martedì 9 ottobre 2007

Il club "Milady de Winter"

Solimano
Lo sappiamo tutti, anche se facciamo finta di niente: c'è club e club, quello che ti sta dietro perché ha bisogno di gente che paghi le quote sociali, e quello in cui vorresti entrare da vent'anni, ma hai paura che ti boccino perché è necessario il gradimento dei soci, che potrebbero sommergerti di palline nere.

E' così anche per i club delle Cattive, in quello della Marchesa Merteuil si fa presto a fare i conti: Jeanne Moreau, Glenn Close, Annette Bening (e vabbè), Sarah Michelle Gellar (oddio!) e mettiamoci pure Catherine Deneuve, però per TV, quindi alloggiamola in foresteria. Il Club "Milady de Winter" è un vero pigia pigia: ci vogliono entrare tutte, prima o poi, e questo post è a rischio esplosione, se dovessi mettere le immagini di tutte le iscritte. Mi contenterò delle più note (anche perché delle meno note non si trova uno straccio di fotografia in rete).
Lana Turner è socia dal 1948 (The Three Musketeers, di George Sidney), e continua ad essere alle prese con il suo D'Artagnan (Gene Kelly) ma deve stare attenta anche a Richelieu (Vincent Price), è uno pericoloso, se non lo si soddisfa. La Turner sa usare bene il pugnale ed il veleno, ma le sue azioni si basano quasi sempre su argomenti suoi, quelli che permisero di etichettarla definitivamente come vamp. Sono argomenti che funzionano, con moschettieri e cardinali, accademici e regnanti, ma anche con persone che lavorano, e per di più con le mani, il peggio non è mai morto.
Mylène Demongeot è entrata per due volte nel 1961 (Les Trois mousquetaires: Les ferrets de la reine, di Bernard Borderie seguito nello stesso anno da Les Trois mousquetaires: La vengeance de Milady, sempre diretto da Borderie). Qualcuno certamente ricorda le successive prodezze di Borderie: fece almeno cinque film su Angelica, la marchesa degli angeli, la piccola e vispa Michèle Mercier, che era un buon motivo per gli uomini, ma anche le donne avevano il loro motivo: Robert Hossein. Ma che Mylène Demongeot fosse così cattiva non l'avrei mai creduto, a me sembrava un buona ragazza, forse un po' birichina.
Faye Dunaway ha due quote come la Demongeot: nel 1973 (The Three Musketeers, di Richard Lester), e nel 1974 (The Four Musketeers, ancora di Richard Lester). Faye era già da tempo su una brutta strada, Bonnie and Clyde è del 1967.
Vent'anni dopo, nel 1993, Rebecca De Mornay fu la Milady di Walt Disney (The Three Musketeers, di Stephen Herek), che guardandola con attenzione ha l'aria di una donna che poi si pente, difatti così successe nel film, d'altra parte Disney è Disney, i cattivi totali sono malvisti, ancor più le cattive.In Francia, vista la situazione che si era creata, pativano questa tracotanza americana su un argomento loro, ma hanno reagito negli ultimi anni, con due Milady inaspettate. Entrambi i film sono nati per la TV, ma è un buon segno (è nato per la TV anche il film sulle Liaisons con la Deneuve), comunque sempre meglio di noi che andiamo avanti con le elisedirivombrosa.
Toccò quindi ad Arielle Dombasle nel 2004 (Milady, di Josée Dayan) e a Emmanuelle Béart nel 2005 (D'Artagnan et les trois mousquetaires, di Pierre Aknine). Per le due ammirate attrici fu un bel modo per festeggiare compleanni importanti (diversi nei due casi): la cattiveria evidentemente se la sono coltivata con cura per molto tempo.
Qui si pone il problema dell'età che deve avere Milady de Winter, e nei decenni è successa una cosa interessante, un altro segno di come sono cambiati i tempi. La Milady del film (1921) in cui D'Artagnan è Douglas Fairbanks fu la mitica Barbara La Marr, che allora aveva meno di venticinque anni. Dico mitica, riguardo alla La Marr, perché la sua biografia è impressionante (altro che James Dean!), chi è interessato trova facilmente informazioni in rete. Mi è spiaciuto non essere riuscito a trovare delle immagini di questa attrice come Milady, mentre le immagini di Fairbanks si trovano abbastanza facilmente.

