giovedì 11 ottobre 2007

Nuovo, nuovissimo, anzi archeologico (4)

L'arazzo di Bayeux

Roby


A onor del vero, più che di archeologico qui si parla di medievale, perchè ci troviamo di fronte ad una pellicola risalente più o meno alla seconda metà dell'XI secolo d.C., firmata nientepopodimenoche dalla regina Matilde, moglie di Guglielmo il Conquistatore. E che la firma medesima sia stata apposta non a penna ma con un ago da ricamo, fa poca differenza, così come il fatto che la pellicola in questione non sia di celluloide, e nemmeno digitale, bensì si dipani su una tela di lino lunga circa 70 metri. Le proiezioni si succedono a ritmo continuato nel piccolo ma delizioso Musée de la Tapisserie di Bayeux, incantevole paesino della Normandia che ho avuto la fortuna di visitare la scorsa estate. Ho potuto dunque seguire le vicende della battaglia fra Guglielmo, destinato appunto a conquistare l'Inghilterra, ed il cattivo Harold, furfante e spergiuro, tra perigliose traversate, fugaci banchetti, assedi infiniti, cariche di cavalleria, teste mozzate, sangue ed onore. Nel cielo, ad un tratto, fa la sua comparsa quella che sarà poi chiamata cometa di Halley, segnata a dito dai presenti stupefatti: e sembra quasi di sentire i loro "ohoooo!!!" di meraviglia davanti ad un fenomeno tanto strabiliante.


La cometa di Halley "dal vivo"

La "prima" del film, mi dicono, avvenne proprio nella cattedrale di Bayeux, a solenne monito per tutti i fedeli sulle pessime conseguenze riservate a chi non tiene fede ai giuramenti. Per quanto -da brava sceneggiatrice di telenovelas carolingie - pare che la regina si sia concessa alcune libertà storiche piuttosto grossolane, dato che il povero e tanto vituperato Harold non risulta essere stato poi così bieco. Del resto, l'augusta sovrana ne aveva, di tempo a disposizione per infiorettare il plot di base, ricamandoci (!) su con dovizia di particolari. Sopra e sotto le inquadrature principali corrono bande decorate con soggetti floreali, animali domestici o mitologici, segni zodiacali, arte astratta degna di Andy Warhol. E non mancano un paio di gustose scenette boccaccesche, che non sfigurerebbero in una commedia all'italiana anni '70 con la Fenech e Alvaro Vitali. Segno evidente che i sensi della nobile Matilde, lasciata sola a casa dal consorte, indaffaratissimo a conquistare tutto il conquistabile, non si erano affatto rassegnati alla forzata "vedovanza", ma anzi attendevano con impazienza il sospirato happy ending, nel segreto del talamo nuziale.

La "proiezione del film" nelle sale del Museo

8 commenti:

  1. Ohooooo!!!!... di meraviglia di fronte ad una idea del genere, cara Roby. Qui non si salva più nessuno, mi toccherà sdipanare i bassorilievi della Colonna Traiana che ho cominciato a mettere su Nonblog, ma è più faticoso, quelli salgono in verticale.
    A parte questo, ignoravo l'esistenza della tela di lino della Regina Matilde, del Museo dlla Tapezzeria di Baieux, un posto, fra l'altro, dove non sono mai stato, e quella poi della cometa di Halley mi sembra incredibile, credevo che fosse una cometa nuova e invece no, e come un film dell'epoca del muto.

    saludos
    Solimano

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  2. Ho visto con straordinario gusto la tela di Bayeux... sembra proprio che Roby abbia seguito quest'estate lo stesso itinerario di una mia antica vacanza.
    Riflettevo sulla straordinaria bravura di donne che, con l'ago, hanno ricamato capolavori assoluti; Bayeux è solo un esempio, e probabilmente è più suggestivo perché è una vera e propria pellicola, o un fumetto. Ma nei secoli milioni di dita e di occhi si sono consumati per raccontare storie, di cui (tranne in rarissimi casi) non si è mai conosciuto il nome dell'autrice. Non è ingiusto? Personalmente trovo il ricamo un'arte straordinaria: peccato che, essendo patrimonio femminile, sia rimasto chiuso nelle cassapanche.

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  3. SOLIMANO, guarda che non credo as-so-lu-ta-men-te che tu ignorassi l'esistenza dell'arazzo e di Bayeux!!! Caso mai il ricordo sarà rimasto addormentato in qualche oscuro recesso della tua fertile mente, ricoperto dalle stratificazioni del tuo multiforme sapere...
    Comunque, aspetto con ansia lo srotolamento della colonna traiana!!!

    MANUELA, sapevi che in realtà pare non sia stata affatto la regina Matilde a creare l'arazzo, bensì un gruppo di anonime (C.V.D.)suore assoldate da Oddone, parente di Guglielmo il Conquistatore???

    [:->>>]

    R.

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  4. No, non lo sapevo.... ma, chissà perché, lo immaginavo...

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  5. Molti anni fa passai un lungo tempo a guardarmi il drappo in compagnia dell'allora fidanzata normanna. Un mese fa, cercando un "film" medioevale, m'era scappato questo, che e' il kolossal dell'epoca.
    Bravissima Roby!
    Maz

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