- Lo schema in questa pagina nasconde i nomi di almeno 65 registi di cinema per ognuno dei quali fornisco il titolo di un film:
La villeggiatura - La battaglia di Algeri - Il mostro di Dusseldorf - Il clan dei Barker - La torta in cielo - Piccoli omicidi - Brutti sporchi e cattivi - M.A.S.H. - Novecento - Uomini in guerra - Mr.Klein – Quarto potere - Il corvo - Salomé - Antonio das Mortes - Tempi moderni - La terra promessa - Cordura - Bronte: cronaca di un massacro - Mattatoio numero 5 - Viridiana - Treni strettamente sorvegliati - Decameron - Missouri - Salvatore Giuliano - Cronache di poveri amanti - I soliti ignoti - Westfront 1918 - Banditi a Orgosolo - Ombre rosse - Fahreneit 451 - Provaci ancora Sam - Casanova - Frankenstein junior - Fantozzi - Professione reporter - L'inverno ti farà tornare - Pianeta Venere - Sulle vie di Damasco - Ladri di biciclette - Terza liceo - Todo modo – La cerimonia - La ragazza con la valigia - Corpo d'amore - L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale - Un cappello di paglia di Firenze - Il delitto perfetto - Operazione Cicero - Il trono di sangue - Divorzio all'italiana - Mouchette - Roma città aperta - Hombre - Un giorno da leoni - Una finestra sul lunapark - Dies Irae - Zero in condotta - Fino all'ultimo respiro - Quel pomeriggio d'un giorno da cani - La dea - Diario di una schizofrenica - I migliori anni della nostra vita - Il compromesso - Monsieur Taxi.
Roberto Gerbi, Asti
- Caro Gerbi, che cosa si fa ad Asti nelle lunghe, fredde notti d'inverno?
(Wutki – da “Linus” aprile 1977)
Wutki restò per molti anni una sigla misteriosa, misteriosa e piacevole. Il magico Wutki, autore di una delle più belle rubriche nella storia del giornalismo italiano, si chiamava Sergio Morando ed era un dirigente della Bompiani. Wutki non c’è più da tanti anni, e ci manca molto. Si è occupato di letteratura, di limericks, di giochi, di giochi di parole, dei tre giovani principi di Serendip, e di tante cose strane e divertenti che altrimenti non avremmo mai conosciuto: pochissimo di cinema, purtroppo – forse perché la carta stampata si prestava male a giochini sul cinema. Ma il piacere di tornare a dire il suo nome è troppo grande, gli rendiamo omaggio meglio che possiamo, e buon divertimento per chi vuole risolvere il gioco. (Un pensiero anche al lettore Roberto Gerbi, se qualcuno lo conosce ce lo saluti e lo ringrazi di cuore)
La villeggiatura - La battaglia di Algeri - Il mostro di Dusseldorf - Il clan dei Barker - La torta in cielo - Piccoli omicidi - Brutti sporchi e cattivi - M.A.S.H. - Novecento - Uomini in guerra - Mr.Klein – Quarto potere - Il corvo - Salomé - Antonio das Mortes - Tempi moderni - La terra promessa - Cordura - Bronte: cronaca di un massacro - Mattatoio numero 5 - Viridiana - Treni strettamente sorvegliati - Decameron - Missouri - Salvatore Giuliano - Cronache di poveri amanti - I soliti ignoti - Westfront 1918 - Banditi a Orgosolo - Ombre rosse - Fahreneit 451 - Provaci ancora Sam - Casanova - Frankenstein junior - Fantozzi - Professione reporter - L'inverno ti farà tornare - Pianeta Venere - Sulle vie di Damasco - Ladri di biciclette - Terza liceo - Todo modo – La cerimonia - La ragazza con la valigia - Corpo d'amore - L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale - Un cappello di paglia di Firenze - Il delitto perfetto - Operazione Cicero - Il trono di sangue - Divorzio all'italiana - Mouchette - Roma città aperta - Hombre - Un giorno da leoni - Una finestra sul lunapark - Dies Irae - Zero in condotta - Fino all'ultimo respiro - Quel pomeriggio d'un giorno da cani - La dea - Diario di una schizofrenica - I migliori anni della nostra vita - Il compromesso - Monsieur Taxi.
Roberto Gerbi, Asti
- Caro Gerbi, che cosa si fa ad Asti nelle lunghe, fredde notti d'inverno?
