mercoledì 15 aprile 2009

Jesus Christ Superstar (2)

Jesus Christ Superstar, di Norman Jewison (1973) Sceneggiatura di Tim Rice e Norman Jewison Con Ted Neeley, Carl Anderson, Yvonne Elliman, Barry Dennen, Bob Bingham Fotografia di Douglas Slocombe Musiche di Andrew Lloyd Webber (108 minuti) Rating IMDb: 6,7

Barbara

Nei blog di cinema si parla spesso di questo film durante il periodo di Pasqua, ma io credo che sia più corretto farlo dopo un po', perchè la storia della Passione qui non è quella della tradizione ecclesiastica, ma è vista dalla prospettiva di Giuda.
Andiamo per ordine.
Nel film ci sono tre punti di vista.

Il primo è quello dei fedeli di Cristo, rappresentati da Simone Zelota.
Sono dei ragazzotti aitanti che hanno iniziato quasi per gioco a girare la Galilea al seguito del loro maestro e hanno visto la loro popolarità crescere a dismisura. A seguito del loro straordinario successo cominciano a pensare di avere la forza per ribellarsi ai romani.
Dice Simone:

"There must be over fifty thousand
Screaming love and more for you.
And everyone of fifty thousand
Would do whatever you asked them to.
Keep them yelling their devotion,
But add a touch of hate at Rome.
You will rise to a greater power.
We will win ourselves a home."

E' un punto di vista molto umano e comprensibile: siamo schiavi umiliati, tu hai il carisma, usalo per farci sollevare dalla nostra miseria.

Poi c'è Cristo.
E' un Gesù canonico, perso nel suo mistero. Guarda verso l'orizzonte con sguardo rapito (e un po' strabico) e risponde ai suoi seguaci che nessuno di loro sa cosa sia la vera gloria. Il Cristo di Jesus Christ Superstar non aggiunge niente alle rivisitazioni che abbiamo visto centinaia di volte. Cura i malati (ma sono troppi per lui), è angosciato dal suo destino e va sul Getsemani a chiedere che gli venga allontanato il calice.
Ma questo destino è davvero voluto dal padre? Oppure è lui stesso a costruirselo?

E' qui che il film secondo me diventa interessante.
E' il punto di vista di Giuda che fa la differenza.
Giuda ha paura.
Vede l'esaltazione dei suoi compagni,

"All your followers are blind. Too much heaven on their minds."

vede l'estraneazione di Cristo

"You've started to believe
The things they say of you.
You really do believe
This talk of God is true.
And all the good you've done
Will soon get swept away.
You've begun to matter more
Than the things you say.
"

Avevano iniziato come un gruppo di amici che andavano in giro a fare e a predicare il bene ma, come dice la canzone, Cristo è diventato una celebrità, un messia, e ormai è più importante lui delle cose che predica. La bellezza di quello che facevano nei primi tempi è persa per sempre, tutta questa fama ha guastato la loro opera e rischia di diventare qualcosa che non volevano.
O che almeno non voleva lui, Giuda.
Mi piace il Giuda di questo film: è un uomo concreto che non vuole cambiare il mondo perchè sa che il mondo non si cambia. Lui non crede a tutta la storia del soprannaturale, non la comprende e non la capisce. Lui crede solo che il loro dovere sia aiutare i poveri e fare del loro meglio senza clamori, senza colpi di stato, senza rivoluzioni. Rimanendo vivi.
E' ovvio che in un mondo di esaltati la sua voce rimanga inascoltata.

Il film infatti apre con lui che sopra una montagna chiede a Cristo di ascoltare le sue ragioni, ma Cristo e i suoi fedeli sono lontani e non lo sentono. E l'ultimo numero musicale del film è il suo, Giuda ormai morto nel paradiso, con un costume stile Jimi Hendrix, che chiede a Gesù del perchè si sia offerto in pasto ad una morte così cruenta. Perchè si è fatto scannare?

"Did you mean to die like that? Was that a mistake, or
Did you know your messy death would be a record breaker?
Don't you get me wrong.
I only want to know."

Ovviamente Cristo non risponde.
La domanda è la stessa che si pone ogni agnostico da duemila anni a questa parte, e non ci può essere risposta.

La figura di Giuda è la mia preferita, lo ritengo la vera grande vittima di tutta questa storia.
Giuda ha tradito Cristo e per questo si merita l'eterna dannazione, Dante lo pone nel tubo di scarico dell'Inferno, a spidocchiare le pustole del Diavolo. Essere abominevole, traditore immondo.

