Annarita
Incredibile, ma vero.
A cavallo degli anni Sessanta in Inghilterra, la terra natale dei Beatles e dei Rolling Stones, la BBC trasmetteva solo due striminzite ore di rock alla settimana, con gran dispetto del folto pubblico di ogni età che avrebbe venduto l'anima la diavolo pur di ascoltare questa musica che veniva appunto considerata "diabolica" e deviante.
Tale spasmodica fame di oltre metà della popolazione da un lato e l'incredibile rigore del governo britannico dall'altro, portarono alla nascita del fenomeno delle radio pirata, navi che ancoravano in acqua non territoriali e prendevano vita grazie a deejay pronti a tutto pur di dare ai concittadini britannici di ogni sesso, grado ed età la loro agognata razione quotidiana di rock'n roll.
La principale e più famosa fu Radio Caroline, che stazionava nel mare del Nord e trasmetteva senza soluzione di continuità la diabolica musica tanto amata.È a questa vicenda reale che si ispira il regista Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale e Notting Hill) per realizzare I love Radio Rock, il suo personalissimo tributo alla musica rock.
Il giovane Carl (Tom Sturridge) è stato espulso dalla scuola e sua madre Charlotte (una irriconoscibile Emma Thompson) lo invia senza troppi complimenti dal suo padrino Quentin (Bill Nighy) perché lo aiuti a dare uno scopo alla sua vita.
Appare subito evidente che la scelta è quanto meno bizzarra perché Quentin dirige Radio Rock, una radio pirata installata in una malandata imbarcazione che staziona nel Mare del Nord ed è composta da un colorito e variegato equipaggio di deejay che vivono per il rock 'n' roll e lo trasmettono 24 ore su 24 per la gioia dei radioascoltatori. Ma Charlotte è uno spirito libero e sa il fatto proprio.
Capo indiscusso del gruppo è il massiccio e sarcastico Conte (Phillip Seymour Hoffman in gran spolvero), un cittadino americano strafottente che vive per la musica.Appare subito evidente che la scelta è quanto meno bizzarra perché Quentin dirige Radio Rock, una radio pirata installata in una malandata imbarcazione che staziona nel Mare del Nord ed è composta da un colorito e variegato equipaggio di deejay che vivono per il rock 'n' roll e lo trasmettono 24 ore su 24 per la gioia dei radioascoltatori. Ma Charlotte è uno spirito libero e sa il fatto proprio.
Intorno a lui vivono e agiscono gli altri deejay a loro modo unici e carismatici.
Dave (Nick Frost) dalla lingua tagliente e dall'umorismo corrosivo;
il gentilissimo e tenero Simon (Chris O'Dowd);Midnight Mark (Tom Wisdom), affascinante e capace di stregare ogni donna che lo avvicini senza dire una parola; Wee Small Hours Bob (Ralph Brown), un vero figlio dei fiori dedito alla droga in onda così a tarda notte che neppure i suoi compagni sono sicuri di averlo mai visto bene in faccia; Thick Kevin (Tom Brooke), l'ingegnere del suono così chiamato per la sua quasi proverbiale ottusità; On The Hour John (Will Adamsdale), che si occupa del notiziario; Angus 'The Nut' Nutsford (Rhys Darby), l'uomo che nessuno ama. Unica donna del gruppo la graziosa cuoca lesbica Felicity, in cerca del vero amore (Katherine Parkinson).
Potrebbe andare tutto bene, ma sulla terraferma c'è chi detesta questa musica degenerata e vuole ad ogni costo mettere fine alla perversa avventura di Radio Rock. Si tratta del ministro Sir Alistair Dormandy (un gustosissimo Kenneth Branagh), che commissiona al suo assitente Dominic Twatt (Jack Davenport, nel doppiaggio italiano chiamato sapidamente Pirlott) l'elaborazione di un cavillo legale che porti alla messa al bando di Radio Rock.
Intanto a bordo la vita continua, tra le regolari viste delle adoranti ammiratrici dei deejay e le esperienze di Carl, che si innamora, scopre la gelosia, il tradimento e le gioie del sesso, fino a trovare il padre che non conosceva.
Vita già tumultosa e ulteriormente sconvolta dall'inatteso ritorno di Gavin Cavanagh (Rhys Ifans), leggendario deejay inglese che potrebbe spodestare il Conte dal cuore delle ammiratrici.
Dal puntiglioso e sotterraneo lavoro di Twatt scaturisce il Marine Broadcasting Offences Act, un atto legislativo che mette fuori legge i pirati del rock e sembra segnare la vittoria del ministro Dormandy, il quale però non ha fatto i conti con la potenza del rock, la perseveranza dei deejay e il profondo amore dei loro fan, che corrono in aiuto di Radio Rock in una emozionante mobilitazione generale quando l'imbarcazione rischia di colare a picco, finale della storia al quale persino il perbenista Twatt cerca di ribellarsi invano.
Le riprese del film hanno avuto inizio nel marzo 2008 e sono andate avanti per 14 settimane, parte delle quali a Portland Harbour, nel Dorset, sulla barca Timor Challenger adattata per le necessità delle riprese. I set terrestri sono stati allestiti in un magazzino nel porto e negli studios Shepperton e Pinewood fuori Londra.
La colonna sonora è un fantastico mix della musica anni Sessanta che praticamente permea tutto il film , due ore di eccesso, trasgressione, amore, deliziosa anarchie, felicità e gioia di vivere. I Rolling Stones con Jumpin' Jack Flash e Let's Spend The Night Together, i Kinks con All Day and All of the Night, gli Who con My Generation, I Can See For Miles, e Won't Get Fooled Again, gli Small Faces con Lazy Sunday Afternoon, Jimi Hendrix con The Wind Cries Mary, Leonard Cohen con So Long, Marianne, The Supremes con The Happening, Otis Redding con These Arms of Mine, The Hollies con I'm Alive, Smokey Robinson and The Miracles con Ooo Baby Baby, Sandie Shaw con Girl Don't Come sono solo alcuni dei nomi e dei brani che fanno di questa colonna sonora un autentico pout pourri vintage, racchiuso nei quaranta pezzi complessivamente usati.
E non mi stupisce che in sala il pubblico della mia età abbia seguito con particolare partecipazione, muovendosi e cantando, sottovoce, per tutta la storia.
Mi stupisce invece che questo film così indovinato, calibrato nei tempi e nei ritmi, sostenuto da un cast in stato di grazia, non abbia ottenuto il successo che meritava.
Di questo bel film, che amalgama felicemente la musica, la commedia e il sentimento, il regista Richard Curtis ha detto: Questa è stata un'epoca fantastica per la musica, ed è eccitante fare un film in cui hai la scusa per mettere la musica in ogni singola scena. Spero che sarà uno di quei film in cui, mentre lo guardi, senti immediatamente quanto sarebbe bello essere tra quel gruppo di persone su quella barca. Una delle attrattive di Quattro matrimoni e un funerale era che ti sentivi davvero tra quel gruppo di amici. Spero che questo film sarà come andare fuori per un piacevole fine settimana con tutte le persone che ami di più al mondo quando sono in ottima forma.
Incredibile come Philip Seymour Hoffman non sbagli mai un personaggio.
RispondiEliminaIl film è stato davvero una bellissima sorpresa, penalizzato purtroppo dall'uscita quasi estiva, in non troppe sale.