martedì 9 dicembre 2008

Roma nel cinema: Film d'amore e d'anarchia (2)

Giancarlo Giannini (Tunin)

Film d'amore e d'anarchia, ovvero 'stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza...' di Lina Wertmuller (1973) Sceneggiatura di Lina Wertmuller Con Mariangela Melato, Giancarlo Giannini, Eros Pagni, Lina Polito, Pina Cei, Enrica Bonaccorti, Anna Buonaiuto Musica: Nino Rota, Carlo Savina Fotografia: Giuseppe Rotunno Costumi: Enrico Job (120 minuti) Rating IMDb: 7.8
Solimano
La casa di tolleranza di via dei Fiori è una delle più reputate di Roma, un bordello di lusso che costa caro. Quindi i frequentatori sono spesso uomini anziani pieni di soldi. Proprio nei giorni in cui il contadino anarchico Tunin (Giancarlo Giannini) è ospitato dalla prostituta anarchica Salomè (Mariangela Melato), capita il guaio: un anziano ha un grave malore mentre è a letto con una donna, e Madame Aida (Pina Cei), la tenutaria della casa di tolleranza, non sa che fare: le ragazze sono spaventate e lei non vuole che quel poveretto muoia nel suo bordello: come fare per liberarsene?

Mariangela Melato (Salomé)

Pina Cei (Madame Aida) e Lina Polito (la Tripolina)

L'dea buona ce l'ha Salomè. Tunin è un contadino, quindi sa portare i cavalli. Basta trovare una carrozzella, metterci sopra l'agonizzante accompagnato da due donne, e fare in modo che Tunin lo porti da qualche parte, purché lontano da via de' Fiori. Hanno tutti il loro interesse, a fare così: Tunin spasima d'amore (ricambiato) per la Tripolina (Lina Polito) ed è molto geloso. Gli si promette che nei prossimi giorni la Tripolina sarà solo sua e lui andrebbe dovunque, per i pochi giorni di felicità che ha di fronte, visto che è venuto a Roma per attentare alla vita del Duce. Madame Aida e la Tripolina si mettono d'accordo.



Così, quando arriva la carrozzella, rapidamente trasportano l'uomo e gli si mettono a lato due donne, per sorreggerlo, in modo che sembri un turista. Una delle donne è Salomè, l'altra non è la Tripolina, che aspetterà nel bordello il ritorno di Tunin. Dapprima la carrozzella percorre le vie strette vicine alla casa di tolleranza.




Salomè ha deciso qual è il posto giusto: il Foro Romano, vasto e in quell'ora meridiana meno a rischio di incontri sgraditi. Tutta la passeggiata in carrozzella si svolge attorno al Foro Romano e fotogramma per fotogramma compaiono i monumenti più noti. E' un episodio grottesco, tragico, ma anche pieno di fascino, perché l'idea di Lina Wertmuller è semplice e geniale (anche rischiosa): mostrare Roma antica in una passeggiata finta che è un funerale vero.



Salomè sa anche dove fermarsi. E' un posto vicino all'Arco di Tito. Una donna rimane vicina alla carrozzella, mentre Salomé e Tunin trasportano l'agonizzante verso un posto in cui sia possibile che qualcuno lo trovi.



Nell'ultima parte dell'episodio, Lina Wertmuller cambia registro. Non è più Roma antica a tener banco, fotogramma per fotogramma il centro diviene la morte di una persona: l'anziano muore nelle braccia di Tunin e di Salomè, quasi un preannuncio della sorte che attende Tunin. Nell'immagine di chiusura del post c'è Salomè nel momento in cui si accorge che l'uomo ha cessato di vivere.

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