mercoledì 8 agosto 2007

Le coppie nel cinema: La bella scontrosa

Solimano
Attorno al quarantesimo minuto del film La belle noiseuse Marianne (Emmanuelle Béart) si decide: poserà nuda per Edouard Frenhofer (Michel Piccoli), l'anziano e famoso pittore da tempo in crisi di ispirazione. Da quel momento sino alla fine del film (125 minuti nella edizione che ho, 240 minuti nell'altra edizione), Marianne sarà quasi sempre nuda.
Perché Marianne si è decisa? Perché l'ha infastidita il suo ragazzo, Nicolas (David Bursztein), aspirante pittore, che ha capito che Frenhofer la desiderava come modella e praticamente gliela ha offerta. Quello di Nicolas è un po' l'atteggiamento dello scrittore verso il produttore ne Il disprezzo di Godard, un atteggiamento che suscita, appunto, disprezzo nella donna che si sente coinvolta ed usata.
All'inizio, Marianne e Frenhofer sono in difficoltà, lei perché non ha mai posato nuda - e lo fa non convinta, ma per sfregio a Nicolas - lui perché da tempo non riesce più a dipingere come prima, e non gli va di tirar via solo per fare i soldi che ha già, come vorrebbe Porbus (Gilles Arbona), il suo mercante. Poi c'è il problema con Liz (Jane Birkin), la moglie di Frenhofer, che è stata prima la sua modella ispiratrice, e che è gelosa non di sesso, ma del rapporto che si costituisce fra pittore e modella, inoltre Marianne si stanca a stare ferma per ore, non ci è abituata.
Tutto sembra congiurare contro Marianne e Frenhofer, ma hanno una fortuna: si scoraggiano uno per volta, non insieme, e quindi nel grande studio ogni giorno tirano la carretta a turno. Ora Nicolas è geloso, fa scene, ma come si permette? E' lui che l'ha voluto, e Marianne non vuole tornare indietro, non più per sfregio, ma perché sta cominciando a capire come è il rapporto pittore-modella. Liz è l'unica a non sorprendersi, perché vede andare le cose come da previsioni, mentre continua ad impagliare uccelli rari usando l'arsenico (uno strano hobby, avrà i suoi motivi).

Quello che c'è da capire è che il rapporto tra pittore e modella per il quadro La bella scontrosa (La belle noiseuse) è un rapporto simbiotico, in cui tutti e due hanno un tornaconto (ancora, non di sesso e in questo caso neppure di denaro): il pittore perché l'ispiratrice esiste, esiste quella persona lì che tira fuori da te quello che altrimenti non uscirebbe - in questo caso è Marianne - e la modella perché il pittore la vede come non si è mai vista, e le dice delle cose che lei stessa non ha mai avuto il coraggio di dirsi, la svela, non solo come nudità di pelle, ma come nudità totale.
Non tutto è facile, perché entrambi hanno dei motivi per ribellarsi alla strada che insieme stanno percorrendo: una verità può essere più dolorosa di mille bugie, ma fatto sta che hanno il coraggio e la grandezza d'animo di andare avanti, ogni tanto pure confortati nei momenti di tregua dallo scherzare fra di loro come due bambini, lei aggirandosi per lo studio con nudità non ostentata ma felicemente tranquilla, lui ogni tanto facendo qualche schietta risata, da burbero e sarcastico che era all'inizio del film.
Liz, donna intelligente, capisce e subisce, la parte di Marianne è stata sua per anni, e quindi diviene amicale verso la modella che ha preso il suo posto. E' quindi happy end? In un certo senso sì, anche se la coppia Frenhofer-Marianne finisce con l'opera, ognuno procederà per la sua strada, Marianne da sola, senza più Nicolas, Frehnofer felicemente con Liz. Nicolas se ne farà ragione, prima o poi, il mercante Porbus è felicissimo perché ha finalmente un'opera del famoso artista da vendere al prezzo che decide lui. Solo che c'è un trucco, che sanno solo Frenhofer, Liz e Marianne, gli altri no, ma lo svelerò quando scriverò direttamente sul film La bella scontrosa. Qui il tema è il rapporto di coppia Marianne-Franhofer, un rapporto forte e temporaneo, che segnerà il futuro di entrambi. L'opera che ne esce non ci sarebbe stata, se tutti e due, pittore e modella, non si fossero lasciati catturare vicendevolmente.

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