(Wutki – da “Linus” aprile 1977)
Wutki restò per molti anni una sigla misteriosa, misteriosa e piacevole. Il magico Wutki, autore di una delle più belle rubriche nella storia del giornalismo italiano, si chiamava Sergio Morando ed era un dirigente della Bompiani. Wutki non c’è più da tanti anni, e ci manca molto. Si è occupato di letteratura, di limericks, di giochi, di giochi di parole, dei tre giovani principi di Serendip, e di tante cose strane e divertenti che altrimenti non avremmo mai conosciuto: pochissimo di cinema, purtroppo – forse perché la carta stampata si prestava male a giochini sul cinema. Ma il piacere di tornare a dire il suo nome è troppo grande, gli rendiamo omaggio meglio che possiamo, e buon divertimento per chi vuole risolvere il gioco. (Un pensiero anche al lettore Roberto Gerbi, se qualcuno lo conosce ce lo saluti e lo ringrazi di cuore)
Wutki restò una sigla misteriosa per molti anni, misteriosa e piacevole. Il magico Wutki, autore di una delle più belle rubriche nella storia del giornalismo italiano, si chiamava Sergio Morando ed era un dirigente della Bompiani: ma i lettori di Linus non lo seppero mai, almeno a livello ufficiale.
RispondiEliminaIl mistero venne svelato su “Linus” del marzo 1982 , con questa lettera:
« Questa è l'ultima puntata dei Wutki, e questo è il primo necrologico che si pubblichi su Linus. Wutki fin dai primi numeri di Linus firmò questa rubrica; e che rubrica era? e Wutki chi era?
Ma, avrebbe detto Wutki, procediamo con ordine. Wutki, a quanto diceva Sergio Morando, fu un pittore svizzero, notevole non solo per il fatto di essere un pittore svizzero (il che ha già un sapore inverosimile, contraddittorio), ma anche per il fatto di aver nel nome una W e una K. Lo pseudonimo di Wutki fu assunto da Sergio Morando, fin dai primissimi numeri di Linus, per far dei giochi coi lettori. Giochi. Cosa vuol dire? Vuol dire per esempio che chi scrive queste righe, avendo dovuto scrivere un necrologio di Sergio Morando questa mattina per La Stampa di Torino, non ha potuto dire che Wutki teneva su Linus una rubrica di giochi, perché sennò gli avrebbero detto: «che monomania! ». E allora nel necrologio che si dovrebbe leggere domattina su La Stampa di Torino ci sarà scritto che Wutki tenne su Linus una «rubrica di posta coi lettori fra le più sofisticate e più amabili d'Italia ». E forse va bene così, perché la rubrica dei Wutki fu anche questo. Una rubrica di posta coi lettori. Molti lettori di Linus scrivevano e scrivono ancora a Wutki perché Wutki faceva venir voglia di scrivergli. Però, insomma, ragazzi, cinquantenni, siamo qua fra di noi. La rubrica dei Wutki era, era anche, era proprio una rubrica di giochi.
Questo Sergio Morando era uno di Asti, come Vittorio Alfieri, ma era anche uno di Asti come Paolo Conte. Aveva cominciato come impiegato di banca, dopo laurea all'Università di Torino, ma aveva perso il posto per antifascismo. Aveva fatto il servizio militare, ma era passato nelle file della Resistenza. Era stato ferito, ma era stato ferito a un piede. « E non si può dire», diceva. «Una ferita al piede non sembra una cosa seria ».
Sergio Morando non era una persona « seria ». Era una persona seria. Era di Asti ma parlava (non sapremo mai perché) con un modulato accento fiorentino. Aveva studiato letteratura francese, era vissuto a Parigi, ma insegnava a Legnano. Aveva lavorato alla Bompiani (1961-1967), «condirettore editoriale», ma « condirigeva » se stesso con Paolo De Benedetti e Umberto Eco, che a loro volta non dirigevano nessuno all'infuori di sé. (Attenzione, voi che siete nati a est del Ticino: anche Paolo De Benedetti è di Asti, e Eco è di Alessandria).
Era passato per la Garzanti (1967-1972). Era passato per la Mondadori (1972-1982). Dove sarà passato adesso? Io credo che sarà passato sul Monte Camoghè, dove stavano i Wutki. Penso che se Sergio Morando (Asti 1923, Milano 1982) dovesse scegliere, direbbe « va bène (con e larga), ricordatemi come Wutki.. Ricordatevi che la rubrica di Wutki, o dei Wutki, perché i Wutki erano tre, era una rubrica di giochi. E il gioco non è una cosa « seria ». E’ una cosa seria.
