che normalmente è molto restìo a queste invasioni di campo.
Bertrand, oltre alla passione primaria per le donne, ha altre passioni: il suo lavoro, la lettura e fra un po' comincerà anche a scrivere un libro. Apparentemente a Delphine piace che Bertrand abbia queste passioni, ma alla fine non ce la fa più. Gli dice: "Tu leggi contro di me", poi gli strappa il libro dalle mani e lo butta fuori dalla finestra.
E qui Bertrand avrebbe fatto bene a preoccuparsi, perché poco dopo c'è un dialogo che crea qualche problema.
Delphine chiede a Bertrand: "Se fossi libera, vivresti con me?" Che volete che risponda Bertrand? "", risponde.
La sera stessa Delphine è libera, ha sparato al marito, ma l'indomani non lo è più. Il marito di Delphine fortunatamente è solo ferito, però Delphine è condannata a cinque anni, ridotti poi per buona condotta. Prima che Delphine esca di prigione, la polizia avverte Bertrand che Delphine ha intenzione di vendicarsi di lui. Vendicarsi di che, poi?



Ma la storia non finisce qui. Una sera Bertrand trova Delphine seduta vicino alla sua porta di casa (immagine di apertura del post). Le prende la pistola e la conduce dentro. In pochi minuti torna la felicità di prima.


Poi si vedono meno spesso, Delphine forse non è più completamente innamorata (nel suo strano modo...) di Bertrand. Una sera torna a casa sua, così, all'improvviso. Bertrand è preoccupato perché in camera c'è Bernadette (Sabine Glaser) l'impiegata della MidiCar di cui ho scritto nel primo post: i due ogni tanto continuano a vedersi e Bernadette, a forza di frequentare Bertrand, si è appassionata alla lettura anche lei. Delphine furbescamente sgattaiola in camera. Chissà che cosa succede adesso...
Succede che le due donne fanno amicizia ed invitano Bertrand a stare con loro. Questo, Bertrand non se lo sarebbe mai aspettato, nemmeno da Delphine, e gli tocca adeguarsi, ma sembra che non gli dispiaccia.
(continua)


2 commenti:

Giuliano ha detto...

Le donne di Truffaut le ho sempre frequentate pochissimo. Questa qui mi ricordava qualcuna, e alla fine ci sono arrivato: qualcosa tra Piera degli Esposti e Marina Malfatti.
La biondina, invece, è un classico... (per mia fortuna delle biondine così ne so qualcosa anch'io, anche se ormai di acqua sotto i ponti ne è passata tanta).

Solimano ha detto...

Giuliano, preparati, quando scriverò il prossimo post su questo film salteranno fuori altre Belle Signore, due in particolare piuttosto note. Nelly Borgeaud in questo film è però quella che preferisco, per le capacità e per il personaggio, del tutto imprevedibile.

saludos
Solimano