sabato 9 maggio 2009

Ritratti di signori: Cary Grant (2)

Caccia al ladro (To Catch a Thief) di Alfred Hitchcock. Con Cary Grant, Charles Vanel, Grace Kelly, Brigitte Auber, Bess Flowers, Jessie Royce Landis, John Williams, Jean Martinelli, Georgette Anys. Tratto dal romanzo omonimo di David Dodge. Sceneggiatura:John Michael Hayes. Fotografia:Robert Burks. Musiche:Lyn Murray, durata 105 min. - USA 1955. IMDb 7.5/10

Giulia

John Robie (Cary Grant), chiamato il Gatto, era un famoso ladro di gioielli. Dopo essere stato scarcerato e aver partecipato alla Resistenza in Francia, si è ritirato sulle colline della Costa Azzurra. Abita in una bellissima villa e si occupa di vigneti.


La sua tranquillità viene però compromessa da una serie di furti compiuti alla maniera del Gatto.
E' chiaro che la polizia sospetti immediatamente di lui. Immediatamente vanno ad arrestarlo, ma anche se Robie non fa più il ladro, non ha perso la sua abilità a fuggire. Esce dalla finestra e scappa con la sua auto.

Quando la polizia se ne accorge lo insegue, lo perde e poi ritrova la macchina. Ma a guidarla non c'è più lui, ma una donna in mezzo ad un gregge di pecore che sta attraversando la strada.
La donna grida contro le guardie: "Sono una cittadina onesta... Adesso non si può neanche andare al mercato?". E' chiaro fin dalle prime battute che Alfred Hitchcock si diverte con la polizia che non farà mai una bella figura.

Intanto John è salito su un pullman dove il regista farà, come in tutti i suoi film, la sua solita comparsa.
Robie si reca dal suo amico Bertani, che è stato suo capo durante la Resistenza e dirige ora un ristorante il cui personale è composto di ex detenuti. Anche loro sospettano di John e, siccome non vogliono più guai, non lo accolgono proprio con affetto.

Bertani lo mette in contatto con Hughson (John Williams), giunto in Costa Azzurra per indagare su incarico delle assicurazioni Lloyd's di Londra. Si incontrerà con John al mercato dei fiori dove ci sarà un altro inseguimento della polizia. John nella corsa si butta su una bancarella e, quando ne emerge, dovrà fare i conti non con i poliziotti ma con un'anziana venditrice. L'anziana signora lo prende letteralmente a mazzate di fiori in testa e appare determinata ad acchiapparlo a tutti i costi. Riuscirà anche a fargli anche perdere la sua proverbiale calma: "Lasciatemi, lasciatemi vecchia megera" urla invano. La grinta di questa signora è davvero formidabile!

Hughson decide di collaborare con John e gli procura una lista dei proprietari di gioielli più facoltosi presenti al momento sulla Riviera, ad iniziare dall'americana Jessie Stevens (Jessie Royce Landis) vedova di un petroliere, accompagnata dall'affascinante e sofisticata figlia Frances (Grace Kelly).

Robie, fingendosi un ricco uomo d'affari americano, e si incontra con le due donne al casinò. Cerca di far colpo su Jessie. Per questo lascia scivolare nel decoltè di una giocatrice una fish cercando bene di farsi notare.

E il gioco è fatto. La ricca ereditiera scoppia in una sonora risata e John le sorride compiaciuto.

Quella stessa sera si troveranno insieme a chiacchierare. Solo la figlia rimane sulle sue, fredda e distaccata. E la mamma dice di lei: " Mandarla alla scuola di perfezionamento è stato un errore: l'hanno troppo perfezionata".

Ma la sorpresa arriva quando John accompagna le due donne nelle loro camera. Frances davanti alla sua stanza lo guarda intensamente negli occhi e poi lo bacia con grande passione lasciando Robie assolutamente basito.

Il film è un intrecciatsi di inseguimenti: La polizia insegue John, John insegue il gatto, ma l'inseguimento che è più al centro della storia è quello di Frances nei confronti del Gatto. È attorno a questo inseguimento che Hitchcock costruisce l'intreccio di Caccia al ladro.
I tre inseguimenti si intrecciano quando John va a visionare una villa dove presumibilmente il ladro potrebbe fare un colpo. Frances lo accompagna e sulla strada della riviera tutta curve Robie si accorge di essere seguito dalla polizia. Chiede a Frances perchè non va più veloce, lei sembra non aspettare altro. Preme l'acceleratore a tavoletta e da questo momento le mani di John cominciano a sudare: l'esperta guidatrice evita all'ultimo momento lo scontro con un camion, evita di investire una donna che attraversa la strada e scansa alla fine un pollo. Quando lui le chiede di rallentare, lei risponde: "Non posso, altrimenti la polizia ci raggiunge" facendogli capire chiaramente che sa chi è lui veramente.

Quello stesso pollo sarà, invece, fatale per la polizia che andrà fuori strada.

E' così che finalmente Frances si ferma in un posto romantico e panoramico, decisa a conquistare il Gatto.
Alla domanda di John: "Cosa vi aspettate con precisione da me?" Frances risponde "Forse molto più di quanto intendiate offrirmi" Lui la sfida "Siete in Europa a comprarvi un marito?", ma lei ribatte "L’uomo che voglio non ha prezzo" "Bè, questo mi elimina" conclude John.

