Ammetto che fino ad ieri non avevo mai letto il Casanova di Altan, pubblicato nel numero di Linus del giugno 1976 che ho utilizzato per il post sulle controcopertine. Ieri mi sono incuriosito e me lo sono letto. E' semplicemente una meraviglia, e per spiegare perché riporto le parole di presentazione dell'indice di quel numero di Linus, probabilmente scritte da Oreste del Buono:
"Fellini ha terminato di girare il suo Casanova con tutto l'odio che questo personaggio gli ha suggerito. Altan non ha voluto essere da meno, ed ecco il suo Casanova. E' una nuova prova di forza di un nostro prediletto: 16 pagine d'amore".
Condivido, e non sto dicendo che il Casanova di Fellini non è un bel film, dico che semplicemente non è un film su Giacomo Casanova veneziano, ma sulle personali ossessioni di Fellini nel suo rapporto con la vita e - soprattutto - con la morte.
Poi, nel Casanova di Altan ci trovo la Venezia che amo e che conosco bene perché per quattro anni, a dicembre attorno alla festa dell'Immacolata, ci siamo andati in un gruppo di sedici persone. Pochissimi turisti, un freddo boia ed una città tutta per noi, compresa la Fenice prima che bruciasse ed alcuni giorni di acqua alta.
Ci trovo il Casanova giovanissimo, in Altan, quello del bel film di Comencini "Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano".
In Altan ci trovo le donne, che non è vero che si facevano prendere da Casanova, erano loro che lo prendevano, come felice liberazione dalla schiavitù degli uomini, del genere, dei preti e del denaro.
E il Casanova avventuriero e giocatore, ma sempre con vivezza di senso e di sentimento; in una delle immagini che inserisco, tutta la congrega dei compari sghignazza sordida, solo Casanova, alto su tutti, mantiene un distacco tranquillo.
Nella immagine che metto sopra il post, che è dalla copertina di quel numero di Linus, c'è un fumetto che dice: "Giù la maschera e votate!" Sì, perché nel giugno 1976 c'erano le elezioni, e sempre Oreste del Buono scriveva a pagina 5:
"Da trent'anni voto PCI, né più né meno come l'Oreste di Calligaro, quindi voterò Berlinguer, anche se spesso può apparire più affascinante, estroso e floreale Pannella, non parliamo di Magri che è uno schianto. Berlinguer è la ragione, e io sono un vecchio irragionevole, i compiti sono giustamente ripartiti".
Al di là del fatto che avesse ragione o torto, avercene oggi di persone che scrivono in modo così diretto, su una rivista poi di fumetti. Alla faccia di tutti i pedanti sfiziosi che hanno sempre snobbato il cinema e i fumetti, credendo nella loro personale superiorità fatta di editoriali privi di sale e di elzeviri, in compenso, zuccheratissimi.
Veramente belli questi tuoi post, non posso che dirti questo. Ciao Giulia
RispondiEliminaGiulia, sto imparando diverse cose leggendo il tuo blog, che trovo più che bello, lo trovo ad alto valore aggiunto. Ma ne parleremo, finito il tourbillon dei Fumetti d'agosto, su cui io e Giuliano ci siamo divertiti, ma l'impegno c'è stato.
RispondiEliminagrazie e saludos
Solimano