lunedì 11 giugno 2007

Indiana Jones - 1, 2, 3 e ...

I predatori dell'arca perduta (Raiders of the Lost Ark) (1981); Indiana Jones e il tempio maledetto (Indiana Jones and the Temple of Doom) (1984); Indiana Jones e l'ultima crociata (Indiana Jones and the Last Crusade) (1989); di Steven Spielberg Soggetto di George Lucas Con Harrison Ford, Karen Allen, Kate Capshaw, Alison Doody, Denholm Elliott, John Rhys-Davies, Sean Connery Musica: John Williams Fotografia: Douglas Slocombe (115, 118, 124 minuti) Rating IMDb 8.7; 7.3; 8.2
Roby
Lo so, la scheda soprastante sa un po' di misto fritto, non corrisponde a quelle sinora qui apparse e non brilla per precisione ed esattezza. Ma che volete farci, io davanti a Indy vado in deliquio, perdo il ben dell'intelletto, mi smarrisco nei suoi begli occhi e rinuncio a qualsiasi velleità di critica cinematografica seria. Eppure, ci troviamo in presenza di un regista come Spielberg, e di una sceneggiatura che è opera di Lucas, tutta gente mica nata ieri, a proposito della quale ci starebbe bene un discorsetto chiaro e circostanziato, con richiami alla loro filmografia più recente, al loro background, ecc. ecc. ... Bene, io lascio ad altri questo dotto incarico, e mi concedo il piacere di tuffarmi a testa in giù nell'Avventura allo stato puro, quella con la A maiuscola, che trova in Indiana Jones uno dei rappresentanti più accreditati della storia del cinema. Vederlo apparire, nei Predatori, con cappellaccio, frusta e giubbotto di cuoio ed innamorarmene follemente fu questione di un "ciak": la poltrona si trasformò all'istante nel dorso di un cammello, la sala sparì di botto, lasciando il posto all'arido deserto egiziano, e prima della fine del primo tempo io -come Mia Farrow nella Rosa purpurea del Cairo- ero penetrata nello schermo, attraversandolo tipo Stargate, e seguivo beata il mio eroe alla ricerca di un'arca perduta che (in fin dei conti) non m'importava un accidente di ritrovare. L'importante era stare lì, con lui, trasportata nel turbinio magico dell'azione senza respiro, fino alla sorpresa di un epilogo sconvolgente nella sua banalità: la famosa, preziosissima arca dell'alleanza "archiviata" nei magazzini del museo, insieme a migliaia di altri reperti, priva di segni di riconoscimento e quindi destinata a "perdersi" di nuovo e definitivamente. Nel Tempio maledetto il ragazzino pestifero e la bionda svampita mi rimasero subito antipatici, ma Indy era sempre Indy, e con lui mi sarei gettata persino nella fornace ardente (oppure, più razionalmente, ci avrei spinto l'odiosa biondina) . E poi, nell'Ultima crociata, i particolari dell'adolescenza del nostro eroe e dei suoi rapporti col padre mi mandarono letteralmente in sollucchero, anche perchè il suo babbo aveva le fattezze nientepopodimenoche di Sean Connery: come dire, il colpo di grazia per una povera spettatrice media qual io sono! Ho letto da qualche parte che si parla di un possibile quarto episodio della serie, incentrato su un continente perduto (Atlantide?), dove i cattivi dovrebbero essere giapponesi o russi. Il ruolo principale sarebbe sempre affidato ad Harrison Ford, la regia resterebbe di Spielberg, le riprese potrebbero iniziare entro il 2007... Ma no, la notizia non mi attira affatto. Anche una sognatrice sfegatata come me ha dei limiti: e vedere Indiana Jones, con doppio mento e pancetta, che impugna la frusta con mano tremante, inforcando gli occhiali per non sbagliare a colpire... beh, grazie, ne faccio a meno, e mi tengo la mia trilogia di sogni in technicolor al sicuro, fra i DVD più preziosi della mia piccola collezione.

1 commento: