Gabrilu sul suo blog NonSoloProust
Non è la prima volta che parlo di Miles Davis e non credo sarà l'ultima. Questa volta voglio ricordare una sua musica da film.
"Ascenseur pour l'échafaud" (Ascensore per il patibolo), colonna sonora composta per l'omonimo film noir di Louis Malle (protagonista l'affascinante e bravissima Jeanne Moreau, allora molto giovane).
Miles registrò questa musica a Parigi nella notte fra il 4 ed il 5 Dicembre 1957 mentre Malle, il regista, faceva scorrere davanti ai suoi occhi le immagini del film. Gli altri musicisti erano Barney Wilen (sax tenore), René Urtreger (piano), Pierre Michelot (contrabbasso) Kenny Klarke (batteria). Niente preparazione, niente prove. Nessuna ripetizione. Con i due musicisti francesi non si era mai incontrato prima. Tra i pochi fortunati che quella notte poterono assistere alla nascita in diretta di questa musica c'era anche Boris Vian.
Erano anni che volevo rivedere questo film. Niente da fare. Finalmente l'ho trovato su Youtube. C'è tutto, diviso in dieci tranches da 10' minuti ciascuna. E' nella versione originale (francese con sottotitoli in inglese). A distanza di cinquant'anni, le scene in cui Jeanne Moreau cammina nella Parigi notturna con lo sguardo perso nel vuoto accompagnata dalla tromba di Miles Davis mantengono intatto il loro fascino inquietante.
Gabrilu, almeno le immagini me le sono procurate io... volevo metterne una con Jeanne Moreau da sola, ma l'accoppiata era troppo ghiotta!
RispondiEliminagrazie e saludos
Solimano
Di Miles Davis mi piace moltissimo "In a silent way". Non ho mai amato,invece, la sua svolta "elettrica", a partire da Bitches brew. Mi sembra che si sia perso qualcosa...
RispondiEliminaUellah, ragazzi, che sorpresa! Il Dark Magus ringrazia :-)
RispondiEliminaEh, caro Giuliano, su Miles Davis potrei stare a discettare ore, perciò nemmeno comincio. So, so, che a molti il "Miles elettrico" non va giù, ma ripeto il discorso è lungo. Però una cosa voglio dirla: Bitches Brew era in anticipo di trentanni, e solo adesso lo si sta apprezzando per quel capolavoro che è.