Benchè questo sia essenzialmente un blog sul cinema, si sono spesso intrufolati tra i suoi tag personaggi e storie prese pari pari dal mondo della tv: dal set, per capirci, di quelli che trent'anni fa si chiamavano telefilm ed ora vengono indicati come serial o fiction. In sostanza, qualunque nome si voglia dar loro, non si tratta che di film in formato ridotto, così come ridotto è lo schermo televisivo rispetto a quello cinematografico.
La partecipazione emotiva degli spettatori a storie e personaggi del piccolo schermo può tuttavia essere, se non grandissima, almeno rilevante: ci sono caratteri e interpreti che ti restano impressi nella retina a lungo, suscitandoti sensazioni e ricordi come minimo curiosi, anche a distanza di anni.
E' il caso -per quanto mi riguarda- di MacGyver e di Walker Texas Ranger. Per i non addetti ai lavori, darò qui di seguito una breve descrizione dei due eroi il cui nome dà il titolo alle serie.
MacGYVER: interpretato da Richard Dean Anderson, è il classico, sano, ottimista, positivo, biondo giovane maschio adulto americano di età indefinibile, probabilmente compresa fra i 28 e i 42, il cui passatempo principale sembra essere quello di giocare tutto il giorno contemporaneamente al Piccolo chimico e al Meccano. Ufficialmente dipendente di una non meglio identificata Phoenix Foundation, si trova spesso prigioniero in grotte situate 13 Km sottoterra, o bloccato in ascensori al 67° piano dell'Empire State Building in fiamme: luoghi dai quali riesce tuttavia ad uscire in pochi minuti, servendosi solo della carta stagnola di un chewingum arrotolata intorno ad una fettina di carota (ortaggio che divora in quantità industriali). Il suo capo è un certo Pete Thornton, con cui ha un rapporto quasi di padre-figlio e che verso la fine della serie (durata per diverse stagioni consecutive) diventa -non si sa bene se per ragioni di sceneggiatura o per un'effettiva invalidità dell'attore- completamente cieco, con tutte le complicazioni del caso.
E' il caso -per quanto mi riguarda- di MacGyver e di Walker Texas Ranger. Per i non addetti ai lavori, darò qui di seguito una breve descrizione dei due eroi il cui nome dà il titolo alle serie.
MacGYVER: interpretato da Richard Dean Anderson, è il classico, sano, ottimista, positivo, biondo giovane maschio adulto americano di età indefinibile, probabilmente compresa fra i 28 e i 42, il cui passatempo principale sembra essere quello di giocare tutto il giorno contemporaneamente al Piccolo chimico e al Meccano. Ufficialmente dipendente di una non meglio identificata Phoenix Foundation, si trova spesso prigioniero in grotte situate 13 Km sottoterra, o bloccato in ascensori al 67° piano dell'Empire State Building in fiamme: luoghi dai quali riesce tuttavia ad uscire in pochi minuti, servendosi solo della carta stagnola di un chewingum arrotolata intorno ad una fettina di carota (ortaggio che divora in quantità industriali). Il suo capo è un certo Pete Thornton, con cui ha un rapporto quasi di padre-figlio e che verso la fine della serie (durata per diverse stagioni consecutive) diventa -non si sa bene se per ragioni di sceneggiatura o per un'effettiva invalidità dell'attore- completamente cieco, con tutte le complicazioni del caso.
WALKER: a che cosa si possa paragonare, in Italia, un ranger del Texas, non l'ho ancora capito bene, nè il dubbio mi toglie il sonno. Ad ogni buon conto, il funzionario statale con la faccia ("espressiva quanto un cocker", ebbe a dire qualcuno) dell'ex kung-fu fighter Chuck Norris si dà un gran daffare a dar la caccia ai Cattivi con la c maiuscola, tra colpi di karate, di pistola e di... sonno (degli spettatori), visto che la trama non differisce un granchè tra un episodio e l'altro. Eh sì: malgrado le scazzottate, gli agguati, i rapimenti (di cui è periodicamente vittima la sua fidanzata-poi-moglie, l'avvocatessa Alex), Walker Texas Ranger è -per gli aficionados come mio suocero- una specie di rilassante visivo, una sorta di Tavor dell'ora di cena. Tanto si sa che tutto finirà in gloria, al termine dei 50 minuti circa a puntata, tra i nasi rotti e gli occhi pesti dei nemici ed il solito, sottile, nobilissimo filo di sangue all'angolo delle labbra dell'eroe buono, subito consolato dalla sua procace bellona.
MacGyver, intanto, si ingegna da par suo a riparare il motore di un aereo da turismo con l'unico ausilio di una graffetta ferma-documenti, opportunamente allargata e piegata strategicamente a uncino, mentre i passeggeri del velivolo applaudono freneticamente ed il personale della torre di controllo fa la ola: a bordo dello stesso apparecchio, poco dopo, l'intrepido boy-scout cresciutello si precipiterà a salvare un paio di amici in difficoltà nelle foreste del Borneo, realizzando una scaletta d'emergenza con le bucce di banana essiccate trovate nella stiva. Insomma, un ecologista convinto che, dopo essersi diplomato alla Scuola Radio Elettra di Torino, ha probabilmente conseguito la laurea in chimica alla Normale di Pisa. Sarebbe quasi perfetto, se le sue eccessive manie salutiste ed il suo rigore morale non lo facessero apparire pressochè asessuato: quando gli capita a tiro una bella figliola, il massimo che riesce a combinare è insegnarle a fare segnali a distanza con lo specchietto del portacipria!!!
