Solimano
La Roma dove si svolge il film "Un maledetto imbroglio" (1958) di Pietro Germi appare subito all'inizio: l'androne del commissariato dà su una fontana, una delle due di Piazza Farnese, costruite con vasche di porfido provenienti dalle Terme di Caracalla. Nell'immagine appena sotto si vede bene qual è il modo di rappresentare Roma da parte di Germi: una Roma affollata e popolana, a volte ridanciana.
Si nota poco il turismo, che però nel film compare, col personaggio della americana anziana e vogliosa che ha regalato un braccialetto a Diomede Lanciani (Nino Castelnuovo), il moroso di Assuntina (Claudia Cardinale), l'ultima domestica di Liliana Banducci (Eleonora Rossi Drago).
Le fontane e i palazzi circostanti compaiono spesso nel film, sempre con riferimento alla storia che si sta raccontando. Nella piazza fugge Enea Retalli (Gianni Musi) dopo il furto dei gioielli, che precede di poche ore l'assassinio di Liliana: lo si vede di schiena mentre sta correndo per non essere preso dai poliziotti. Le due donne con la sporta in primo piano si voltano sorprese.
Anche Assuntina si aggira da quelle parti: ha appena intravisto il suo Diomede , ed è preoccupata perché sa di essere seguita dalla polizia e non vuole che attraverso di lei lo prendano. Non è proprio Piazza Farnese, ma un'altra piazza ben nota che sta a due passi, Piazza Campo dei Fiori, riconoscibile per la statua di Giordano Bruno che lì fu arso vivo il 17 febbraio 1600. In Piazza Campo dei Fiori c'è un famoso mercato, anche se Gadda nel romanzo ambienta le scene di mercato soprattutto in piazza Vittorio che è dalle parti di Santa Maria Maggiore, non lontano dalla Stazione Termini.
Non sono invece riuscito ad identificare "il palazzo degli ori", che Germi riprende di frequente, sono comunque certo che non sta in Via Merulana 219, l'indirizzo del romanzo, le immagini dicono che si tratta di un palazzo assai notevole probabilmente ottocentesco.
La polizia agisce in molti modi, anche con i pedinamenti, ed uno di questi permette a Germi una visione di infilata di Piazza Navona come era allora: trafficata dalle macchine, ma senza il profluvio di bancarelle di ogni tipo che da decenni l'hanno invasa, in una crescita inarrestabile: più turisti, più bancarelle, più bancarelle più turisti. Si vedono due poliziotti che camminano verso di noi, ma stanno seguendo un sospettato. In questo caso non si tratta né di Enea né di Diomede, due ladruncoli che bazzicano da un'altra parte, potrebbero seguire o il marito di Liliana, Reno Banducci (Claudio Gora) o il cugino prediletto dalla donna, Giuliano Valdarena ( Franco Fabrizi, nella solita parte di bello equivoco).
Non si vedono turisti, ma c'è un motivo: Piazza Navona da tempo è una delle più celebri e frequentate piazze di Roma, ma non è sempre stato così. Divennero famose prima Piazza di Spagna e la piazza dove c'è la Fontana di Trevi. Piazza Navona era la grande piazza popolare di Roma, esaltata da Giuseppe Gioacchino Belli in uno dei suoi sonetti più famosi:
Se pò ffregà Ppiazza Navona mia
E dde San Pietro e dde Piazza de Spaggna.
Cuesta nun è una piazza, è una campaggna,
Un treàto , una fiera, un'allegria.
Va' dda la Pulinara a la Corzía ,
Curri da la Corzía a la Cuccaggna ;
Pe ttutto trovi robba che sse maggna,
Pe ttutto ggente che la porta via.
Cqua cce sò ttre ffuntane inarberate :
Cqua una gujja che ppare una sentenza:
Cqua se fa er lago cuanno torna istate.
Cqua ss'arza er cavalletto che ddispenza
Sur culo a cchi le vò ttrenta nerbate,
E ccinque poi pe la bbonifiscenza .
Mentre non si svolge a Roma, ma in uno dei tanti paesi dei castelli, vorrei sapere quale, la scena finale del film: Diomede è stato arrestato, è lui l'assassino di Liliana Banducci. La polizia se lo porta via ed Assuntina, che l'ha sposato da pochi giorni, lo insegue di corsa disperata.E' evidente la ripresa da Anna Magnani in Roma Città Aperta di Roberto Rossellini.
La Roma dove si svolge il film "Un maledetto imbroglio" (1958) di Pietro Germi appare subito all'inizio: l'androne del commissariato dà su una fontana, una delle due di Piazza Farnese, costruite con vasche di porfido provenienti dalle Terme di Caracalla. Nell'immagine appena sotto si vede bene qual è il modo di rappresentare Roma da parte di Germi: una Roma affollata e popolana, a volte ridanciana.
