giovedì 28 giugno 2007

Fahrenheit 451

Fahrenheit 451, di François Truffaut (1966), Tratto dal romanzo di Ray Bradbury Sceneggiatura di Jean Louis Richard Con Julie Christie, Oskar Werner, Cyril Cusak Fotografia di Nicolas Roeg Musiche di Bernard Herrmann ( 112 minuti) Rating IMDb 7,1
Roby
Ricordo bene anch'io, come Giuliano, il primo passaggio di questo film in tv. Credo, anzi, di non averlo più rivisto da allora: e -a pensarci bene- non sono in grado di riferire la trama esatta, nè di elencare i nomi degli interpreti senza l'aiuto di un motore di ricerca. Per questo, credo di essere la persona meno adatta di questo blog per parlarne nella maniera più esauriente. Ma Giuliano, nel suo post su L'uomo che visse nel futuro ha citato gli uomini-libro di Fahrenheit 451, aprendo di scatto uno dei cassetti più polverosi e più riposti della mia banca-dati cerebrale... perciò è tutta colpa sua se adesso state leggendo queste righe, frettolosamente scritte da una spettatrice impreparata. Il fatto è che la figura dei ribelli al sistema che imparano a memoria ognuno un libro diverso, perchè non se ne perda il ricordo, mi colpì talmente, da ragazzina, da farmi rimuginare per settimane. Un libro intero -pensavo- da imparare come una poesia di Carducci... come il 5 maggio di Manzoni... come una canzone... Pagine e pagine da ripetere ossessivamente, fino ad assimilarle, facendole proprie, sapendo che gli altri contano su di te per salvaguardare quel bene prezioso, destinato altrimenti a dissolversi nel nulla dell'appiattimento, nel fuoco fatuo della non-cultura... Se fosse toccato a me, quale libro avrei scelto io per quel sovrumano sforzo mnemonico? Un romanzo breve -come Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde- per essere sicura di farcela? O qualcosa di più impegnativo, come Oliver Twist di Dickens, che mamma e papà mi avevano regalato a Natale, ritenendola -forse ingannati dalla musicalità del titolo- una storia spensierata? E poi, c'erano i grandi classici, come i Promessi Sposi e l'Odissea, di cui avevo visto la trasposizione televisiva in sceneggiati (non si parlava di fiction, allora!) : oddio -pensavo, fra l'atterrito e il perplesso- come si può mandare a mente una massa letteraria così gigantesca e compatta??? L'impresa era quasi disperata. Eppure, concludevo ogni volta le mie elucubrazioni con la certezza che, se quel libro fosse stato "condannato a morte" dall'ottusità del potere, io avrei provato davvero a "salvarlo", sorretta dall'ingenuo entusiasmo di un'adolescenza che annoverava tra i più fedeli compagni di avventura Tom Sawyer, Giamburrasca, la Jo March di Piccole donne e il Buck del Richiamo della foresta. I cui nomi, tra parentesi, sono ancora tutti nella mia rubrica più preziosa, quella a cui ricorro nei momenti in cui ho bisogno di amici veri.
NB: una photo-gallery del film è su IMDb

4 commenti:

  1. Roby, io imparerei a memoria le Bucoliche di Virgilio, anche perché ho già tentato senza riuscirci, naturalmente. Ricordo: Titire,tu patule recubans sub tegmine fagi....Sono versi bellissimi e di grande attualità, per lo stato del nostro pianeta.

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  2. Io a memoria non ricordo mai niente. Le uniche cose che ricordo sono alcuni versi di Lewis Carroll e alcune cose di Toti Scialoja.
    Per esempio:

    Un tordo vive in ozio
    nell'orto di mio zio;
    appena fa uno zirlo
    mio zio corre a zittirlo.

    Su richiesta, posso esibirmi: ma più di così non posso fare, "by heart" non ricordo nemmeno le cose che ho scritto io...

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  3. Giuliano, ma tu vai fortissimo. Io invece, se qualcuno me lo chiede all' improvviso, non ricordo neppure il mio numero di telefono e forse neppure il mio nome. Comunque, se proprio dovessi immolarmi per la Causa imparerei a memoria il Gattopardo e non chiedetemi perchè... al cuor non si comanda.

    habanera

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  4. Ho deciso: proverei ad imparare "Il ritratto di Dorian Gray"... Mi basterebbero i prossimi 30 anni????
    In alternativa, darei una mano a Giuliano, ad Habanera con il "Gattopardo" e ad Isabella con le Bucoliche (potremmo sederci tutti insieme "sub tegmine fagi", no?)

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