mercoledì 28 maggio 2008

432 giorni a rischio di hybris

Solimano
Con il termine di hybris "i Greci intesero una qualsiasi violazione della norma della misura cioè dei limiti che l'uomo deve incontrare nei suoi rapporti con gli altri uomini, con la divinità e con l'ordine delle cose". Così Nicola Abbagnano.

Due giorni fa, quando Roby era in pista di lancio per pubblicare il post numero 1000 di questo blog, ho fatto un piccolo conto per verificare quanti giorni fossero passati dalla data di apertura del blog, il 21 marzo 2007. Ho constatato che erano passati 432 giorni, fin qui, nulla di strano, a parte che ho dovuto contare un giorno in più perché il 2008 è un anno bisestile.
Ma sapevo che c'era una singolarità, che alcuni dei nostri visitatori conoscono: non è passato un giorno di questi 432 in cui nel blog non sia stato pubblicato almeno un post. Senza fare truschini, a parte un minimo di attenzione sul flusso dei post in bacheca. Ho riflettuto un po', poi ho scritto a Roby e Giuliano proponendo di prenderci un giorno sabbatico. Sono stati d'accordo, e il 27 maggio 2008, cioè ieri, non abbiamo pubblicato nessun post.
Il fatto del giorno sabbatico -a cui presumibilmente ne seguiranno altri- mi ha poi condotto alla scelta delle immagini di questo post: sono tratte dal film "Les vacances di Monsieur Hulot" di Jacques Tati. Il film è del 1953.

Adesso non rischiamo più di commettere atti di hybris, parola singolare di cui non c'è una precisa traduzione un una lingua moderna: superbia, arroganza, prevaricazione e simili, hanno significati più limitati o comunque diversi.
Mentre cosa sia la hybris lo sappiamo bene, basta pensare ad Agamennone nell'Iliade (il comportamento con il sacerdote Crise) ed a quello che scrive Erodoto di Cambise e di Policrate di Samo.

In questi 432 giorni di cose ne sono successe tante, ne racconto alcune prendendo a prestito, come mio atteggiamento, il titolo di un libro di Federico Zeri: "Confesso che ho sbagliato". Eh, sì! Perché si sbaglia, nel fare le cose, l'importante è accorgersene e porvi rimedio. Non dirò tutto, non credo alla schiettezza totale, credo alla schiettezza col discernimento di sapere cosa dire e cosa no. Quello che dico comunque è successo.

La prima idea mi venne nel blog di Claudio Sabelli Fioretti, dove ogni tanto scrivevo. Qualcuno aveva lanciato l'idea di fare un blogbook all'interno del blog: in dieci righe o poco più, raccontare un libro che si era letto e dare agli altri un buon motivo per leggerlo. Eravamo solo dieci o quindici a profittarne, a me sembravano pochi. Fu allora che mi venne l'idea: e se si applicasse l'idea ai film? Forse desterebbe più interesse...

Risparmio una serie di dettagli, dico solo che in quel momento ebbi una potente alleata: la mia ignoranza. Non ignoranza intesa come mancanza di competenza sui film (qualcosa so qualcosa non so), ignoranza su come fosse la situazione numerica dei blog sul cinema. Tre mesi fa, quando ho trovato un sito in cui c'era la situazione dettagliata, ho visto che di blog sul cinema in Italia ce ne sono diverse centinaia, probabilmente più di mille. Se l'avessi saputo allora mi sarei scoraggiato e non sarei partito, ecco perché l'ignoranza mi ha aiutato.

Sulla scelta del nome del blog, ebbi un'altra potente alleata: la fortuna.
Perché il nome scelto può piacere o meno, ma il razionale è chiaro, è il cinema dal punto di vista degli spettatori, non dei critici, ma 'sto nome, Abbracci e pop corn, ha una caratteristica che lo mette quasi sempre in cima alle liste in ordine alfabetico. Non ci avevo proprio pensato, ed è una cosa che conta e faccio un esempio (ma nessuno lo vada a dire a Clelia, mi raccomando). Attualmente sono ben contento di leggermi ogni giorno il blog Akatalepsia, ma la prima volta che lo lessi non sapevo quasi nulla del mondo dei blog, e ci capitai sopra perché era in cima ad una lista in ordine alfabetico.

