Daisy Miller, di Peter Bogdanovich (1974) Dal racconto di Henry James, Sceneggiatura di Frederic Raphael Con Cybill Shepherd, Barry Brown, Cloris Leachman, Mildred Natwick, Eileen Brennan, Duilio Del Prete, James McMurtry, Nicholas Jones, George Morfogen Musiche: Bach, Boccherini, Haydn, Mozart, Schubert, Johann Strauss, Verdi (consulente musicale: Francesco Lavagnino) Fotografia: Alberto Spagnoli Production Design: Ferdinando Scarfiotti Costumi: Mariolina Bono, John Furniss (91 minuti) Rating IMDb: 5.7
Solimano
A Vevey, in Svizzera, si sono conosciuti Frederick Winterbourne (Barry Brown) e Daisy Miller (Cybill Sheperd). Poi la giovane è partita per Roma con la madre ed il fratello piccolo, ma sono rimasti intesi che fra qualche mese anche Winterbourne verrà a Roma, perché per il momento ha da fare a Ginevra.
Solo che passa più tempo del previsto, e quando Winterbourne arriva a Roma, sua zia, Mrs. Costello (Mildred Natwick), gli dice che "la signorina, però, è molto intima anche con degli italiani di terza categoria, con cui si fa vedere in giro suscitando dei pettegolezzi sul suo conto". Così Winterbourne frena il suo impulso di andare a trovare subito Daisy e lascia passare qualche giorno. Daisy sa che è arrivato e non le piace che Winterbourne non si faccia vivo con lei. Quando finalmente si incontrano in casa di una conoscente comune, Mrs. Walker (Eileen Brennan) c'è un po' di schermaglia fra i due, ognuno sta sulle sue.
Ma è una bella giornata, perché perdere tempo a pungersi in un salotto? I due giovani decidono di fare una passeggiata. La meta è il Pincio, il più bel giardino di Roma. Adesso stanno percorrendo l'assolata Via Gregoriana.
Quando arrivano in cima, passeggiano a braccetto. Si punzecchiano ancora, ma sono contenti entrambi di essere insieme: Winterbourne più contegnoso, Daisy vivace, diretta e curiosa di tutto, come sempre. Si intravedono alcuni dei busti marmorei del Pincio (che sono più di duecento, per chi non lo sapesse), c'è la grande vasca, ma soprattutto la magnifica vegetazione con essenze esotiche e il famoso panorama dal Pincio.
Si fermano a guardare un piccolo spettacolo, in un gruppo abbastanza folto. In prima fila ci sono bambini e ragazzi, perché è uno spettacolo di burattini, ambientato a Napoli, come si vede dal Vesuvio. C'è naturalmente Pulcinella. Daisy si diverte molto e persino al rigido Winterboune scappa un sorriso.
C'è anche un venditore ambulante con i baffoni. Cosa venda, non mi ricordo, so che anche qui Daisy è molto curiosa. Winterbourne non vorrebbe, ma è sempre più affascinato da lei, si sta scordando cosa gli ha detto la zia.
Ma la felicità di Winterbourne dura poco, perché Daisy incontra un italiano, il giovane avvocato Giovanelli (Duilio Del Prete) che è l'ammiratore più assiduo di Daisy e che evidentemente Daisy gradisce. Tocca fare buon viso, ed i due uomini si presentano, disinvolto Giovanelli, rigido Winterbourne.
Daisy capisce la situazione e la risolve a suo modo: passeggiava con uno, adesso passeggerà con due, Giovanelli da una parte e Winterbourne dall'altra. Come si vede, mentre Giovanelli si è tranquillamente adattato, Winterbourne tiene un po' il muso e si rende ridicolo. Il guaio è che su al Pincio arriva Mrs. Walker in carrozza, ma quello che succede dopo l'ho già raccontato in un altro post sul film Daisy Miller.
Chiudo con tre immagini.
Nella prima, che è una immagine del film, c'è il panorama di Roma che Daisy vede dalla finestra del suo albergo.
Le altre due immagini sono tratte da due quadri con visioni del Pincio che Jean-Baptiste-Camille Corot fece nel 1843. I quadri sono di piccole dimensioni, ma ricchi di particolari, quindi consiglio di vedere le immagini ingrandite.
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