sabato 3 gennaio 2009

La musica nel cinema: La luna

La luna di Bernardo Bertolucci (1979) Storia e sceneggiatura di Franco Arcalli, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Bertolucci, Clara People Con Jill Clayburgh, Matthew Barry, Veronica Lazar, Renato Salvatori, Fred Gwynne, Alida Valli, Elisabetta Campeti, Franco Citti, Roberto Benigni, Carlo Verdone, Peter Eyre, Stéphane Barat, Pippo Campanini, Rodolfo Lodi, Shara Di Nepi, Jole Silvani, Francesco Mei, Ronaldo Bonacchi, Mimmo Poli, Massimiliano Filoni, Tomas Milian Musica: Ennio Morricone Giuseppe Verdi (dal Trovatore, La Traviata, Rigoletto, Un ballo in maschera) Peppino Di Capri "Saint-Tropez Twist", The Bee Gees "Night Fever" Fotografia: Vittorio Storaro (142 minuti) Rating IMDb: 6.6
Solimano
A Roma, in un tardo pomeriggio estivo, l'adolescente americano Joe Silveri (Matthew Barry), appassionato di skateboard, conosce una ragazza. Vanno insieme in un cinema in cui proiettano il film Niagara (1953) con Marilyn Monroe.


Non vedono tutto il film, perché si appartano in una stanza che hanno fortunatamente trovato per scambiarsi carezze vivaci ed inesperte. Quando tornano in sala, si accorgono che si sta aprendo il soffitto del cinema, e nello spicchio di cielo compare la luna piena.

E' allora che Matthew si ricorda che ha promesso alla madre, la famosa soprano Caterina Silveri (Jill Clayburgh), di andare a sentirla in teatro: stasera fa la parte di Leonora nel Trovatore.

Quando Matthew arriva al teatro, l'opera è già iniziata, e gli tocca di guardarla attraverso la feritoia di una porta.
Quindi non vede tutto quello che vediamo noi: il cantante fuori scena, i macchinisti, il maestro rammentatore, il suggeritore, i trucchi...
Adesso il post lo continua Salvatore Cammarano.


Il TROVATORE

Scena II
Giardini del palazzo.
Sulla destra marmorea scalinata che mette agli appartamenti. La notte è inoltrata; dense nubi coprono la luna.
Leonora ed Ines

Ines
Che più t'arresti?... l'ora è tarda: vieni.
Di te la regal donna
Chiese, l'udisti.

Leonora
Un'altra notte ancora
Senza vederlo...

Ines
Perigliosa fiamma
Tu nutri!... Oh come, dove
La primiera favilla
In te s'apprese?

Leonora
Ne' tornei. V'apparve
Bruno le vesti ed il cimier, lo scudo
Bruno e di stemma ignudo,
Sconosciuto guerrier, che dell'agone
Gli onori ottenne... Al vincitor sul crine
Il serto io posi... Civil guerra intanto
Arse... Nol vidi più! come d'aurato
Sogno fuggente imago! ed era volta
Lunga stagion... ma poi...

Ines
Che avvenne?

Leonora
Ascolta.

Tacea la notte placida
e bella in ciel sereno
La luna il viso argenteo
Mostrava lieto e pieno...
Quando suonar per l'aere,
Infino allor sì muto,
Dolci s'udiro e flebili
Gli accordi d'un liuto,
E versi melanconici
Un Trovator cantò.
Versi di prece ed umile
Qual d'uom che prega Iddio
In quella ripeteasi
Un nome... il nome mio!...
Corsi al veron sollecita...
Egli era! egli era desso!...
Gioia provai che agli angeli
Solo è provar concesso!...
Al core, al guardo estatico
La terra un ciel sembrò.




Ines
Quanto narrasti di turbamento
M'ha piena l'alma!... Io temo...

Leonora
Invano!

Ines
Dubbio, ma triste presentimento
In me risveglia quest'uomo arcano!
Tenta obliarlo...

Leonora
Che dici!... oh basti!...

Ines
Cedi al consiglio dell'amistà...
Cedi...

