martedì 15 aprile 2008

Guerra e Pace: Il palcoscenico della mondanità

Il principe Andrej Bolkonsky (Vyacheslav Tikhonov)

Voyna i mir (1967), Regia di Sergei Bondarchuk, dal romanzo di Leone Tolstoj, Sceneggiatura Sergei Bondarchuk e Vasily Solovyov.
Con Lyudmila Savelyeva (Natasha Rostova), Vyacheslav Tikhonov (Principe Andrej Bolkonsky), Sergei Bondarchuk (Pierre Bezukhov), Irina Gubanova (Soniya), Antonina Shuranova (principessa Maria), Irina Slobtseva (Hélène Bezuchova) Kira Golovko (Contessa Rostova), Vasili Lanovoy (Anatolj Kuraghin), Oleg Tabakov (Nikolaj Rostov), Segej Yermilov (Petya Rostov) Vladislav Strzhelchik (Napoleone Bonaparte), Boris Zakhava (il Generalissimo Kutuzov), Giuli Chokhonelidze (Generale Bagratiòn)
Scenografie Georgi Koshelev, V. Uvarov, Costumi Vladimir Burmeister, Nadezhda Buzina, Mikhail Chikovani, Musiche originali di Vyacheslav Ovchinnikov dirette dall'autore Durata originale 487 minuti( 364' nella versione venduta in Italia, Urss, 1966 Rating IMDb: 8.2

Gabrilu sul suo blog NonSoloProust

Nel romanzo Guerra e Pace di Tolstoj, i cui protagonisti appartengono tutti all'aristocrazia ed alle alte sfere dell'esercito, ci sono molte pagine dedicate alla vita mondana di Pietroburgo e di Mosca, ai salotti più frequentati ed influenti, alle cene ed ai balli cui a volte interviene personalmente anche lo stesso Zar Alessandro I.
Gli eventi mondani sono il palcoscenico in cui Tolstoj ci fa incontrare i suoi personaggi presentandoceli più che con lunghe descrizioni (che pure ci sono) attraverso le loro chiacchiere spesso apparentemente oziose ma a commento delle quali inserisce sempre un aggettivo, una riflessione, la sottolineatura di una loro caratteristica.

Due grandi scenari aprono il romanzo: il salotto di Anna Pavlovna e la casa dei conti Rostov. Ci saranno poi i grandi balli di corte, le cene e i banchetti d'onore ed anche mentre la guerra è al suo culmine, e perfino quando Napoleone è ormai giunto a Mosca e la città è stata abbandonata ed incendiata dai suoi abitanti, a Pietroburgo continua il rituale mondano delle feste e dei balli.

Le immagini che seguono e che illustrano alcuni di questi momenti sono tratte dal film Guerra e Pace del regista Serghei Bondarchuk di cui ho già parlato. Le citazioni in corsivo sono, ça va sans dire, del conte Lev Nikolaevic Tolstoj.

Il salotto di Anna Pavlovna Scherer, damigella di corte e familiare dell'imperatrice Maria Feòdorovna:

"vi era convenuta la più alta aristocrazia di Pietroburgo, composta di persone per età e per carattere assai diverse, ma eguali per la società in cui tutti vivevano"

E' qui che incontriamo per la prima volta, nel 1805, alcuni dei personaggi principali del romanzo: il principe Andrej Bolkonsky con la moglie Lisa nota come "la femme la plus séduisante de Petersburg"; Pierre Bezuchov, il principe Vassilj Kuraghin con i figli Anatolj e la bellissima Hélène.

Anna Pavlovna (Angelina Stepanova)
e Pierre Bezuchov (Sergei Bondarchuk)

Lisa Bolkonskaya ed Hélène Kuraghina

Il principe Vassilj Kuraghin
nel salotto di Anna Pavlovna a Pietroburgo

In casa dei conti Rostov si festeggia l'onomastico della contessa. Si cena e si balla.

"... e i convitati presero posto. Poi ai suoni dell'orchestrina di casa del conte subentrarono il tintinnio dei coltelli e delle forchette, il suono delle voci e dei passi quieti dei camerieri"

Qui incontriamo per la prima volta Natasha Rostova: ha tredici anni, è graziosa, allegra, piena di energia.

Le vicende della vita la cambieranno molto.

"Non bella ma vivace, la fanciulla, coi suoi occhi neri e la bocca grande [...] era in quella cara età quando la fanciulla non è più una bambina, e la bambina non è ancora una fanciulla"

Conosciamo anche i suoi genitori, il conte e la contessa Rostov, la sorella maggiore Vera, i fratelli Nikolaj e il piccolo Petia, la cugina Sonia, innamorata di Nikolaj.