Lana Turner nel 1948 aveva 27 anni, Milène Demongeot ne aveva 26 nel 1961, Faye Dunaway 32 nel 1973, Rebecca De Mornay 34 nel 1993. Anche da questi segni anagrafici si capisce come è cambiato il cinema ed il mondo attorno al cinema. Non finirebbe qui, solo che non posso inserire un numero eccessivo di immagini, perché le Milady sono tante altre, note e meno note. Oltre alla La Marr, ne ricordo due italiane, che non riesco proprio a vedere nella parte di Milady de Winter, per motivi diversi: Yvonne Sanson e Antonella Lualdi. Non metto didascalie sotto le immagini, l'individuazione è facile in quasi tutti i casi: per Rebecca De Mornay basta guardare quella che ha la faccia più commossa, per Milène Demongeot quella che ha la faccia più da bambola; anche nel suo caso... come credere alla cattiveria della sua Milady? Occorrerà un supplemento di indagine, con visione diretta del film, e già che ci sono, sarà bene verificare come si comportano Ariellle - che ho scoperto con Rohmer - ed Emmanuelle - che ho scoperto con Rivette. Delle attrici italiane, chi vedrei oggi a fare Milady de Winter? Forse Francesca Neri o Valeria Golino, ma scoppierebbero a ridere al terzo ciak, è quello che ci frega, non riuscire a fare seriamente le cose divertenti.

7 commenti:

  1. Mi sono chiesto che cosa hanno messo addosso ad Arielle Dombasle: è la cornice di un quadro o di uno specchio? (comunque sia, complimenti al o alla costumista!) (ma anche la mascherina della Béart è un bell'elemento...)

    Comunque sia, da bambino pensavo che Milady fosse vecchissima, trenta o trentacinque anni: obsoleta - forse addirittura 40! (per un bambino, un'enormità)
    Adesso che mi ci fai pensare, non ne ho idea: però è una bella domanda. E Buckingham, quanti anni ha? E Porthos?

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  2. Io ricordo una versione televisiva dei Tre moschettieri (produzione francese?) intorno al 1970/71: GIULIANO e SOLIMANO, HELP ME!!! Ne sapete nulla? E lì chi interpretava Milady? Ad ogni modo, concordo con Giuliano sull'età che attribuivo alla perfida dama: D'Artagnan, invece, lo vedevo più giovane di lei, e questo -per quanto giovane e ingenua io fossi- mi risultava vagamente perverso...

    Au revoir!

    Roby

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  3. Interessante questa disamina sulle Milady del piccolo schermo...però devo correggerti la foto della Milady Disney non é corretta..tu hai messo Gabrielle Anwar e non Rebecca De Mornay....la Anwar interpretava un altro ruolo non so se Costanza o addirittura la regina di Francia..ricorda che Milady é sempre rigorosamente bionda. Personalmente la mia preferita é Faye Dunaway: decisamente la più perfida e seducente tra le Milady del cinema.

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  4. Ma guarda un po'! Effettuerò le dovute indagini, ma Google non è la prima volta che fa questi scherzi. Mi sembrava in effetti che l'aria di tale Milady fosse troppo buona (per quanto il film è di Disney...). Grazie della cortese segnalazione.

    good night
    Solimano

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  5. Perfetto é lei..anche se si tratta di una Milady edulcorata che in punto di morte si pente..una vera eresia per un personaggio descritto come la perfidia fatta persona.

    A risentirci

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  6. Eh si! Ha l'aria di una bambagiona più che di Milady. Meglio metterci la cattivaccia della Carica dei 101...

    au revoir
    Solimano

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  7. un po' in ritardi per roby: il film in questione era diviso in quattro parti e si intitolava mi sembra o D'Artagnan o La spada di D'Artagnan. Nei primi due episodi veniva condensato il romanzo i tre moschettieri, nel terzo vent'anni dopo e nel quarto il visconte di Bragelonne. La produzione era francese, gli anni 70 o 71. Li ricordo perfettamente tanto che uscì pure un fumetto (D'Artagnan) dell'editoriale Corno, però nn riesco a trovare notizie in merito; se qualcuno ha qualche notizia in più...

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