Pronto... c'è una certa Giuliana per te (1967) di Massimo Franciosa Dal romanzo Maturità classica di Gianfranco Ferrari Musiche di Mario Nascimbene Fotografia di Pasqualino De Sanctis Con Mita Medici, Gianni Dei, Paolo Ferrari, Marina Malfatti, Françoise Prévost, Caterina Boratto (97 minuti) Rating Imdb: n.d.
Roby
Con questo post intendo far concorrenza a Massimo in brevità e stringatezza.
Il fatto è che riemergo ora da settimane di studio matto e sconsiderato, a fianco della mi' figliola maturanda (anzi, maturata -spero- dopo l'esame orale di ieri!), e le mie dita rattrappite necessitano di un po' di riabilitazione prima di tornare a scorrere veloci sulla tastiera.
Così stanotte -in una casa finalmente sgombra di libri, vocabolari, appunti, tesine, amuleti e santini propiziatori- mi è tornato alla mente il titolo chilometrico di questo film giovanilistico di fine anni '60, visto in TV qualche tempo dopo, poco prima dei miei esami di maturità. Quel che non sapevo (e che ho scoperto stamattina in rete) è che fosse tratto da un romanzo di Gianfranco Ferrari (il Federico Moccia dell'epoca?), e che avesse vinto il Nastro D'Argento per le musiche di Nascimbene. Se a ciò si aggiunge che il direttore della fotografia è De Sanctis e che vi recitano Paolo Ferrari e la Malfatti, non doveva essere poi malaccio... specie se paragonato a certe cosucce di ambiente scolastico datate molto più recentemente!
Personalmente, a parte il naso spropositatamente lungo di Gianni Dei (il benestante Paolo) innamorato di Mita Medici (la bella ma povera Giuliana), ricordo solo la pila di quaderni d'appunti che la Giuliana del titolo ha davanti, il giorno prima degli esami: glieli ha prestati il diligente fianzato, e lei -carina ma poco studiosa- li scorre col dito, mormorando in tono desolato: "Filosofia... Italiano... Latino... Ma dove mi salvo, io?? Dove mi salvo? Giusto a storia dell'arte!!!"
Verrà infatti bocciata, ma l'amore trionferà comunque, a dispetto di professori e parenti ostili, accompagnando la giovane coppia in una spensierata fuga verso la felicità, sulle note un po' ruffiane dei successi discografici del tempo.
Il fatto è che riemergo ora da settimane di studio matto e sconsiderato, a fianco della mi' figliola maturanda (anzi, maturata -spero- dopo l'esame orale di ieri!), e le mie dita rattrappite necessitano di un po' di riabilitazione prima di tornare a scorrere veloci sulla tastiera.
Così stanotte -in una casa finalmente sgombra di libri, vocabolari, appunti, tesine, amuleti e santini propiziatori- mi è tornato alla mente il titolo chilometrico di questo film giovanilistico di fine anni '60, visto in TV qualche tempo dopo, poco prima dei miei esami di maturità. Quel che non sapevo (e che ho scoperto stamattina in rete) è che fosse tratto da un romanzo di Gianfranco Ferrari (il Federico Moccia dell'epoca?), e che avesse vinto il Nastro D'Argento per le musiche di Nascimbene. Se a ciò si aggiunge che il direttore della fotografia è De Sanctis e che vi recitano Paolo Ferrari e la Malfatti, non doveva essere poi malaccio... specie se paragonato a certe cosucce di ambiente scolastico datate molto più recentemente!
Personalmente, a parte il naso spropositatamente lungo di Gianni Dei (il benestante Paolo) innamorato di Mita Medici (la bella ma povera Giuliana), ricordo solo la pila di quaderni d'appunti che la Giuliana del titolo ha davanti, il giorno prima degli esami: glieli ha prestati il diligente fianzato, e lei -carina ma poco studiosa- li scorre col dito, mormorando in tono desolato: "Filosofia... Italiano... Latino... Ma dove mi salvo, io?? Dove mi salvo? Giusto a storia dell'arte!!!"
Verrà infatti bocciata, ma l'amore trionferà comunque, a dispetto di professori e parenti ostili, accompagnando la giovane coppia in una spensierata fuga verso la felicità, sulle note un po' ruffiane dei successi discografici del tempo.
Roby, Mita Medici, in quegli anni, era a Roma un piccolo grande mito. Faceva pochi film e comunque poco significativi, ma ne parlavano tutti, più che altro spettegolando su chi avrebbe scelto, visto che aveva dietro una fila di corteggiatori lunga chilometri. Bisognerebbe chiedere a Califano, se ricordo bene come andò...
RispondiEliminasaludos y besos
Solimano
Io invece Mita Medici me la ricordo nei programmi tv per i bambini, forse cercavano di farne quella cosa che poi gli sarebbe riuscita alla grande con Cristina d'Avena.
RispondiEliminaCerto Mita Medici è molto meglio: ma ha sempre avuto un bel viso pulito, e anche un aspetto molto adatto ai programmi per bambini.
Non mi ricordo molto di quello che cantava, però era molto bella, questo sì.
(so anche che Mita Medici non è il suo nome vero, così come Monica Vitti: due pseudonimi).
Post scriptum: raccontandoci questa storia Roby voleva dirci qualcosa. Avendo letto il suo ricordo della maturità in Nonblog, metto insieme i pezzi del puzzle: anche a Roby (che l'esame lo ha fatto molti anni più tardi di questo film) dell'esame non importava granché...
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