Leonora
Obliarlo! Ah, tu parlasti
Detto, che intendere l'alma non sa.
Di tale amor che dirsi
Mal può dalla parola,
D'amor che intendo io sola,
Il cor s'inebriò! Il mio destino compiersi
Non può che a lui dappresso...
S'io non vivrò per esso,
Per esso io morirò!

Ines
(Non debba mai pentirsi
Chi tanto un giomo amò!)
(Ascendono agli appartamenti)


Scena III

Conte
Tace la notte! immersa
Nel sonno, è certo, la regal Signora;
Ma veglia la sua dama...
Oh! Leonora,
Tu desta sei; mel dice,
Da quel verone, tremolante un raggio
Della notturna lampa...
Ah! l'amorosa fiamma
M'arde ogni fibra!...
Ch'io ti vegga è d'uopo,
Che tu m'intenda...
Vengo... A noi supremo
È tal momento...
(Cieco d'amore avviasi verso la gradinata. Odonsi gli accordi d'un liuto: egli s'arresta)
Il Trovator! Io fremo!

La voce del Trovatore
(fra le piante)
Deserto sulla terra,
Col rio destino in guerra
E sola spese un cor
Al Trovator!
Ma s'ei quel cor possiede,
Bello di casta fede,
E d'ogni re maggior
Il Trovator!


Conte
Oh detti!... Oh gelosia!...
Non m'inganno...
Ella scende!
(S'avvolge nel suo mantello)


Scena IV

Leonora e il Conte

Leonora
(correndo verso il Conte)
Anima mia!

Conte
(Che far?)

Leonora
Più dell'usato
È tarda l'ora; io ne contai gl'istanti
Co' palpiti del core!...
Alfin ti guida
Pietoso amor tra queste braccia...





La voce del Trovatore
Infida!...
(La luna mostrasi dai nugoli, e lascia scorgere una persona, di cui la visiera nasconde il volto)

Scena V
Manrico e detti

Leonora
Qual voce!... Ah, dalle tenebre
Tratta in errore io fui!
(riconoscendo entrambi, e gettandosi ai piedi di Manrico, agitatissima)
A te credei rivolgere
L'accento e non a lui...
A te, che l'alma mia
Sol chiede, sol desìa...
Io t'amo, il giuro, io t'amo
D'immenso, eterno amor!



Conte
Ed osi?

Manrico
(sollevando Leonora)
(Ah, più non bramo!)

Conte
Avvampo di furor!
Se un vil non sei discovriti.

Leonora
(Ohimè!)

Conte
Palesa il nome...

Leonora
(sommessamente a Manrico)
Deh, per pietà!...

Manrico
(sollevando la visiera dell'elmo)
Ravvisami, Manrico io son.

Conte
Tu!... Come!
Insano temerario!
D'Urgel seguace, a morte
Proscritto, ardisci volgerti
A queste regie porte?

Manrico
Che tardi?... or via, le guardie
Appella, ed il rivale
Al ferro del carnefice
Consegna.

Conte
Il tuo fatale istante
Assai più prossimo
È, dissennato! Vieni...

Leonora
Conte!

Conte
Al mio sdegno vittima
È d'uopo ch'io ti sveni...

Leonora
Oh ciel! t'arresta...

Conte
Seguimi...

Manrico
Andiam...



Leonora
(Che mai farò?
Un sol mio grido perdere
Lo puote...) M'odi...

Conte
No!

Di geloso amor sprezzato
Arde in me tremendo il foco!
Il tuo sangue, o sciagurato,
Ad estinguerlo fia poco!
(a Leonora)
Dirgli, o folle, - Io t'amo - ardisti!...
Ei più vivere non può...
Un accento proferisti
Che a morir lo condannò!

Leonora
Un istante almen dia loco
Il tuo sdegno alla ragione...
Io, sol io, di tanto foco
Son, pur troppo, la cagione!
Piombi, ah! piombi il tuo furore
Sulla rea che t'oltraggiò...
Vibra il ferro in questo core,
Che te amar non vuol, né può.