Una ambascia non da poco fu la scelta della Categoria da indicare nel contatore, e feci uno zompo sulla sedia quando vidi che il Cinema figurava come Intrattenimento. Non che abbia qualcosa contro al farmi quattro belle risate al cinema, ma suvvia, mi sentivo Uomo Colto! Che farci? Andai a scavare nella Categoria Cultura del contatore, e fra le tante culture, il Cinema non c'era manco pe' gnente.
E' finita che, pur di restare nella categoria Cultura, ho dovuto scegliere la sottocategoria Altro, mi pareva di entrare in un Orfanotrofio, peggio, come un film con Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari: I Figli di Nessuno. C'è di tutto, nella sottocategoria Altro, dalle ricette venete ai vini pugliesi, dai film dell'anima (una vista logica che non farò) ai tarantini sparsi per il mondo alle nuove religioni che ti avvolgono nelle loro spire, tipo boa constrictor che mentre ti strozza ti promette il paradiso, così te ne fai una ragione, dello strozzamento.
Ma soprattutto vi ho trovato alcuni blog o siti assai corposi su un tema importantissimo: l'Araldica. Non avete idea di quante persone sono alla ricerca del Cavalierato inesistente o della Baronìa rampicante. Se avete un cognome non così inequivocabilmente contadino come il mio, quelli sono i posti per insignirvi di un marchesato e per far chiamare damigelle le vostre figlie minori. Le visite sono cicciotte, anche più delle nostre, li frego solo durante i week end, ma si sa, gli aristocratici la domenica la passano organizzando cacce alla volpe (povera bestia!) o veleggiando fra Corsica e Maddalena.

Mi sono scelto un sito a cui riferirmi per confronti: la Galleria Borghese di Roma, posto bellissimo e bel sito, qualche giorno sono sopra loro, qualche giorno lo siamo noi. Sono contento se siamo sopra, ma non soffro se siamo sotto, faccio un po' il tifo, per la Galleria Borghese. Ma nella categoria Altro, ho scoperto una cosa che non sapevo, e che ho trovato interessante. Esistono siti o blog con centinaia di visite al giorno ubicati in piccoli centri, e che si rivolgono a chi vive in quei comuni, anche inferiori ai 5000 abitanti. Non è un gioco complicato, basta mettersi d'accordo in una decina di amici (e amiche) ben radicati in quel comune e il potenziale c'è tutto: se poi si fa del gossip sui rapporti fra la bionda del secondo piano e l'architetto dell'attico, intravedo un futuro radioso per i blog di condominio. E' essenziale però l'utilizzo di un nickname ben protetto.

Poi è cominciata la faccenda dello scambio di link. Avevo cominciato mettendo pochi consigliati, quasi tutti siti, pochissimi blog. Il blog cominciava ad avere un po' di visite, e mi arrivano nello scrivimi le richieste di scambio link. Voi sapete già tutto, io ero un pulcino nella stoppa, volevo solo tener corta la lista dei consigliati, e gli ho fatto una controproposta: lo scambio dei post: se tu piaci a me ed io piaccio a te, scriviamo dei post anche per il sito dell'altro mettendoci il proprio link. Sono convinto che fosse una proposta onesta e conveniente (difatti poi sono andato avanti per questa strada, in modo un po' diverso), ma non mi hanno neanche risposto. O si erano offesi o avevano pensato che io fossi proprio un pulcino nella stoppa. Solo che piccoli pulcini crescono.

Giuliano ed io -ma arrivò l'ausilio formidabile di Roby- sfornavamo post a tutta manetta, solo che, come sapete tutti, siamo piuttosto diversi. Giuliano è più organizzato, si porta avanti col lavoro, scrive venti film poi li centellina uno per uno col tocco finale delle immagini e delle note. Io riesco a scrivere un post solo se sono alla stanga, cioè se lo devo pubblicare entro un'ora. Prima, magari, sono organizzato anch'io, con le immagini e con la documentazione, ma tutti i miei testi sono usciti nel blog scritti un'ora o due prima della pubblicazione. Me li aggiusto anche quando sono pubblicati... E' molto bello essere diversi, anche Roby lo è, ci si capisce solo se ci si stima e ci si rispetta, altrimenti sarebbe dura. Però, se si è diversi, si leggono volentieri i testi degli altri, il che è essenziale per fare andare avanti il blog.

