mercoledì 9 gennaio 2008

Parigi nel cinema: Bonjour tristesse

Solimano
L'inizio del film Bonjour tristesse (1958) di Otto Preminger si svolge a Parigi, però è temporalmente successivo al seguito, che racconta la vacanza estiva sulla Costa Azzurra di Cécile (Jean Seberg) e di suo padre Raymond (David Niven).
Il film è tratto dal romanzo di Françoise Sagan, pubblicato nel 1954, quando la scrittrice aveva diciannove anni e Cécile, che di anni ne ha 18, costituisce una sua evidente poiezione. Jean Seberg era più vecchia, aveva già vent'anni!
Cécile e Raymond sono ora rientrati a Parigi ed hanno ripreso la solita vita priva di problemi economici e intessuta di frequentazioni mutevoli, che padre e figlia si raccontano con reciproca complicità.
Un pomeriggio, Cécile accompagna con la sua macchina un amico pittore all'inaugurazione della sua mostra.

Il pittore ha delle aspettative riguardo Cécile, ma sarà presto deluso, perché Cécile all'inaugurazione della mostra si annoia e se ne va, malgrado il pittore cerchi di trattenerla. Cécile, sempre con la sua auto, torna verso casa che non è molto distante, deve però percorrere alcune strade fra le più centrali di Parigi. C'è un po' di traffico, molto meno comunque di quello che ci sarà negli anni successivi.

Ora Cécile (riconoscibile dal cappellino bianco) comincia a percorrere l'Avenue des Champs Elysées, dovrà percorrere due chilometri per arrivare all'Arc de Triomphe.
Già allora questa strada era famosa e percorsa da macchine giorno e notte, quindi Cécile ai trova ad un certo punto circondata da auto, ma il traffico è tutto sommato agevole, vista l'ampiezza della strada. Anche i pedoni non hanno problemi, l'ampiezza dei marciapiedi degli Champs Elisées non ha confronti possibili.


Cécile ha girato attorno all'Arc de Triomphe ed ha imboccato una delle tredici strade che lì confluiscono, in particolare una delle strade in cui allora -ed ora- abitano i ricchi esibizionisti (quelli più esclusivi stavano -e stanno- nel Faubourg). Il traffico qui è ridottissimo (o Preminger ha bloccato la strada?) e Cécile arriva a casa.


La sua giornata non finisce qui: per la sera c'è in progetto di andare in un locale di lusso, quindi Cécile cambia completamente abbigliamento e verifica nello specchio se tutto va bene.
Nel locale andranno in tre: Cécile, suo padre Raymond e l'attuale amichetta del padre, che fra un mese o due sarà un'altra. Cécile guida ancora lei, e la macchina costeggia il Bois de Boulogne.


Cécile non sarà sola: a parte che già conosce ed è conosciuta, c'è sempre modo di incontrare altre persone, quindi nel locale balla con uno appena conosciuto, ma sta più che altro guardando noi (immagine in alto), caso mai ci fosse qualcuno che le interessa di più. Stanno ballando sulla musica di una canzone, "Bonjour tristesse" di Georges Auric, la cantante è una cha sta divenendo sempre più famosa, pensare che solo pochi anni prima era conosciuta solo nelle caves del Quartiere Latino. Si chiama Juliette Greco.

4 commenti:

  1. CHE BELLE FOTO, SOLIMANO!
    Un caro saluto
    Laura

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  2. Grazie Laura! Per dirtela tutta, in genere mi diverto di più con le fotografie in bianco e nero che a colori: perdono meno nei vari step di passaggio da un mezzo all'altro.

    saludos y besos
    Solimano

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  3. Non credo di avere mai visto il film ma ho letto certamente il libro, come molti altri della Sagan: "Un certo sorriso"
    "Tra un mese, tra un anno"
    "Le piace Brahms?"
    Non so che impressione ne avrei rileggendoli adesso ma nei primi anni sessanta avevano un notevole effetto di "rottura" rispetto ai canoni molto rigidi della nostra educazione familiare e scolastica. La Sagan era anticonformista, un'autentica sorsata di libertà per quei tempi in cui alle donne era negato anche il solo pensiero di potere essere libere.
    H.

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  4. Ricordo questo film che a suo tempo ho visto. Sono d'accordo con te che le foto in bianco e nero hanno un fascino particolare. Grazie per i suggerimenti che mi hai dato che approfondirò senz'altro. Un caro saluto, Giulia

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