Il conte Rostov balla il "Danilo Kupor"

"... era il ballo prediletto dal conte, che lo ballava già nella sua giovinezza"

Pierre Bezuchov danza con la piccola Natasha

Il gran ballo di Capodanno

"Il 31 dicembre, vigilia dell'anno nuovo 1810, le réveillon, si dava un ballo da un gran dignitario dell'epoca di Caterina. A quel ballo dovevano assistere il corpo diplomatico e l'imperatore."

Per la diciottenne Natasha questo evento rappresenta l' ingresso ufficiale in società.

Natasha Rostova (Lyudmila Savelyeva)

Natasha incanta il principe Andrej, con cui danza tutta la notte, che si innamora di lei e che le chiederà di sposarla.

Natasha Rostova (Lyudmila Savelyeva)
e Andrej Bolkonsky (Vyacheslav Tikhonov)

"Il principe Andrej era uno dei migliori ballerini del suo tempo. Natascia ballava mirabilmente, i suoi piedini nelle scarpine di raso, compievano l'opera loro, rapidi e leggeri, indipendentemente da lei, e il suo volto raggiava per l'entusiasmo della felicità [...] Il principe Andrej [...] non appena ebbe stretto quel busto sottile ed agile e Natasha cominciò a muoversi così presso a lui e gli sorrise così vicino, l'aroma della sua grazia gli montò alla testa"

Banchetti

A Mosca, al Circolo degli Inglesi, si festeggia il Generale Principe di Bagratiòn:

Il Generale Bagratiòn (Giuli Chokhonelidze)

"l'eroe degli eroi era il principe di Bagratiòn, che s'era coperto di gloria con la sua battaglia di Schöngraben e con la ritirata di Austerlitz, dove egli solo aveva guidato in perfetto ordine la sua colonna e per un intero giorno aveva respinto un nemico due volte più numeroso"


"In quello stesso momento l'orchestra cominciò a suonare "Tuono della vittoria, echeggia": Tutti si alzarono dai loro posti e gridarono urrà! e Bagratiòn gridò urra! tale e quale come aveva gridato sul campo di Schöngraben [...] "Urrà" gridarono ancora le voci dei trecento convitati"

Ballo di corte a Pietroburgo

"...la vita di Pietroburgo, tranquilla, sontuosa, occupata solo di apparenze, di riflessi dell'esistenza, scorreva come per l'innanzi; e dal mezzo del corso di quella vita era necessario fare uno sforzo per aver coscienza del pericolo e di quella difficile situazione in cui si trovava il popolo russo"

Lo Zar Alessandro I fa il suo ingresso a un ballo di corte

Grande mazurka


E' giunta la notizia che le armate napoleoniche hanno invaso la Russia e marciano verso Mosca.
La guerra ricomincia.

4 commenti:

  1. Gabrilu, spero che presto tu faccia anche un Guerra e Pace più intimo, con i principali personaggi alle prese fra di loro, e me ne piacerebbero altri due: uno con personaggi un po' collaterali ma importanti, come Anatolio, Dolochov e il Bolkonskj padre (chissà se c'è anche Mademoiselle Bourienne...) e l'altro con la natura e il popolo russo. E naturalmente con le parole del conte Lev Nicolajevic, che soffre di narcisismo, quindi vuole esserci sempre e comunque. Non bisogna credergli, quando si vantava di essersi ritirato in campagna: la sua campagna vuole farla diventare il centro del mondo (e spesso, in Guerra e Pace, ci riesce).

    grazie e saludos
    Solimano

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  2. Caro Solimano vedo che hai idee molto chiare su come IO dovrei fare IL MIO prossimo cinepost su Guerra e Pace
    Grazie per i preziosi suggerimenti e grazie come sempre per la prestigiosa ospitalità di cui son sempre grata.

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  3. Uffa! Io ho solo espresso i miei desiderata, sottoponendoli prima a desso conte Lev Nicolaievic, dovevi vederlo come rideva di gioia, anzi di gioja, quando ha sentito la parola intimo e alle parole natura e popolo s'è pure commosso. Però ha detto anche che Napoleone lo vuole assolutamente, e pure Murat.
    Non sono io il problema, ma Lev Nigolajevic, occhio che è uno che non scherza, specie con le donne! Che naturalmente dice di amare moltissimo... Vedessi come tratta le sette badanti polacche che lo seguono notte e dì. Che gran'uomo, ma che tormento!

    saludos
    Solimano

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  4. Guerra e Pace è un romanzo dal quale ho imparato molte cose: non solo la Storia, ma anche cose come l'iniziazione massonica, descritta nei dettagli (il buio, il grembiule, l'avanzare a tentoni...). All'inizio Pierre ne è entusiasta, poi diventa più uomo, conosce il vecchio soldato Platon, e impara a dare il giusto peso a quello che capita nella vita. Più tardi, dirà che la massoneria è poco più di un gioco: oggi noi sappiamo che non è così, anche se Pierre (e Tolstoj) dicono le cose giuste, non sempre le cose giuste vincono - come ben sappiamo.

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