Walker, invece, più che l'Università sembra aver frequentato qualche scuola -non autorizzata- di discipline orientali, a base di zen, yoga e tai-chi all'acqua di rose. Dev' essere per questo che il suo sguardo mantiene in ogni inquadratura quella fissità lievemente inquietante, mentre la piega amara delle sue labbra, più che a sospetti dolori di stomaco per i copiosi drinks ingurgitati, dovrebbe far pensare all'atteggiamento profondamente filosofico con cui affronta la vita di ogni giorno: in parole povere, prendendola letteramente a cazzotti e calcioni nei denti!
Concludendo, niente -nel panorama televisivo attuale- mi rilassa più di un bell'episodio dei due serials suddetti. Al risuonare della sigla finale, con un sospiro di sollievo ed un senso di intima gioia nel cuore, guardo al futuro con maggior fiducia e rinnovata sicurezza, certa che non ci sarà catastrofe naturale, guerra totale o crisi energetica che tenga, finchè MacGyver e Walker veglieranno benevoli su di me. In definitiva, di che mi preoccupo? Ho una confezione intera di carote in frigo, decine di graffette nel cassetto e un pacchetto di chewingum sul comodino: così equipaggiata, che diamine, posso affrontare anche un attacco nucleare! E -male che vada- una chiamata in Texas a carico del destinatario non la si nega a nessuno... mentre sul piccolo schermo scorrono veloci i titoli di coda, seguiti dal jingle dell'immancabile sponsor e dall'attacco, terrificante nella sua inesorabilità, del TG di prima serata.
Non so che dire sull'argomento perchè non guardo molta tv e non ho mai visto le due serie in questione.
RispondiEliminaPerò ultimamente mi è capitato tra le mani il libro umoristico "I fermenti lattici dello yogurt di chuck norris sono tutti morti" e ho riso così tanto che per poco non mi prendeva un attacco d'asma. Quindi lo consiglio a chiunque abbia voglia di leggersi una stupidata da ridere sotto l'ombrellone.
Ciriciao gente :-)
Ciriciaoissimo, Barbara, e grazie della segnalazione!!!
RispondiEliminaPer gli adolescenti, le barzellette su Chuck sono un mito! Cfr: http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Chuck_Norris
Su MacGyver invece:
http://macgyvercandoit.blogspot.com/
BACIOTTONI!!!
Roby
Apparentemente è difficile capire che gusto ci sia a seguire storie in cui il meccanismo è sempre lo stesso ed a farlo per tanto tempo.
RispondiEliminaEntra in gioco una facoltà importante ed utilissima: l'abitudine. Qualsiasi nostra attività è intessuta di abitudini, guai se non fosse così. Però c'è un'altra facoltà importante: la curiosità. Non è detto che l'abitudine sia peggio della curiosità, esistono dei curiosi che si fanno piacere tutto purché sia nuovo, e sono persone insopportabili, sempre in punta di piedi, sempre à la page. Succede anche coi blog. Ci sono blog per abitudinari e blog per curiosi, il nostro è un blog strano, perché è sia per abitudinari che per curiosi. Del tutto involontariamente...
saludos y besos
Solimano
Cara Roby, il mio rapporto con Walker Texas Ranger è questo:
RispondiElimina- di solito, intorno all'ora di cena, dò un'occhiata alle notizie sul televideo; poi faccio un po' di zapping, trovo una donna che mi piace moltissimo e mi fermo. Dopo meno di un minuto, ecco spuntare una faccia che conosco: "ah già, è la moglie di Texas Ranger", e spengo la tv.
Però l'aiutante nero di Walker è molto bravo, si vede che si contiene nel recitare per non sovrastare il principale. Si meriterebbe qualcosa di più: magari l'ha avuto, ma io non ho mai approfondito.
Su Mac Gyver, me la sbrigo subito: non so nemmeno che cos'è... Anche la faccia del ragazzo 'un mi dice nulla - però io sui telefilm non faccio testo, sono rimasto fermo a Bonanza che lì almeno c'erano 4 protagonisti (più il cuoco cinese) e tanto spazio intorno, quindi ogni episodio era almeno un po' diverso dall'altro, ci si poteva sbizzarrire...
Solimano, sull'abitudine hai ragione. Però può essere molto rassicurante, no?
RispondiEliminaGiuliano, io adoraaaaaaaavo Bonanza! Chi di noi arriverà prima a farne un post? Il duello all'OK Corrall è aperto!!!!
Cmq (scusate! contagio da sms figlia!) Comunque MacGyver è innocuo, poerino... Lievemente soporifero, ma tanto per benino... E sull'aiutante di Walker, d'accordo al 100%!!!
R....
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