Manrico
Del superbo vana è l'ira;
Ei cadrà da me trafitto.
Il mortal che amor t'ispira,
Dall'amor fu reso invitto.
(al Conte)
La tua sorte è già compita...
L'ora ormai per te suonò!
Il suo core e la tua vita
Il destino a me serbò!
(I due rivali si allontanano con le spade sguainate; Leonora cade, priva di sentimenti)



3 commenti:

  1. Quella citata è una delle versioni discografiche del Trovatore verdiano che preferisco.
    Per Corelli certo, che esegue La Pira in tono, cosa che non fece mai dal vivo, per la Tucci, soprano che tra gli appassionati è ancora amatissima, nonostante a quei tempi dovesse vedersela con i mostri sacri e quindi non godette della fama che meritava.
    E anche per Merrill, la cui voce torrenziale farebbe impallidire oggi la buona parte dei baritoni in attività.
    Ma la perla dell'incisione è la direzione di Schippers, che particolarmente in questo terzetto (che deriva direttamente, dal lato musicale, da quello dell'Ernani)dà una vera e propria lezione di suono verdiano: drammatico, conciso, mai fracassone, emozionante, teso.
    Magnifico anche l'accompagnamento notturno all'aria di Leonora, nella quale poi la Tucci ci spiega, con l'esempio, cosa siano le agilità di forza.
    Ciao a tutti.
    P.S
    C'è un piccolo lapsus, Solimano, il libretto del Trovatore è di quel genio del male di Salvatore Cammarano, non di FM Piave.

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  2. Quando uscì il film, mi ricordo che molti sottolinearono la somiglianza dell'attrice Jill Clayburgh con una grande cantante, Raina Kabaivanska: non tanto nei lineamenti quanto nella figura intera. (penso che non sia stato un caso).

    Penso che seguirà un secondo post, perchè il finale con "Un ballo in maschera" è di altissimo livello.

    Il lapsus con Piave è facilissimo da fare! In quegli anni, il buon Piave faceva quasi coppia fissa con il tirannico Verdi, chissà come mai tra di loro si è infilato un Cammarano (autore di notevoli versi per Donizetti, e altri).

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  3. Grazie, Amfortas e Giuliano, ho provveduto a correggere. Adesso dovrò fare una cosa; trovare un film in cui c'entri Francesco Maria Piave, che mi è sempre stato simpatico, e se c'è Cammarano, ci voglio anche lui in questo posto.
    Ma lo sapevo, lo sapevo, è che il rincoglionimento si prende qualche libertà di troppo. Succede.

    Vengo a Bernardo Bertolucci. Condivido del tutto il suo modo rappresentativo non sacrale, ma lucidamente appassionato, da verdiano fradicio, non da khomeinista di Verdi e dell'opera lirica, grande arte impura. Questo film è giustamente criticato per diversi motivi, ma Bertolucci è un genio visivo, e lo è anche nel Ballo in maschera finale.
    Riguardo al Trovatore, che amo con passione, e in cui, se dovessi scegliere, sceglierei proprio questo terzetto, per me è di una clamorosa bellezza difettiva, quella che prediligo in tutto: letteratura, pittura, persino in musica, anche se in musica c'è da fare un ragionamento diverso da quello delle altre arti, perché sulla musica aveva ragione quel genio di Schopenauer (genio come scrittura e sensibilità, non come filosofia): la musica è la prima delle arti, non perché l'ha ordinato il dottore ma per motivi verissimi e confermati dalla biologia del Novecento.
    Del Trovatore ho solo l'incisione storica di Karajan del 31.7.1962, con Corelli, Pryce, Bastianini e Simionato. A me catecumeno basta, ci sono dei momenti in cui non riesco a stare seduto e mi aggiro per casa. Ci si sono abituati, non si preoccupano più e sanno che sto benissimo, quando mi aggiro per casa in quel modo. Roba da catecumeno, ma cosa è mai il Trovatore! Un'operona, diceva quell'operaio coltissimo allo zuccherificio di Parma, credendo di ridemensionare. Sì, un'operona, ed è la sua più grande virtù. Il piccolo dettaglio che i neuroni fanno le capriole ed il sangue scorre per le vene (senza dimenticare le arterie) è a me graditissimo e senz'altro profittevole come necessarissima terapia.

    grazie e saludos
    Solimano

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