martedì 20 maggio 2008

Guerra e pace: Gli scenari della guerra

Voyna i mir (1967), Regia di Sergei Bondarchuk, dal romanzo di Leone Tolstoj, Sceneggiatura Sergei Bondarchuk e Vasily Solovyov.
Con Lyudmila Savelyeva (Natasha Rostova), Vyacheslav Tikhonov (Principe Andrej Bolkonsky), Sergei Bondarchuk (Pierre Bezukhov), Irina Gubanova (Soniya), Antonina Shuranova (principessa Maria), Irina Slobtseva (Hélène Bezuchova) Kira Golovko (Contessa Rostova), Vasili Lanovoy (Anatolj Kuraghin), Oleg Tabakov (Nikolaj Rostov), Segej Yermilov (Petya Rostov) Vladislav Strzhelchik (Napoleone Bonaparte), Boris Zakhava (il Generalissimo Kutuzov), Giuli Chokhonelidze (Generale Bagratiòn)
Scenografie Georgi Koshelev, V. Uvarov, Costumi Vladimir Burmeister, Nadezhda Buzina, Mikhail Chikovani, Musiche originali di Vyacheslav Ovchinnikov dirette dall'autore Durata originale 487 minuti( 364' nella versione venduta in Italia, Urss, 1966 Rating IMDb: 8.2

Gabrilu sul suo blog NonSoloProust

Palcoscenici della pace e scenari di guerra. Nel romanzo di Tolstoj si intrecciano, e la guerra contro Napoleone cambia drasticamente il destino di tutti i personaggi.

Il primo scenario di guerra che compare nel libro e nel quale è presente anche il Principe Andrej è la battaglia di Schöngraben, ma è soltanto un assaggio. Le grandissime, epiche sequenze di guerra sono, sia nel libro che nel film di Serghei Bondarchuk, sostanzialmente quattro.

Come avevo già scritto, per la realizzazione del film vennero utilizzate forze dell'esercito regolare dell'Armata Rossa e venne creato appositamente uno speciale corpo di cavalleria.
Sul making of del film, se avrò tempo, avrei voglia di tornare. Guerra e Pace non è robetta che io riesca ad esorcizzare con pochi post.

Il Generalissimo Kutuzov (Boris Zakhava)

La battaglia di Austerlitz (2 dicembre 1805) detta anche "la battaglia dei tre imperatori": lo Zar Alessandro I, l'Imperatore d'Austria Francesco I°, Napoleone Bonaparte Imperatore dei francesi.
Russi e austriaci vennero sonoramente sconfitti.
Austerlitz rimarrà per Napoleone la vittoria più sfolgorante di tutta la sua carriera.

Il Generalissimo Kutuzov e il principe Andrej Bolkonsky,
suo aiutante di campo

"Dal mezzodi del 19 nelle supreme sfere dell'esercito ebbe principio un gran movimento, tra affannoso ed eccitato, che durò fino al mattino del giorno dopo, 20 novembre, in cui fu data la così memorabile battaglia di Austerlitz.
[...]
Il movimento concentrato, iniziatosi alla mattina nel quartier generale degli imperatori e che aveva dato l'impulso a tutto il movimento seguente, era simile al primo moto della ruota di fondo d'un grande orologio da torre. Una ruota si muove lentamente, una seconda gira, una terza, e le ruote, le carrucole, i rocchetti, si mettono a girare sempre più rapidamente, il carillon comincia a suonare, le figure a balzar fuori, e le lancette ad avanzare con esattezza, indicando il risultato di tutto il movimento."


Bagratiòn e Kutuzov ad Austerlitz

Come nel meccanismo di un orologio, così anche nel meccanismo della guerra il movimento, quando l'impulso è dato, continua irresistibile fino all'ultimo risultato; e così stanno indifferentemente immobili le parti del meccanismo alle quali l'impulso non è ancora giunto, fino al momento in cui il movimento viene trasmesso. Le ruote sibilano sull'asse, ingranando coi denti, le carrucole cigolano per la rapidità del moto; ma la ruota vicina riamane tranquilla e immobile, come se fosse disposta a conservare per centinaia d'anni quella immobilità; ma il momento viene, una leva agisce, e, ubbidendo al movimento, la ruota stride girando e si confonde in un'unica azione di cui non si può comprendere nè lo scopo nè il risultato."

Il Generale Principe di Bagratiòn (Giuli Chokhonelidze) ad Austerlitz

L'epica battaglia di Borodinò (7 settembre 1812), a 125 km da Mosca. Fu la più grande battaglia campale combattuta in un sol giorno di tutta la campagna di Russia e di tutte le guerre napoleoniche: vi parteciparono oltre 250.000 uomini. Fu anche la più sanguinosa: le vittime delle due parti sono stimate in almeno 70.000, il che ne farebbe la battaglia più sanguinosa di tutti i tempi. A chi giovò quel macello? L'esito della battaglia fu incerto sotto il profilo tattico, ma poichè i russi indietreggiarono la vittoria strategica arrise apparentemente ai francesi che dopo pochi giorni entrarono a Mosca. Apparentemente, perchè l'essersi spinti fino a Mosca costituirà anche, secondo Tolstoj, il principio della fine dell'esercito napoleonico.