Sicuro di sè quando si tratta di scappare dalla polizia o di inseguire il suo imitatore, di fronte a Frances John appare impacciato. A guidare il gioco sembra essere sempre lei.
Frances lo invita a fare il bagno al mare, ad andare a vedere i fuochi d'artificio nella sua camera: "Alle otto in punto" le ordina e lui risponde: "Non porto mai l'orologio", ma l'ultima parola è sempre della donna: "Allora rubatelo".

Quando, però, il furto di gioielli avviene a spese della mamma, Frances si arrabbia, è sicura che sia stato John a rubare e chiama la polizia per arrestarlo. Ma sul suo terreno vince lui: non è più un ladro, ma è ancora abile nel salire sui tetti. Ad aiutarlo sarà proprio la derubata che se la prende con la figlia: "Sono stufa di diamanti e di perle. Una volta era divertente, ma ora trovo più divertente che me l’abbiano rubate!".

Una donna davvero simpatica Jessie Stevens. Attraverso lei Alfred Hitchcock ci racconta tutto l'odio che lui ha per le uova: sopra un uovo al padellino, infatti, schiaccia una cicca di sigaretta.


La polizia ancora una volta è quindi beffata. E pensare che erano mobilitati cento uomini per dare la caccia al Gatto! Robie, però, dovrà scomparire per un po'. E lo troveremo in incognita a pescare. Il gatto del resto ha sempre amato andare a caccia di pesci.

Il film terminerà con una grande festa: sia la polizia che John sono sicuri che il Gatto si metterà all'opera. Tutti i convitati entrano in scena, dame e cavalieri vestiti in pompa magna sfialno sotto gli occhi di tutti e l'insieme è sontuoso anche se un po' kitsch.

Robie e Hughson si scambiano i ruoli. Hughson fa da cavaliere a Frances per tutta la serata, John rimane appostato sui tetti, in attesa del ladro. La festa, però, finisce senza che nulla accada e la polizia se ne va.

Anche questa volta il regista sarà implacabile con i poliziotti: la macchina da presa, montata su un'altissima gru, li inquadra fra la gente e scende lentamente ad inquadrarli ad uno ad uno. Tanta polizia, sembra dire, per niente. "Costumi, parrucche, ma sempre piedi piatti" dice John.

Quando sentiranno che sul tetto c'è qualcuno tornano e puntano la luce su John: "Scendi Robie, ti abbiamo preso! Scendi se non vuoi che ti spariamo".

"Non sparate" dirà Frances "non è lui i Gatto".
"Io credo solo a quello che vedo" le risponde il commissario. Peccato che il vero Gatto era solo nascosto.
E', invece, proprio Robie ad inseguire e bloccare il ladro sul tetto e finalmente assicurarlo alla polizia.

Frances raggiunge subito dopo John nella sua casa. Il finale è noto: e vissero insieme felici e contenti,

con una variante però: la futura sposa dice al suo bello "Maman sarà molto felice di vivere qui".

Ancora una volta Hitchcock ha voluto divertirsi e afferma: "Così, è quasi un finale tragico".
Prima di concludere questo post voglio ricordare che Cary Grant era consapevole di quanto il personaggio a cui dava vita nei suoi film fosse invidiabile e ci credeva a tal punto da dire: "Tutti vogliono essere Cary Grant. Persino io vorrei esserlo!"

Ecco una carrellata di Cary con alcune delle donne che lo hanno affiancato nei suoi film.

Irene Dunne

Joan Fontaine

Katharine Hepburn

Katharine Hepburn

Katharine Hepburn

Josephine Hull e Jean Adair

Ingrid Bergman

Deborah Kerr

Eva Marie Saint

Sophia Loren

Audrey Hepburn

Grace Kelly

Bè no, questa no... Questa è l'unica figlia che ha avuto.

Che oggi è diventata questa bella donna.

6 commenti:

  1. Giulia, è stato bello ricordare il film com'è realmente, al di fuori del piccolo mito monegasco, che ci ha privato di una attrice bella e brava, non so con quanto tornaconto per lei.
    Mi ero dimenticato -o avevo rimosso- i molti momenti in cui il film è veramente spiritoso (per merito soprattutto di Cary Grant ed Alfred Hitchcock, ma non solo).
    Inoltre, in quegli anni si era creata una situazione strana: tutti i divi più apprezzati avevano quasi trent'anni in più delle dive, perché le loro partner di anteguerra non erano ritenute più adatte a parti da prima amorosa. Così ad Audrey Hepburn tocco di passare (nei film!), da Gary Cooper a Fred Astaire, da Rex Harrison a Humphrey Bogart e William Holden e Gregory Peck. Lo star system era drastico: per le donne, sopra i quarant'anni c'erano solo parti da grandi caratteristiche. Basta scorrere le partner di Cary Grant per accorgersi di quello che succedeva.
    Guardando il film, chissà perché io tifavo per il vero gatto, che poi è una gatta, chissà perché... o meglio, il perché lo so, un mio amico era noiosissimamente innamorato di Grace Kelly e mi aveva stufato, la tirava fuori in ogni momento.

    grazie Giulia e saludos
    Solimano

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  2. Devo dire che il vero "gatto" era più simpatica e spontanea di Frances. C'è il duetto tra le due attrici che era anche simpatico che la dice lunga sulla "solidarietà femminile". Altro che: le donne quando c'è un maschio tirano fuori unghie e denti.
    Grazie Solimano

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