martedì 7 luglio 2009

Coraline e la porta magica

Annarita

Del romanzo di Neil Gaiman ho già parlato qui e adesso occupiamoci del film che ne è stato tratto, uscito nelle sale italiane il 19 giugno 2009.
Qui il trailer in italiano.

Il regista Henry Selick, autore con Tim Burton di The Nightmare before Christmas, è considerato una pietra miliare nella realizzazione di animazioni in stop motion e questo sarà il primo film realizzato anche per la visione 3D.


Proprio The Nightmare before Christmas (1993) è stato il primo film realizzato in stop motion da Selick, anche se tutti ritengono che il regista sia stato Tim Burton. Quest'ultimo è stato l'ideatore, l'autore e il produttore del film, che ha seguito passo per passo, così come in minor misura ha fatto per la seconda produzione, James e la Pesca Gigante (1996).

In questa avventura Henry Selick non è più coadiuvato da Tim Burton, ma il risultato finale ricorda molto le tipiche atmosfere burtoniane, con i suoi spettacolari voli di fantasia che il magico testo di Neil Gaiman ha reso possibili. Tuttavia il regista non commette l'errore di realizzare un prodotto con una tale cifra altamente riconoscibile e le differenze stilistiche si vedono. Sfruttando appieno il tema della crisi adolescenziale della crescita, ben presente nel testo di Gaiman, Selick confeziona una storia in cui questa problematica si amalgama perfettamente con gli stilemi della fiaba classica.

Nello scontro tra le due dimensioni, quella reale e quella fantastica, è la prima a uscire con le ossa rotte, rivelandosi brutta, triste, assai poco avvenente. Come resistere quindi a un doppio universo così scintillante e perfetto come inizialmente appare a Coraline?

Distinguere il bene dal male diventa un esercizio sottile e difficile, vista la rappresentazione di due genitori con i loro speculari e pericolosi doppi, cosa di solito non molto frequente nei rassicuranti prodotti per ragazzi.

Si tratta di una storia dark che ragazzini dotati di un forte senso della realtà e con un adeguato impianto di sentimenti alle spalle possono ben affrontare, a mio parere, fino all'orrorifico crescendo finale in cui non mancano voluti riferimenti a film come Terminator e La cosa.
Non è un concetto pacifico e facilmente assimilabile quello di un'altra madre possessiva fino alla distruzione delll'oggetto delle proprie attenzioni ed è dura e difficile la scelta di rappresentare l'altro padre come un povero prodotto dell'altra madre, tenuto in vita solo fino a quando si rende utile ai nefasti scopi. L'impianto generale fa quindi di questo film un prodotto adatto a un pubblico giovanile solidamente strutturato da un punto di vista emotivo, ma soprattutto a quella fetta di pubblico adulto che ancora coltiva la propria parte infantile e adolescente, fatta di capacità di stupirsi e di sognare, ma di distinguere bene il labile confine tra sogno e realtà.

Significativo anche il fatto che Coraline si stato concepito soprattutto per la visione 3D, che qui ha lo scopo di esaltare la dimensionalità dell'opera e avvolgere lo spettatore, come per esempio il percorso di Coraline nel tunnel che collega le due case speculari. La realizzazione di questo spettacolare film è durata circa tre anni.

"Ho cercato di allontanarmi un po' da quello che ha fatto Neil in modo di riuscire a trasformare il libro in un film, perché è un grande e meraviglioso libro. L'ho seguito passo passo ed è stato difficile adattarlo per unirlo a tutto quello che ho fatto con Neil. Voglio dire, lui è incredibilmente pieno di talento tanto da intimidire. E' un fine scrittore...Ho cambiato delle cose e introdotto nuovi personaggi. Ho ampliato e ridotto parti, ma sempre quando ho potuto ho tenuto le cose del libro rispettandone i toni."

Questa in sintesi nelle parole del regista Selick il lavoro di adattamento del testo di Gaiman e i suoi fedeli lettori non possono proprio lamentarsi per l'effetto complessivo della storia.
Un esempio interessante di questa alterazione è la presenza del bizzarro e patetico Whyborn (il nome è tutto un programma), complessato e succubo dell'onnipresente e invisibile nonna (che comparirà solo alla fine del film) e il suo complesso rapporto, niente affatto idilliaco, con Coraline.
Voci di corridoio dicono che Selick e Gaiman potrebbero tornare a lavorare insieme, visto che lo scrittore si è detto entusiasta del risultato finale.

Alcune curiosità nel film:
sulla banconota da un dollaro che la mamma di Coraline offre come mancia al facchino è impressa la faccia del regista Selick;
un'altra faccia si può vedere, stavolta nel tuorlo d'uovo che l'altra madre versa in una ciotola: è il volto di Jack Skeletron, protagonista di The Nightmare before Christmas

i versi che le due attrici, l'altra Miss Spink e l'altra Miss Forcible, recitano durante l'esercizio sul trapezio sono di Shakespeare, precisamente tratti dall'Amleto (gli spettatori, a parte Coraline e Whyborn, sono tutti e solo cagnolini neri, 248, identici a quelli che si trovano in casa delle due attrici)

6 commenti:

roberta buzzacchino ha detto...

ciao annarita
grazie per questa recensione!
avevo saputo dell'uscita di questo film, ma lo stavo "tralasciando"...
grazie al tuo post andrò a vederlo!

a presto
roberta

sabrinamanca ha detto...

dopo il libro ho voglia di vedere la dolce Coraline e la madre dei suoi desideri con i suoi bei bottoni neri!
Grazie Annamaria, del post sul libro che me lo ha fatto leggere!

annarita ha detto...

Grazie a voi per l'interesse. Il film è riuscito a rispettare l'essenza del libro ed è una festa per gli occhi. Salutissimi, Annarita

Luk75 ha detto...

che recensione straordinaria!!!

Solimano ha detto...

Bello, finalmente, che si facciano film favolistici, in cui la storia non sia edulcorata. E' stato finora un grosso limite, perché le favole sono vere, ma proprio per questo è da evitare il favolisticamente corretto. L'esempio da seguire dovrebbe essere sempre quello della mitologia greca, così fantasiosa, vigorosa, così crescente su se stessa, così esposta anche alle tragedie familiari, ai tradimenti, agli abbandoni. Perché non abbiamo bisogno di continue copie a carbone dello stesso canovaccio di partenza. La favola interpreta la vita, e la vita è spesso aspra.

grazie Annarita e saludos
Solimano

annarita ha detto...

Sì, Solimano, è un grande pregio di questo film, che però ha impressionato negativamente alcuni bambini in sala. Salutissimi e buona domenica, Annarita.