Un bel fatto successe col Profilo Utente, che bisognava avercelo se no quando commentavi in altri blog uscivi come anonimo. Cercai di farmi una idea, e vidi in questi Profili Utenti, al di là di una apparente disinvoltura, molta diplomazia, mi sembrava che i blogghieri fossero tutti imparentati con Metternich e Tayllerand.
Decisi di fare diverso, e di giocare schietto. Misi nel Profilo Utente che prima leggo quello che ho scritto io, poi quello che hanno scritto le mie amiche ed i miei amici, poi la Divina Commedia e via a scendere. Non l'avessi mai fatto, ci mancò poco che qualcuno proponesse per me un ricovero col benefit della camicia di forza. Poi si abituarono, ma avvertivo nell'aria un profumo di attenzione più preoccupata che curiosa.
Il bello è che è verissimo: se trovo qualcuno che mi dice che prima legge Dante e poi legge quello che scrive lui, non ci credo. Se fa così, è meglio che smetta di scrivere, perché non si vuole bene.

Intanto Habanera aveva smesso di scrivere film ed aveva aperto il Nonblog. Per farsi perdonare di non scrivere più film, ci aveva ordinato di scrivere post per il Nonblog, e le stiamo dando retta, conversando fra di noi, e i numeri ci sono. Ecco, a me, più che commentare piace conversare, ma ne parleremo un'altra volta.

E il futuro? E chi lo sa, domani pubblicheremo dei post, dopodomani non lo so, anche se è probabile che lo faremo. Tanto chi arriva un po' di scelta ce l'ha: il frutto dei 432 giorni a rischio di hybris.

5 commenti:

  1. Solo per sottolineare due cose:
    - nell'immagine col fotografo, Monsieur Hulot NON sta dando un calcio al fotografo...
    - Le donne di Jacques Tati sono sempre molto belle e molto semplici, un grande buon gusto. Lo si immagina, basta guardarlo, Tati sapeva le cose giuste della vita.

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  2. Eh... eh... in effetti...
    Piuttosto che scrivere, di cinema o di qualunque altra cosa, (io odio scrivere!) ho preferito aprire un blog mio ed ordinare ad altri di farlo.
    Che poi... non è che abbia proprio ordinato, ho chiesto gentilmente.
    Vero, Roby, Giuliano, Màz, Massimo?
    Lo scudiscio pensavo fosse nascosto bene ma nulla sfugge all'occhio attentissimo di Solimano.
    H.

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  3. A proposito del GIORNO SABBATICO: io l'ho trovata e la trovo un'ottima idea. Anzi, penso che dovremmo istituirlo più spesso. Che ne dicono i miei compagni-di-mouse? Così, poi, la hybris si diluisce e perde le sue malefiche conseguenze...

    ...però, dài, che c'è di male -ogni tanto- a dirci che siamo forti???

    Roby

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  4. Giuliano, tu puoi immaginare la goduria con cui sono andato in caccia di immagini del film di Tati. Se dovessi fare una graduatoria, questo film probabilmente sarebbe quello che preferisco. Poi, mi serviva Tati per non tirarmela troppo con la hybris e con i 1000 (mille) post.
    Habanera, avere una Editrice come te (come ti ha giustamente definita Giuliano) è una cosa da augurare a tutti, e fai bene a tener pronto lo staffile così hai la bacheca del Nonblog con post pronti alla pubblicazione. Fra l'altro, non vedo gelosie, si conversa su ogni post come se fosse il proprio.
    Roby, ci metteremo d'accordo anche con Giuliano, qualche bel giorno sabbatico ci fa solo bene, ogni tanto. D'altra parte, il record di 432 giorni lo vedo un po' difficile da superare.
    D'accordo che non bisogna finire nella hybris, ma mi sta molto bene che abbiamo fatto così. Dicendola tutta, è il segno che fare le cose insieme sarà difficile, ma da soli era del tutto impensabile, e così sarà anche in futuro... fra un giorno sabbatico e l'altro...

    saludos y besos
    Solimano

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  5. A essere pignoli, il giorno sabbatico è il Sabato.
    Caro Solimano, ci hai fatto prendere un sabbatico di martedì, che è come dire che il martedì cade il sabato. O come dire che questo mese il venerdì tredici è caduto di martedì (anche lui), e che il mese prossimo invece sarà un venerdì tredici che cade di venerdì. Mi rendo conto che qui siamo nel criptico e nel complicato, perciò rimando tutti ai fumetti di Pogo (Walt Kelly), passo e chiudo, in attesa - chi sa mai - di un mercoledì sabbatico, o di un lunedì sabbatico (un lunedì lunatico), o magari (non sia mai) di una domenica sabbatica.
    Comunque domani è un giovedì, spero che sia gioviale.
    saluti carissimi
    Giuliano
    (segno zodiacale: vergine con ascendente vergine)

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