Firma questo necrologio una persona che fu uno dei lettori di Wutki, uno che rispose ed ebbe risposta alla posta dei lettori tenuta da Wutki su Linus fin dai primi numeri.
il vostro
Col. Mario Zaverio Rossi.
Milano, lunedì 15 febbraio 1982
Eh sì, Giuliano, condivido e sottolineo, pure un po' commosso.
RispondiEliminaDovremo scavare a lungo nelle annate di Linus che abbiamo, ma scaveremo tranquilli: sappiamo quanta bella roba che c'è.
saludos, companero
Solimano
DE-LI-ZIO-SO!!!
RispondiEliminaOra me lo stampo.... sennò come faccio a "giocarci"?
Roby
PS: da "piccola", leggiucchiavo LINUS anch'io...ma non capivo tutto...
Non sarà facile decifrare tutto, anche perché siamo nel 1977... Perciò butto là qualche nome "scomparso": il cileno Miguel Littin, o Marco Leto, o Glauber Rocha.
RispondiEliminaMa a dire il vero io non sono un solutore di puzzle: più che altro mi sono divertito a cercare i nomi inesistenti. Che film avrà mai girato Bakuk, o Sederos?
Ho scavato un po' nel puzzle e non l'ho trovato di difficoltà proibitiva. Certo che il Gerbi (se è stato lui) ci deve aver messo delle belle notti astigiane: costruire una cosa del genere è più difficile che risolverla.
RispondiEliminasaludos
Solimano
Quello che mi dispiace è che da questo puzzle non si capisce molto di che cos'era la rubrica dei Wutki.
RispondiEliminaPurtroppo sul cinema c'era molto poco: i Wutki erano curiosi e divertenti, sempre alla ricerca di cose nuove.
Tante cose non le ho mai capite neanch'io, e siccome non ho mai capito cos'era il bacedifo penso di non poter far parte del vero circolo wutkiano.
Anche sui giochini matematici mi perdevo sempre, però le figurine geometriche che ne uscivano erano belle.
A Wutki devo la scoperta del limerick, per esempio questi:
I've found my love here in Pantelleria:
she's a nice girl and her name is Lucia;
but I'm so shy and so when she comes near
my heart begins to thump - oh dear!
I've found my love, but I can't tell her here...
Trovo l'amore qui a Pantelleria:
è assai carina e il suo nome è Lucia;
mi sta vicino e mi fa tanta compagnia,
le voglio bene ma c'è qui sua zia:
io l'ho trovata e non la posso portar via...
31 anni dopo ma Roberto Gerbi è vivo e lotta insieme a voi.
RispondiEliminaAllora ero (e sono stato poi per anni) un fedele lettore di Linus e ammiratore di Wutki. Per cui nelle fredde notti astigiane ho fatto un po’ di tutto, hidden words e limericks compresi.
Sono lieto di ritrovarmi in internet con una mia vecchia “creazione” relativa al mio vecchio amore cinema e vi abbraccio anch’io di cuore.
Dr. Roberto GERBI
robertogerbi@tin.it
Dottor Gerbi, la sua lettera è un grande onore inaspettato.
RispondiEliminaNoi siamo solo degli appassionati di giornalini a fumetti, e di cinema; ma se vuole continuare a scriverci, le stendiamo un bel tappeto rosso e ci mettiamo in frac sull'attenti. (Per il rinfresco, ci faccia sapere cosa preferisce che provvediamo).
Grazie ancora!
Giuliano Bovo
Commossa e felice leggo e ritorno al mondo di Wutki... ahhh che regalo inaspettato girando girando :)
RispondiEliminaGrazie Gaz! in effetti, è stato molto divertente ritrovare questa pagina e rimetterla a disposizione di chi vuole leggerla.
RispondiEliminaPurtroppo, come forse avrai visto, il fondatore di questo sito non è più tra noi: è successo meno di un mese fa. Il suo nome era Primo Casalini, in arte Solimano. E' per questo motivo che il blog "Abbracci e popcorn" si è fermato.
Mi dispiace davvero tanto...
RispondiEliminaDai meandri dei miei ricordi di bambina, appassionata di fumetti e lettura, è balzata fuori l’albibocca, l’albicocca così buona che si scioglie in bocca, nella memoria indissolubilmente legata a Wutki. Cercato il nome in rete, per trovarne tracce, per non perderlo di nuovo, ne scopro oggi l’identità e la scomparsa. Insieme alla scomparsa di chi me l’ha fatto ritrovare. Mi dispiace tantissimo, per l’uno e per l’altro. E vorrei qui rendere omaggio alla grazia di chi ha reso la parola un gioco emozionante
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