Borodinò

"Perchè e come furono date e accettate le battaglie di Scevardinò e di Borodinò? Perchè fu data la battaglia di Borodinò? Né per i francesi né per i russi essa aveva il menomo senso. La conseguenza immediata fu, e doveva essere, -- per i russi, che noi ci avvicinammo alla rovina di Mosca (ciò che noi temevamo più d'ogni altra cosa al mondo), e per i francesi, che essi si avvicinarono alla rovina di tutto l'esercito (ciò che essi temevano pure più di ogni altra cosa al mondo). Questo risultato era già da allora del tutto evidente, e nondimeno Napoleone diede, e Kutuzov accettò questa battaglia"

Pierre Bezuchov (Serghei Bondarchuk)
sul campo di battaglia di Borodino

Il campo di battaglia di Borodino, il giorno dopo

L'esercito russo abbandona Mosca

Napoleone (Vladislav Strzhelchik) al Cremlino

"Così Mosca era vuota, quando Napoleone, stanco, inquieto e accigliato, camminava avanti e indietro presso il bastione del Collegio di Camera, aspettando la deputazione, e cioè l'osservanza d'una cerimonia esteriore, ma necessaria, secondo il suo concetto.
In diversi angoli di Mosca qualche persona si aggirava ancora, insensatamente, conservando le antiche abitudini senza comprendere che cosa facesse. Quando a Napoleone, con la dovuta cautela, fu annunciato che Mosca era deserta, egli guardò con collera colui che gli dava quella notizia e, voltandogli le spalle, continuò a passeggiare in silenzio"

L'incendio di Mosca. Abbandonata da tutte le autorità istituzionali e dalla maggior parte dei suoi abitanti, lasciata al saccheggio dei francesi, in breve tempo Mosca viene devastata da centinaia di incendi che nessuno è in grado di domare. Perchè Mosca venne incendiata?

Soldati francesi e l'incendio di Mosca

"I francesi imputarono l'incendio di Mosca au patriotisme féroce de Rastopchine; i russi, al fanatismo dei francesi. In sostanza l'incendio di Mosca non ebbe nè poteva avere altre cause, se per causa s'intenda qualcosa di cui si possa attribuire la responsabilità a una o parecchie persone. Mosca bruciò perchè era stata messa in tali condizioni, nelle quali ogni città costruita in legno deve bruciare, si abbiano o non si abbiano centrotrenta cattive pompe da incendio. Mosca doveva bruciare in conseguenza di ciò che i suoi abitanti l'avevano disertata, inevitabilmente, come deve prender fuoco un mucchio di trucioli su cui durante alcuni giorni piovano scintille"


La drammatica ritirata dei francesi


"L'esercito non poteva ricomporsi in nessun luogo. Dalla battaglia di Borodinò e dal saccheggio di Mosca portava in sé quasi le condizioni chimiche della dissoluzione
I soldati di quei corpi che erano stati un esercito fuggivano coi loro comandanti, senza sapere dove, desiderando (Napoleone come ogni soldato) una sola cosa: districarsi ciascuno per suo conto nel più breve tempo possibile da quella situazione senza via di scampo, di cui, sia pure confusamente, tutti erano consapevoli"


"Dal 28 ottobre, quando incominciarono le giornate di gelo, la fuga dei francesi prese un carattere ancora più tragico: divenne la fuga di uomini che agghiacciavano e si abbruciacchiavano a morte intorno ai fuochi e che continuavano in pelliccia e in carrozza a fuggire col bottino dell'imperatore, dei re e dei duchi; ma, in sostanza, il processo della fuga e della disgregazione dell'esercito francese non si modificò menomamente.
[...]
...l'esercito francese si dissolse e si disgregò [...] indipendentemente dal maggiore o minore rigore del freddo, dall'inseguimento, dagli ostacoli del cammino e da tutte le altre condizioni prese separatamente."

Le bandiere francesi e l'aquila napoleonica
abbassate in segno di disfatta

"Abbassale, abbassale la testa, -- disse [Kutusov] a un soldato che reggeva un'aquila francese e che senza accorgersene, l'aveva abbassata davanti al reggimento Preobajénski. -- Più in basso, più in basso, così."

"Urrà, ragazzi! -- Disse, rivolgendosi ai soldati, con un rapido movimento del mento"

La gioia del vecchio Kutusov: la Russia è salva!

4 commenti:

  1. Gabrilu, ho modificato qualcosa a livello immagini, specie per le note differenze fra Blogger e Splinder a livello della prima visibilità (quella senza cliccare).
    Se ci sono delle cose da sistemare, fammelo pure sapere nei commenti o in posta privata.

    grazie e saludos
    Solimano

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  2. http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/brilliantovaya-ruca-the-diamond-arm-1969/

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