lunedì 24 marzo 2008

Roma nel cinema: Una vita difficile

Una vita difficile, di Dino Risi (1961) Sceneggiatura di Rodolfo Sonego Con Alberto Sordi, Lea Massari, Franco Fabrizi, Lina Volonghi, Claudio Gora, Antonio Centa, Loredana Cappelletti, Mino Doro, Daniele Vargas, Edith Peters, Alessandro Blasetti, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Franco Scandurra, Renato Tagliani Musica: Carlo Savina Fotografia: Leonida Barboni (118 minuti) Rating IMDb: 8.6
Solimano
Nel film Una vita difficile di Dino Risi (1961), il 14 luglio 1948 a fine mattina (capirete poi perché la data è sicura) in Campidoglio avviene il matrimonio civile di Silvio Magnozzi (Alberto Sordi) e di Elena Pavinato (Lea Massari). Dei due testimoni uno lo conosco, si chiama Franco Simonini (Franco Fabrizi). E' collega di lavoro di Magnozzi a Il lavoratore, un giornale di sinistra sorto a Roma dopo la Liberazione e di vita sempre precaria. Magnozzi è romano ed ha conosciuto Elena durante la Resistenza, dalle parti di lei, che abita in Brianza, vicino a Cermenate-Cantù. Elena gli ha anche salvato la vita e poi l'ha seguito a Roma malgrado l'opposizione dei parenti, in particolare della madre Amelia (Lina Volonghi), la proprietaria dell'albergo Leon d'Oro.


Come si vede al matrimonio non ci sono parenti, proprio per questo motivo, ma i due sposi sono molto soddisfatti, anche se economicamente fanno fatica a tirare avanti. Elena è incinta, ma lo si nota ancora poco. E' comunque una gran bella giornata e i due sposi si fermano nella Piazza del Campidoglio a chiacchierare ed a ridere con i due testimoni.

Ma improvvisamente le cose cambiano. La piazza, prima quasi deserta, ora si affolla di gente agitata che corre. Arriva una camionetta della polizia. Poco prima, all'uscita da Montecitorio, uno studente di giurisprudenza siciliano, Antonio Pallante, ha sparato quattro colpi di pistola al Segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, che usciva dalla Camera avendo al fianco la sua compagna Nilde Iotti. Adesso Togliatti è ricoverato all'ospedale in condizioni gravi, lo stanno operando.

C'è grande agitazione, tutti vogliono fare qualcosa, ma non c'è organizzazione. Si teme un colpo di stato. Tutti stanno correndo verso la scalinata per scendere nel centro di Roma e manifestare tangibilmente la protesta. Silvio Magnozzi dimentica immediatamente che si è appena sposato e corre, accompagnato da Franco, verso la scalinata. Cosa succederà in seguito? Franco è più prudente di Silvio e quindi riuscirà a defilarsi. Silvio Magnozzi sarà invece arrestato a fine giornata per radunata sediziosa e danneggiamenti. Questo cambierà la sua storia personale e quella di Elena, ma lo racconterò un'altra volta.

P.S. Metto due immagini d'epoca, color seppia, della Piazza del Campidoglio vista dall'alto e vista dal basso, tratte dalla Collezione Conway ospitata nel magnifico sito Art and Architecture del Courtauld Institut di Londra, che è fra i nostri Siti consigliati. Imparate a consultarlo, credo che sia un bel regalo.


3 commenti:

  1. Il bello dei vostri post è che spesso sono dedicati a film non proprio famosissimi, ma che grazie a voi ritornano all'attenzione degli spettatori, magari spesso distratti da produzioni più famose o più pubblicizzate. Un bel lavoro di cesello, che merita il successo che ha. Buon proseguimento di settimana.
    Annarita

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  2. Cara Annarita, questo è il film che finisce con Sordi che dà un cazzottone al boss e lo fa finire in piscina. Solo per questa scena si meriterebbe l'Oscar.

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  3. Annarita, ci sono dei film che hanno il fiato lungo. Vengono dimenticati per vent'anni (esclusi gli addetti ai lavori che spesso se la raccontano fra di loro) e poi ricompaiono, per svariati motivi: politici, culturali, interpretativi. Questo è un film di cui si è continuato a parlare, senza rivederlo, ed è sorprendente, perché il ricordo che ne avevo era piuttosto diverso. C'è inoltre un motivo che si chiama Lea Massari, che non sarà nota a tanti, ma quei pochi la ricordano volentieri.
    Giuliano, la foto del cazzottone per il momento non l'ho trovata, potrebbe essere che il boss le abbia fatto sparire tutte. Non sono generalmente molto di spirito, i boss.

    grazie e saludos
    Solimano

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