Fu quindi naturale, dopo la visione del film, chiedere in regalo alla Befana (per Babbo Natale ero fuori tempo massimo) i quattro libri di Pamela Travers aventi per protagonista la magica istitutrice: leggendo i quali, tuttavia, scoprii una Mary Poppins tutta diversa dalla deliziosa Julie Andrews dello schermo, molto più burbera e molto meno graziosa di lei, ma di lei sicuramente più affascinante. La governante che spunta dal nulla, portata dal vento, atterrando - appesa al suo ombrello dal manico di pappagallo - proprio davanti alla porta di casa Banks, dove due fratellini pestiferi hanno giusto bisogno di una baby-sitter di polso, diventò seduta stante l'oggetto dei miei sogni più segreti. Che meraviglia poter schioccare le dita, come faceva lei, e vedere giocattoli, soprammobili, cuscini e cassetti tornare come per incanto in perfetto ordine, senza fatica, anche dopo ore di giochi sfrenati! E che carino il pettirosso con cui Mary duetta in Con un poco di zucchero! Certo, del passerotto di Del Piero, a quei tempi, non si sapeva ancora nulla: e vedere l'uccelletto meccanico che cinguetta e muove il capino, tra le dita della Andrews, aveva a dir poco dello strabiliante!
Così come eccezionali sono le scene del ballo degli spazzacamini, sui tetti di una Londra reinventata per l'occasione: si vede perfettamente che è tutto ricostruito in studio, eppure tutto sembra assolutamente reale... potenza del cinema di allora, o dell'età infantile? Quasi quasi, nel ricordo, quelle che risultano meno eccezionali sono proprio le famose sequenze girate "mescolando" attori in carne ed ossa e personaggi a cartoni animati, che tanto resero celebre il film (per quanto non fossero certo le prime del genere: qualcuno degli esperti cinefili qui di passaggio saprà sicuramente suggerirmi il titolo di quel film in cui Gene Kelly, vestito da marinaio, balla con un topolino molto somigliante al Jerry di Tom&Jerry). Sarà che, da bambina, detestavo cordialmente i vestiti "buoni", pieni di gale e fiocchetti, che una volta indossati impedivano qualsiasi divertimento, perchè si doveva stare attente a non sciuparli, sporcarli, spiegazzarli, e via dicendo...
... ma alle elegantissime toilettes di Mary, Bert e dei piccoli Banks impegnati a saltellare sui cavalli della giostra o a trotterellare con i pinguini, io preferivo senz'altro gli stessi personaggi tutti sporchi di fuliggine, tra comignoli e abbaini. Tanto, correndo su e giù per i tetti e i cornicioni si poteva cantare altrettanto bene a squarciagola sia Cam Caminì che Supercalifragilistichespiralidoso. E poi, dopo, per ripulirsi e lavare i vestiti conoscevo ormai il trucco: bastava uno schiocco di dita, un po' di zucchero e il gioco era fatto. Complici l'immaginazione, la spensieratezza e il cuore ancora candido dei miei irripetibili nove anni e mezzo.
Che bel post! E che nostalgia!! Complimenti, come sempre. Mi sono permessa di segnalare questo bellissimo blog in un altro nel quale si parla di cinema, questo qui:http://cinemax.myblog.it/
RispondiEliminaBuona serata :-)
Presa dall'entusiasmo, ho lasciato una segnalazione anche qui:http://www.nouvellevague.eu
RispondiElimina:-P
Io invece l'ho visto solo da adulto, in tv, a trent'anni... Ma del fatto che prima dei VHS vedere i film di Disney fosse difficile ne abbiamo già parlato altre volte.
RispondiEliminaPosso solo aggiungere che i film di Walt Disney firmati Robert Stevenson sono tutti quelli più belli, e che Dick van Dyke era anche oggi in tv nella serie tv dove fa il medico investigatore, quello della clinica privata, come si chiama, e che suo padre W.S. van Dyke è stato un regista di successo, gradevole come lui.
Cara Annarita, grazie delle tue segnalazioni! Posso chiederti un favore GRANDISSIMO? Puoi dedicare, prima o poi (PIU' prima CHE poi!!!) un post nel tuo blog all'opera della Travers? Sarebbe per me un regalo ineguagliabile!!! Sempre che tu non l'abbia già fatto e a me sia sfuggito.... [;-P]
RispondiEliminaCaro Giuliano, il "dottore" di VanDyke si chiama Mark Sloan, e la serie è "Detective in corsia" (deliziosa): ci recita anche suo figlio, come poliziotto!
Baci-baci
Roby
Roby, parrà strano, ma io non ho mai visto Mary Poppins, probabilmente è una questione generazionale. Però Julie Andrews è una attrice che mi piace molto in almeno tre film di suo marito Blake Edwards, che è uno dei registi che preferisco. La Andrews è una delle attrici più spiritose ed autoironiche, quei due si sarebbero dovuti incontrare prima.
RispondiEliminaPerò su Mary Poppins, e in particolare sulla sua borsa di recente mi sono fatto una cultura...
saludos y besos
Solimano
Cara Roby, adesso che mi fai presente il figlio di Dick van Dyke, mi è tornato alla mente un film famoso di W.S. vand Dyke: Tarzan.
RispondiEliminaAh, ecco, mi sono detto - ma poi boh, c'è qualcosa che non torna e devo rimettermi a ragionarci sopra. (comunque sia, il terzo van Dyke somiglia più a Johnny Weissmuller che allo spazzacamino di Mary Poppins...)