sabato 21 giugno 2008

I luoghi nel cinema: Gli argonauti

Jason and the Argonauts, di Don Chaffey (1963) Da "Le Argonautiche" di Apollonio Rodio, Sceneggiatura di Jan Read, Beverly Cross Con Todd Armstrong, Nancy Kovack, Gary Raymond, Laurence Naismith, Nial MacGinnis, Michael Gwynn, Douglas Wilmer, Jack Gwillim, Honor Blackman, John Cairney, Patrick Troughton, Andrew Faulds, Nigel Green, Ferdinando Poggi, Davina Taylor Musica: Bernard Herrmann Fotografia Wilkie Cooper Trucchi: Ray Harryhausen (104 minuti) Rating IMDb: 7.3
Solimano
Gli interni del film "Gli argonauti" (1963) sono stati girati negli studi S.A.F.A. di Roma e negli Shepperton Studios in Inghilterra (Surrey). Gli esterni, invece, sono stati tutti girati nel Cilento, soprattutto a Paestum ma anche nei pressi di Capo Palinuro. Ciò è soprattutto evidente nell'episodio delle Arpie che per ordine di Zeus (Niall MacGinnis) perseguitano il cieco Finea (Patrick Troughton) portandogli via il cibo. Giasone (Todd Armstrong) è in viaggio per la Colchide, ed ha precedentemente dovuto affrontare il gigante di bronzo Talos.

Quando giunge da Finea, inventa una soluzione molto semplice: una grande rete che dall'alto di un tempio cala sulle Arpie che così vengono imprigionate e messe in una gabbia con sbarre di legno. Il tempio è la cosiddetta "Basilica" di Paestum, il più antico dei tre templi di Paestum, costruito attorno al 550 avanti Cristo. E qui c'è una singolarità, che mostra come fosse felice la scelta di un luogo del genere. Il tempio nell'antichità era dedicato ad Hera (Honor Blackman), e precisamente ad Hera Argiva, quindi proprio quella di Giasone. Le antiche storie infatti raccontano che gli argonauti si fermarono proprio qui, alla foce del Sele, per edificare un tempio alla loro protettrice Hera. Quindi, la scelta del luogo per il film non poteva essere più felice ed appropriata.


E' vero che, come abbiamo visto, il film, fra i tanti pregi, ha anche quello della giocosità: la leggenda dice che gli argonauti si fermarono qui al ritorno, felicemente onusti del Vello d'Oro, mentre il regista mette l'episodio nel viaggio di andata. Difatti Finea dà come premio a Giasone un amuleto che gli servirà per passare attraverso le isole Simplegadi. Anche il secondo tempio di Paestum, quello che noi chiamiamo Tempio di Nettuno, era dedicato ad Hera. E' stato costruito attorno al 450 avanti Cristo, mentre il terzo tempio, quello meno noto (costruito attorno al 500 avanti Cristo), era dedicato ad Athena, anche se successivamente lo si chiamò Tempio di Cerere. Restando sui nomi, forse non tutti ricordano che il nome dell'antica Paestum era Posidonia, quindi Poseidone (Nettuno) era presente anche lui. Una specie di Olimpo quasi in riva al mare...

Nel film compare soprattutto la "Basilica", che fa da trappola per catturare le Arpie, ma tutto il sito archeologico compare spesso, quando c'è bisogno di capitelli, architravi, colonne mozzate o no. Metto infatti una immagine di una parte del film anteriore alla partenza degli argonauti, quando Giasone è ancora ad Jolco alle prese con Eeta.


Aggiungo due fotografie d'epoca dei due templi maggiori di Paestum e una bella acquaforte del Piranesi, quando costumava rappresentare le rovine ed i templi su cui cresceva l'erba, in questo caso abbondantissima. Una sensibilità preromantica molto diffusa. Il tempio rappresentato dal Piranesi è il secondo tempio, quello che noi chiamiamo Tempio di Nettuno.

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