sabato 18 aprile 2009

I triangoli nel cinema: A doppia mandata (1)

Antonella Lualdi (Léda) in "À double tour" (1959) di Claude Chabrol

À double tour di Claude Chabrol (1959) Racconto di Stanley Ellin, Sceneggiatura di Claude Chabrol e Paul Gégauff Con Madeleine Robinson, Antonella Lualdi, Jean-Paul Belmondo, Jacques Dacqmine, Jeanne Valérie, Bernadette Lafont, André Jocelyn, Mario David, László Szabó Fotografia: Henri Decaë Musica: Paul Misraki, Wolfang Amadeus Mozart "Serenata in si bemolle maggiore KV 361 (Gran Partita)" Hector Berlioz "Romeo et Juliette" (110 minuti) Rating IMDb: 6.7

Solimano

Julie (Bernadette Lafont) è la vivace cameriera nella bellissima villa (con annesso parco) della famiglia Marcoux nei pressi di Aix-en-Provence.



Al mattino, Julie si sporge seminuda dalla finestra: sa che il giardinere (Raymond Pélissier) smetterà di sforbiciare la siepe e la guarderà ad occhi sbarrati: in quel momento Julie gli farà la linguaccia.



A Julie piace di più il lattaio Roger (Mario David). La ragazza sa di piacere e di poter piacere, anche a Laszlo Kovacs (Jean-Paul Belmondo), un ungherese che bazzica per casa. Con lui Julie si capisce senza che ci sia bisogno di parole: Laszlo è un brillante e creativo viveur spesso senza soldi, ma tanto sa che i soldi prima o poi arrivano, in un modo o nell'altro.


Di Laszlo si è innamorata la giovanissima Elisabeth Marcoux (Jeanne Valérie), per questo Laszlo è spesso alla villa. Elisabeth è quasi sempre ingrugnata: Laszlo le vuol bene, ma non è disposto a cambiare personalità. Qui lo vediamo con una statua, ma non perché è uno scultore. Sta semplicemente carezzando il seno marmoreo della fanciulla effigiata, e lo fa di fronte a tutta la famiglia Marcoux (però penso che quella statua sia di gesso...)


Fin qui, sembra un vaudeville, una commedia ironica con un po' di ipocrisia sentimentale (che non si nega a nessuno). Ma non facciamoci ingannare: gravi problemi si annidano nella famiglia Marcoux. Già lo dovevamo supporre dal fatto che il padre di Elisabeth, Henry (Jacques Dacqmine) è diventato amico di Laszlo, il corteggiatore di sua figlia, mentre la madre, Thérèse Marcoux (Madeleine Robinson), proprio non lo può vedere. Ma è il rapporto guasto di Thérèse con Henry il nocciolo della questione, e ci accorgiamo che non è più un film sentimental-turistico (anche se l'habitat dei Marcoux è formidabile, qualche critico malizioso ha detto che è la villa il miglior interprete del film).

Una immagine di gruppo della famiglia Marcoux. Nell'immagine, sulla destra, compare anche il figlio Richard Marcoux (André Jocelyn), che è sempre ai margini, vestito come se fosse un vecchio, non un ragazzo, e che se ne sta spesso chiuso in camera ad ascoltare musica di Mozart, in particolare la Serenata in si bemolle maggiore KV 361 (Gran Partita), una musica meravigliosa per strumenti a fiato. Richard non si contenta di ascoltare, ma con le mani per aria fa come se dirigesse lui la musica che ascolta, come se quella musica fosse sua. Nel gruppo di famiglia, l'unico tranquillo non è della famiglia: è Laszlo che si fa una ottima colazione col tovagliolo al collo sulla camicia di un bel verde squillante.


Il rapporto fra Thérèse ed Henri si definisce con una sola parola: odio reciproco. Lui è innamorato di Léda (Antonella Lualdi) una giovane artista che abita da qualche tempo in una piccola casa arredata con molto gusto e non lontana dalla villa dei Marcoux. E' per merito di Léda che Henri e Laszlo sono diventati amici, perché Léda conosceva bene Laszlo. L'odio fra marito è moglie nasce dal fatto che è lei a tenere i cordoni della borsa: Henry vorrebbe andarsene con Léda, ma gli secca perdere tutte le sue agevolezze da ricco borghese. Laszlo incita Henri a decidersi, e allora viene fuori il carattere di Thérèse che non ama Henry, ma non è disposta ad accettare la sconfitta. Quindi usa le armi di ricatto morale e materiale che ha a disposizione.


Finalmente Henry si decide a palesare quello che ormai tutti sanno, cioè il rapporto fra lui e Léda. E i due vanno felicemente in giro per Aix, dove la famiglia Marcoux è ben conosciuta.

A questo punto, a Thérèse rimane da giocare solo l'arma dei figli. Cerca di metterli contro il padre, e quindi anche contro Léda (che i figli non conoscono). Ma Elisabeth, infine, non segue la madre nel discorso, perché è innamorata di Laszlo che appoggia in pieno la scelta di Henry. Rimane la carta del figlio Richard, ed è su di lui che punta Thérèse.
(continua)

2 commenti:

  1. L'ho visto non molto tempo fa e mi è piaciuto veramente moltissimo. Ne ho anche scritto sul mio blog ^^

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  2. Bene Ale55andra! Verrò volentieri a leggerti, poi ne conversiamo.

    saludos
    Solimano

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