Di fronte ad un film come Campo de' fiori, uno si mette tranquillo: la location è già nel titolo, chissà quante immagini! Così in teoria, ma la pratica è ben diversa. Il film fu realizzato nel 1943 completamente -o quasi- negli studi, e lo si nota, guardandolo con un po' di attenzione. Nelle tante scene teoricamente di esterni si vede gente che cammina avanti indietro, che si raggruppa attorno alla bancarella del pescivendolo Peppino Corradini (Aldo Fabrizi) o a quella contigua della fruttarola Elide (Anna Magnani), fra l'altro sembra strano che frutta e pesci stiano accanto, forse l'Ufficio di Igiene (ammesso che esistesse) avrebbe avuto qualcosa da dire. C'è un va e vieni anche dal barbiere Aurelio (Peppino De Filippo), ma ne abbiamo viste troppe, capiamo che sono tutte comparse comandate di va e vieni e che tutto è come in certi spaghetti-western fatti decenni dopo: occhio a non appoggiarsi ai muri che potrebbe venire giù tutto.
Però si dettero da fare a loro modo, capivano che il titolo prometteva ed a suo modo doveva anche mantenere. Così, all'inizio, ripresero proprio la targa stradale con su scritto Campo de' fiori, e la misero nel film.
E qui c'è subito una storia strana, non a tutti nota. Siccome riprendere solo la targa pareva brutto, fecero una bella inquadratura in cui comparisse anche la fontana di Campo de' fiori, quella che effettivamente c'è, così il pubblico dicesse: "Ah che bello, le fontane di Roma!" Sì, ma la fontana che sta in Campo de' fiori non è il meglio, delle fontane di Roma. Quella che c'era nel 1943 e che c'è ancora, è una fontana moderna, messa lì dopo il 1924 in sostituzione della fontana originaria che fu spostata in Piazza della Chiesa Nuova perché troppo ingombrante, toglieva posto al mercato. La fontana del Novecento assomiglia a quella antica, tranne la parte superiore che non c'è e che valse a quella antica il nome de "La Terrina", per il suo aspetto che richiamava una zuppiera. La copertura fu decisa nel Cinquecento perché sembra che usassero la fontana come ricettacolo di immondizie. Sulla fontana c'è una scritta con la data MDCXXII, che dice: "Ama Dio e non fallire, fa del bene e lascia dire", probabilmente collegata al fatto che la piazza era utilizzata per le esecuzioni capitali, non è che la utilizzarono così solo il 17 febbraio 1600 per bruciare Giordano Bruno. Nell'incisione settecentesca di Giuseppe Vasi si vede il palo alto dove c'era il palco permanente per le esecuzioni e la Terrina, che era in un posto diverso dalla attuale fontana.
Non pago di avere inquadrato la targa con un po' di fontana, Mario Bonnard, il regista del film, fece alcune altre inquadrature in cui compaiono ancora la fontana messa in primo piano, l'intero mercato nella piazza ed infine la statua di Giordano Bruno, opera dello scultore Ettore Ferrari che fu inaugurata il 6 giugno 1889 e che reca la scritta di Giovanni Bovio: "A Bruno il secolo da lui divinato, qui dove il rogo arse".
Completate queste inquadrature in un certo senso dovute, la troupe lavorò negli studi, salvo qualche ripresa su un treno e soprattutto nel paese dove Peppino conosce Carletto (Cristiano Cristiani) il figlio piccolo di Elsa Bianchini (Caterina Boratto). Ma proprio alla fine del film Piazza Campo de' fiori ricompare, vediamo un po' come.
Prima c'è una ripresa dall'alto, e non c'è il via vai solito, ci sono tre carrozze a cavalli, cosa molto strana. Poi vediamo chi c'è sulla prima carrozza: si tratta di due sposi: Peppino ed Elide, lui sorride contento, lei fa l'ingrugnata ma in fondo è contentissima: praticamente si stanno sposando sul luogo di lavoro. Ma chi c'è, nella carrozza con loro? E' il barbiere Aurelio in una delle sue più tipiche espressioni. Prego notare l'eleganza di Peppino e di Aurelio, che da sempre aspirano a sembrare dei signori. Peppino ha in mano un paio di guanti che si infilerà fra poco, e il film finisce con l'inquadratura ravvicinata delle mani del pescivendolo che ora sono guantate con pelle di daino.
P.S. Nel 1973 il regista Giuliano Montaldo realizzò il film Giordano Bruno con interpreti importanti, fra cui Gian Maria Volontè (nel ruolo del protagonista) e Charlotte Rampling. Questo film è come desaparecido: volevo metterne qui alcune immagini ma ho dovuto fare qualche salto acrobatico: due le ho trovate e qui le metto, anche se non sono come vorrei, vedremo in futuro.
Ingegnosa, però, l'idea della copertura a zuppiera.
RispondiEliminaMi vien da pensare alle carrozze dei treni, rivestite con quelle pellicole trasparenti per proteggerle dai graffiti.
(l'analogia è sottile, ma a cercarla mi pare sensata)
Circa il film di Montaldo, confermo la damnatio memoriae, comune peraltro ad altri film del medesimo filone: uno su tutti, Galileo di Liliana Cavani (1969), nel quale inoltre - se non ricordo male - compare anche il nostro vecchio Giordano.
Benvenuto Oneiros.
RispondiEliminaSì, magari la zuppiera gli è uscita involontariamente, ma fa proprio pensare ad una terrina, pardon zuppiera. E forse chi l'ha fatta pensava a qualcosa di araldico...
Ho controllato: anche il Galileo della Cavani è piuttosto desaparecido, come anche quello di Losey. Ma più un film è desaparecido più val la pena di cercarlo, e li troverò, prima o poi.
grazie e saludos
Solimano
Il DVD di Giordano Bruno (Giuliano Montalto) c'è su eBay
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/2ry9ez
http://tinyurl.com/2jpurx
Le copie disponibili sono poche, perciò oggi si trovano e domani chissà.
Il Galileo della Cavani lo vendono in VHS su eBay
http://tinyurl.com/358xup
Il DVD del Galileo di Losey lo si può acquistare a questi indirizzi (però solo in inglese senza sottotitoli)
http://tinyurl.com/23xf6d
http://tinyurl.com/yp2czd
E comunque la rete offre tante possibilità (smile)
Gabrilu, sei davvero una forza!!!!
RispondiEliminaSolimano, splendida Roma come sempre, con o senza coperchi di zuppiere!!!
Oneiros... bel nickname: fa sognare...
[;->>>]
Roby
Gabrilu, grazie per le ottime segnalazioni, adesso ho gli elementi in mano per convincere qualche biblioteca della Brianza (in primis Lissone) a dotarsi di questi indispensabili film, perché, se non faccio così, la mia casa diventa del tutto ingestibile.
RispondiEliminaTu devi pensare che mi muovo a partire da uno zoccolo duro di circa cinquecento VHS, di cui doverse (finché durano)sono un prezioso reperto di Sant'Enrico Ghezzi e del suo Fuori Orario.
Roby, l'immagine della Terrina l'ho trovata in quel sito inglese che sai. Per far capire quanto è ricca di bellezze Roma, scommetto che molti neanche sapevano che esiste Piazza della Chiesa Nuova (che fra l'altro è vicina a Campo de' fiori): è una piazza dove c'è una delle chiese più belle del Borromini (esterno ed interno, in cui ci sono due quadri del grande Barocci). Nella immagine che ho messo si vede sullo sfondo parte della chiesa.
saludos
Solimano