Ma se la morte di Cristo è servita per salvere l'umanità, allora il tradimento di Giuda non è stato funzionale a questo salvataggio? Se Giuda non avesse tradito allora Cristo sarebbe morto di vecchiaia e l'umanità sarebbe stata ancora dannata dal peccato originale.
Qualsiasi azione egli compia sarà sbagliata.
Forse allora è lui l'agnello sacrificale, no?


4 commenti:

  1. D'altra parte, Barbara, nel "Maestro e Margherita" (che è uno dei libri più belli ed importanti del Novecento) c'è un tema a cui si bada meno di quel che si dovrebbe, la storia di Pilato e del suo rapporto con Gesù.
    Il guaio è che la nostra cultura è impregnata di dualismo con separatezza e lotta fra un principio del bene ed un principio del male. Mentre, già quattro secoli prima di Cristo, è stato scritto lo "Zuang-zi", di cui c'è una bella edizione Adelphi. Il Taoismo è basato su due polarità, lo Jn e lo Jang attraverso di cui opera il Tao (senza operare)... ma naturalmente i confuciani non ne volevano sentir parlare!
    E penso che "Il Maestro e Margherita" e lo "Zhuang-zi" si vendano a Civitanova, occhio! Noi guardiamo i best sellers, ma ha ragione Umberto Eco, quando parla dei long seller che hanno il fiato lungo: mai nelle classifiche settimanali, ma vai a fare i conti in quelle annuali. Succede anche con i post del blog, ma quei furboni di Blogger non danno le classifiche per periodi superiori al mese. Vabbè, si potrebbero fare una serie di somme, ma ieri, alla Biblioteca di Lissone, quando gli ho chiesto di vedere la lista dei prestiti dei DVD hanno trasecolato: non ci avevano mai pensato.
    E questo film continua a durare nel tempo, non solo per motivi estetici.

    grazie Barbara e saludos
    Solimano
    P.S. Comunque, nelle ventidue biblioteche della Brianza, il servizio prestito dei DVD è in forte crescita: se ne possono prendere cinque per ogni settimana!

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  2. Quello che dici su Giuda mi ricorda quanto Borges riporta nel suo "Le tre versioni di Giuda" contenuto in Finzioni. In quel racconto Borges espone le tesi del teologo Nils Runeberg, secondo cui "non una sola, ma tutte le cose che la tradizione attribuisce a Giuda Iscariota sono false". Complimenti per il sito. Saluti. Ivano

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  3. Per Solimano: riguardo il bene e il male mi piace tanto la risposta che da Woland a Levi Matteo, mentre guardano il panorama di Mosca:

    "-Hai pronunciato le tue parole come se tu non riconoscessi l'esistenza delle ombre, e nepure del male. Non vorresti avere la bontà di riflettere sulla questione: che cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male? E come apparirebbe la terra, se ne sparissero le ombre? Le ombre provengono dagli uomini e dalle cose. Ecco l'ombra della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Vuoi forse scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi e tutto quanto c'è di vivo per il tuo capriccio di goderti la luce nuda? Sei sciocco."
    da Il Maestro e Margherita

    Ivano: sulla figura storica non mi pronuncio, anche se ho maturato una mia idea personale leggiucchiando qua e la. Però sulla figura letteraria penso esattamente quello che ho scritto. Non conosco il racconto di Borges, lo cercherò quanto prima, grazie del consiglio.

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  4. Prprio così, Barbara, il principio manicheo si annida in ogni monoteismo. Difatti se la prendono con ogni tipo di relativismo perché non sanno che atteggiamento assumere quando le situazioni sono incerte. E la vita, di per sé, è piena di incertezza, per questo il primo obiettivo che quasi tutti si pongono è la sicurezza, che non è solo o prevalentemente quella economica. Sicurezza di tutto (compresi i rapporti con le altre persone). Se portiamo in noi stessi questo atteggiamento ci depriviamo ingenuamente di nostre caratteristiche che ci permetteremmo di vivere meglio. La controprova è nella lettura del Maestro e Margherita: tutta la gang diabolica (Woland, Korovoev, Azazello) è simpaticissima. Non perché ce lo dica Bulgakov, ma perché così noi la percepiamo. Quando arriva uno di quelli leggiamo ancor più volentieri perché sappiamo che il divertimento ci sarà.

    grazie Barbara e saludos
    Solimano

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