venerdì 11 gennaio 2008

Le blog, mode d'emploi

Solimano
Abbiamo iniziato con il blog il 21 marzo 2007 (il primo giorno della primavera, me ne sono accorto adesso mentre sto scrivendo...), quindi non sono ancora passati dieci mesi. C'è un problema: i post pubblicati sono già quasi 750. Di questo siamo contenti, ma se non diamo qualche consiglio sul come navigare, il blog rischia di divenire un mare magnum in cui potrebbe essere difficile orizzontarsi. Il motivo è legato anche ad una anomalia: il nostro è un archivio per modo di dire perché ogni giorno diverse visite vanno a post pubblicati mesi fa. Lo abbiamo scoperto da poco e ci fa naturalmente piacere, ma è il caso di dare qualche consiglio utile ai naviganti, in modo che arrivino rapidamente dove vogliono. Ci sono attualmente quattro modalità che cerco di riepilogare.

La prima modalità è quella più istituzionale: mediante la colonna lunga sulla destra si può arrivare dappertutto. Le cosiddette etichette sono ordinate per numero di post, ed a parità di numero per ordine alfabetico. Solo che è inevitabilmente molto lunga ed i registi e gli scrittori vengono indicati prima per nome poi per cognome, quindi ci possono essere problemi per che si ricorda solo il cognome o per chi cerca un film di cui si ricorda solo il titolo, e altre cose del genere.

C'è una seconda modalità che è la più comoda: in alto a sinistra sopra la home page c'è la possibilità di usare Google nel blog, il che può essere utile anche per cercare attori, sceneggiatori, musicisti, oltre che per cercare un film mediante il titolo. Oppure col cognome del regista o dello scrittore. E' una funzione che utilizzo spesso e che trovo rapida ed efficace. A questo punto il discorso si potrebbe chiudere, perché in un modo o nell'altro si arriva dove si vuole. Solo che succede come nei negozi: non è detto che si sappia prima che cosa comprare, si entra e ci si guarda attorno. A questo rispondono altre due modalità, meno prevedibili delle prime due.

La terza è la più curiosa: si può cliccare sul contatore, poi sul diagramma che compare, poi sulla scritta "pagina" in alto, infine su "richieste per pagina". Compaiono i vari post in ordine di numero di visite, i best seller e via a scendere. Si può scegliere se avere l'evidenza del mese di dicembre 2007 o quella di gennaio 2008 fino ad oggi, ed il nome del post è cliccabile, quindi si può scegliere il post accedendovi direttamente. E' una modalità naturale, anche nei negozi succede che uno si informi prima sugli articoli più venduti, e ci si aggiunge anche che col ritmo di scrittura che abbiamo tenuto qualche post molto visitato potrebbe non essere conosciuto dal visitatore, ma la molla è soprattutto la curiosità di capire perché quel post è più visitato di altri.

La quarta modalità è la più divertente, anche se non so se permarrà nel tempo: è infatti basata sulle scelte spesso misteriose della potente dea Google. Faccio prima a dire come si fa che a spiegarlo: andate su Google immagini e mettete come chiave di ricerca o "Le coppie nel cinema", o "I triangoli nel cinema", o "Parigi nel cinema, o "I soggetti nel cinema" e vedrete quello che succede: è come camminare per una strada guardando le vetrine dei negozi. Finché dura siamo contenti, ma non è detto che duri, perché non vedo che cosa c'entri "Parigi nel cinema" con un post su un film di John Ford. Questa è senz'altro la modalità più divertente, si trova la ben nota schermata di Google piena di piccole immagini derivanti dal nostro blog, fra cui si sceglie quella che incuriosisce di più.

Un'ultima cosa che molti dei colleghi in bloggheraggio senz'altro capiscono: scoprire che post scritti da mesi vengono visitati frequentemente è stato bello, perché non è che scrivere tanti post non abbia richiesto impegno e fatica, sia pure gratificante. Siamo oggi non più soggetti alla frustrazione che assale spesso i blog: è spiacevole vedere che un post in cui si crede dopo qualche giorno è passato di cottura. Ma su questo tema voglio riflettere per tornarci fra un po' di tempo perché penso che si possa fare qualcosa per ridurre il fenomeno adottando accorgimenti opportuni. Mi piacerebbe ragionarci ad alta voce, qui o altrove, comunque en plein air, perché è un problema molto sentito da tutti o quasi.

P.S. Ho scoperto che fra i post più visitati a dicembre ci sono stati, quasi alla pari, i due dedicati ai guanti (nella vista logica Gli oggetti nel cinema) da Roby e da me: 101 visite in totale a dicembre, che non sono poche. L'andamento di gennaio è analogo, quindi, visto che fa ancora freddo, reclamizziamo i guanti (anche se si tratta in genere di guanti da sera...).
Le signore coinvolte questa volta sono Elizabeth Taylor (foto di studio), Cyd Charisse (nel film "The Band Wagon" del 1953), Ingrid Bergman (nel film "Saratoga Trunk" del 1945) e -insieme- Brigitte Bardot e Jeanne Moreau (nel film "Viva Maria!" del 1965).

3 commenti:

  1. Il bambino blog è cresciuto e diventato adulto. Per me se continua di questo passo diventerà il Mereghetti on-line. Complimenti a chi lo gestisce con l'amore e la passione che si percepisce vivida ad ogni post, da un utente affezionato che non sempre parla ma che non si perde una puntata di questo bellissimo e interminabile film a puntate sui films. Altro che Dinasty!

    VVFB
    (Vostro Veramente Fedelissimo Brian)

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  2. Dear Brian, vai piano con Mereghetti che lui è un Maestro e noi siamo solo degli appassionati...
    Lo dico perché è vero, mica così per dire.
    Per il resto, danke schoen!
    Giuliano
    PS: è in arrivo il Doktor Caligari.

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  3. Noi non siamo una sottospecie del Mereghetti, noi facciamo un'altra cosa: completiamo la filiera, mantenendoci spettatori, che come esperienza entrano a fare parte del film (andrebbe specificato nelle righe IMDb!). E' giusta la posizione, un film senza spettatori non può esistere (a volte sì...) Ma non sto celiando, dico che il fruitore modifica, almeno per quello che riguarda lui, l'opera di cui fruisce, che sia poesia, quadro, musica o film.
    Quindi, a seconda di chi guarda il film, si tratta di film diversi l'uno dall'altro. E' talmente vero che lo si prende per banale o per paradossale, ma non ci sarebbe niente di peggio di porsi davanti ad un film con un atteggiamento passivo (come di fronte le normali trasmissioni TV). In definitiva, vedo il Mereghetti come un ottino punto informativo, come IMDb, Mymovies eccetera, ma il gioco vero comincia solo dopo. E' utile confrontare le esperienze l'uno con l'altro perché la comprensione migliora e... siamo pronti per la seconda visione.

    saludos
    Solimano

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