venerdì 24 agosto 2007

I caratteri nel cinema: Alva Starr

Solimano
Tutto si svolge a Dodson, nel Mississippi, durante il periodo più duro della depressione degli anni Trenta. Quasi l'unica fonte di lavoro a Dodson è la ferrovia, che ha avuto anni di gloria per il trasporto delle merci agricole, ma ora molti treni sono stati aboliti, difatti c'è incertezza su come sarà il futuro, perché alternative non se ne vedono.
Giunge da New Orleans, dove c'è la sede centrale della società ferroviaria, Owen Legate (Robert Redford), che svolge un lavoro malvisto: individuare le persone esuberanti alle necessità del lavoro e licenziarle. Cerca di non parlarne perché col suo mestiere rischia di persona, ma le voci corrono, già in altri posti la società ferraviaria ha operato così.
Appena arrivato, Owen trova una camera nell'unica pensione del posto, gestita da Hazel Starr (Kate Reid) una donna di poco più di quarant'anni che ha due figlie: la più piccola è una ragazzina spiritosa, Willie (Mary Badham), l'altra è sui vent'anni e si chiama Alva (Natalie Wood); il marito di Hazel se ne è andato da alcuni anni e non si è fatto più vivo. Alva è la più bella del paese e molti uomini le stanno dietro, probabilmente con alcuni ha fatto anche all'amore, però cerca di non farlo sapere in giro. Bella non solo per l'aspetto, ma per la sensazione di vita che trasmette, quando c'è lei non si può pensare ad altro.
All'arrivo di Owen, sono tre a darsi da fare con Alva: J.J. Nichols (Charles Bronson), che è l'amante della madre ma che è molto più attratto dalla figlia, Jim (Ray Hamphill) , che è un giovane cocciuto ed appiccicoso, e Johnson (John Harding) un anziano ricco, sposato con una donna malata e disposto a pagare, pur di avere Alva. Hazel appoggia Johnson, perché la figlia Alva per lei può essere più utile della pensione. Ad Alva non piace nessuno dei tre, ma l'attira fisicamente J.J. Nichols.

Tutte queste cose Owen le capisce subito, sa cosa sta succedendo in giro, e la bellezza è una risorsa per la ragazza e per la madre, si tratta solo di saperla spendere bene. Quindi Owen se ne sta tranquillamente fuori: ha i suoi problemi di lavoro e non vuole altre grane. E' Alva che è incuriosita da lui e che vorrebbe che le sbavasse dietro come fanno tutti, ma Owen la tratta con distacco, anche quando Alva verrà con una scusa nella sua camera. Però è attirato da Alva, non la disprezza, è uno che dalla vita ha imparato presto: ad esempio il suo mestiere non gli piace, ma cerca di farlo bene, perchè non vede alternative. Alva no, continuamente mitizza sognando chissà che, ma fa il bagno nello stagno della ferrovia con quelli della pensione, tutti nudi in acqua, e il bacio sul collo che le dà J.J. Nichols lo rifiuta, ma in realtà non le dispiace, forse per sfregio alla madre Hazel. Eppure Alva, anche se non può soffrire Johnson, consente che la madre prosegua con la trama sordida in fondo a cui c'è solo il vendere la figlia piazzandola come mantenuta di Johnson.
Alva sceglie tutto, quindi non sceglie nulla, va a sbattere contro una realtà che è dura e che bisogna chiamare per nome. Così, dopo aver trascorso una notte felice con Owen, quando lui parte non capisce che ha comprato proprio per lei un biglietto di sola andata per New Orleans, se ne rende conto tardi. Allora, sbronza in un bar, fa in modo di sposarsi di corsa con J.J. Nichols. Ma di prima mattina mentre lui dorme ancora, lo deruba e prende finalmente il treno per New Orleans. Si ritroveranno, lei e Owen, saranno felici per qualche giorno, ma lei non gli dirà nulla del matrimonio e del furto: arriverà la madre che racconterà tutto ad Owen presente la figlia. Cinicamente Hazel ritiene così di riprendersi la figlia per continuare ad usarla. Allora Alva, che vede lo sguardo di disgusto che le rivolge Owen, fugge disperata per le strade di New Orleans, e morirà in breve tempo per una malattia di petto.
Sua sorella Willie indosserà il suo vestito rosso e racconterà la storia ad un ragazzino come lei, camminando su una rotaia senza perdere l'equilibrio. Il paese praticamente non c'è quasi più, gli edifici sono pericolanti, e c'è un cartello: This property is condemned. Proprio come è successo ad Alva.

P.S. Il film Questa ragazza è di tutti (This property is condemned), è uscito nel 1966. Durante la lavorazione, il 27 novembre 1965, Natalie Wood tentò il suicidio.
Una delle scene determinanti del film si svolge in un bar, seduti al tavolo ci sono Alva, J.J. Nichols, Johnson e Hazel. Alva dovrebbe essere ubriaca. Natalie Wood, preoccupata di non riuscire a fare bene la scena, si ubriacò per davvero. Lo si nota, rivedendo il film. Nonostante tutto ciò, Natalie Wood amava questo film più di tutti gli altri che aveva fatto. Secondo me aveva ragione, il film è una singolare collusione di sfrenatezza romantica e di realtà brutale, è come se tutto il film divenisse Alva, anche nel modo in cui è stato girato.
Il tema è grande, è quello di Margherita Gautier o di Violetta Valery. Nel cinema è stato trattato almeno tre volte in modo straordinario, al tempo stesso fedele ed infedele, moderno ed antico. Questo film è uno dei tre, ed è la seconda volta che ne scrivo qui nel blog. Poi c'è Rosa la rose di Paul Vecchiali, di cui ho già scritto. Infine (infine per il momento) c'è un terzo film, ma ne scriverò se e quando riuscirò a procurarmene delle immagini accettabili.
Oltre alla interpretazione di Natalie Wood, talmente coinvolta da essere preoccupante, ci sono altre due grandi interpretazioni: la madre Hazel di Kate Reid e la sorellina Willie di Mary Badham, che apre e chiude il film in modo meraviglioso.
E Robert Redford? Fa dignitosamente la parte di Owen Legate, in fondo una parte facile. Era il suo primo film importante, aveva fatto per anni tanta televisione. Gli andò bene, trovarsi con Natalie Wood in un film così.
E Tennessee Williams? Fa danni, moderatamente. Non lo amo molto, è uno esagerato, e potrebbe starci, solo che lui non è esagerato per sovrabbondanza ma per furberia, che suona falsa quando è troppa.
E la musica? Cosa è mai "Wish Me a Rainbow" (Jay Livingston e Ray Evans) che percorre tutto il film dall'inizio alla fine... Anche le due sorelle, Alva e Willie, se la cantano a bassa voce ogni tanto, quella canzone è la loro bandiera di vita sperata che non sarà.

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