Si nota poco il turismo, che però nel film compare, col personaggio della americana anziana e vogliosa che ha regalato un braccialetto a Diomede Lanciani (Nino Castelnuovo), il moroso di Assuntina (Claudia Cardinale), l'ultima domestica di Liliana Banducci (Eleonora Rossi Drago).
Le fontane e i palazzi circostanti compaiono spesso nel film, sempre con riferimento alla storia che si sta raccontando. Nella piazza fugge Enea Retalli (Gianni Musi) dopo il furto dei gioielli, che precede di poche ore l'assassinio di Liliana: lo si vede di schiena mentre sta correndo per non essere preso dai poliziotti. Le due donne con la sporta in primo piano si voltano sorprese.
Anche Assuntina si aggira da quelle parti: ha appena intravisto il suo Diomede , ed è preoccupata perché sa di essere seguita dalla polizia e non vuole che attraverso di lei lo prendano. Non è proprio Piazza Farnese, ma un'altra piazza ben nota che sta a due passi, Piazza Campo dei Fiori, riconoscibile per la statua di Giordano Bruno che lì fu arso vivo il 17 febbraio 1600. In Piazza Campo dei Fiori c'è un famoso mercato, anche se Gadda nel romanzo ambienta le scene di mercato soprattutto in piazza Vittorio che è dalle parti di Santa Maria Maggiore, non lontano dalla Stazione Termini.
Non sono invece riuscito ad identificare "il palazzo degli ori", che Germi riprende di frequente, sono comunque certo che non sta in Via Merulana 219, l'indirizzo del romanzo, le immagini dicono che si tratta di un palazzo assai notevole probabilmente ottocentesco.
La polizia agisce in molti modi, anche con i pedinamenti, ed uno di questi permette a Germi una visione di infilata di Piazza Navona come era allora: trafficata dalle macchine, ma senza il profluvio di bancarelle di ogni tipo che da decenni l'hanno invasa, in una crescita inarrestabile: più turisti, più bancarelle, più bancarelle più turisti. Si vedono due poliziotti che camminano verso di noi, ma stanno seguendo un sospettato. In questo caso non si tratta né di Enea né di Diomede, due ladruncoli che bazzicano da un'altra parte, potrebbero seguire o il marito di Liliana, Reno Banducci (Claudio Gora) o il cugino prediletto dalla donna, Giuliano Valdarena ( Franco Fabrizi, nella solita parte di bello equivoco).
Non si vedono turisti, ma c'è un motivo: Piazza Navona da tempo è una delle più celebri e frequentate piazze di Roma, ma non è sempre stato così. Divennero famose prima Piazza di Spagna e la piazza dove c'è la Fontana di Trevi. Piazza Navona era la grande piazza popolare di Roma, esaltata da Giuseppe Gioacchino Belli in uno dei suoi sonetti più famosi:
Se pò ffregà Ppiazza Navona mia
E dde San Pietro e dde Piazza de Spaggna.
Cuesta nun è una piazza, è una campaggna,
Un treàto , una fiera, un'allegria.
Va' dda la Pulinara a la Corzía ,
Curri da la Corzía a la Cuccaggna ;
Pe ttutto trovi robba che sse maggna,
Pe ttutto ggente che la porta via.
Cqua cce sò ttre ffuntane inarberate :
Cqua una gujja che ppare una sentenza:
Cqua se fa er lago cuanno torna istate.
Cqua ss'arza er cavalletto che ddispenza
Sur culo a cchi le vò ttrenta nerbate,
E ccinque poi pe la bbonifiscenza .
Mentre non si svolge a Roma, ma in uno dei tanti paesi dei castelli, vorrei sapere quale, la scena finale del film: Diomede è stato arrestato, è lui l'assassino di Liliana Banducci. La polizia se lo porta via ed Assuntina, che l'ha sposato da pochi giorni, lo insegue di corsa disperata.E' evidente la ripresa da Anna Magnani in Roma Città Aperta di Roberto Rossellini.
In tema della navona:
RispondiEliminaNavona mia.
Che, dentro la città di Roma, nessuna piazza possa reggere al suo confronto, è stato già proclamato, e da un intenditore troppo autorevole perchè qualcuno, oramai, possa poermettersi di contestarlo. Però, io voglio farmi avanti, infine, a smascherare l’ultima ipocrisia del pregiudizio reticente, e a dichiarare tutta la verità: che, cioè, Piazza Navona è la regina di tutte le piazze, non solo dentro la città di Roma, ma nel mondo intero, e forse (sarei pronta a scommetterlo) nell’universo.
Per quanto riguarda la terra, almeno, la mia testimonianza vale, giacchè pochi Terrestri, io credo, possono vantarsi, come me, di aver visitato e frequentato tutte le più belle piazze del mondo. Spesso la notte, sul punto di addormentarmi, rivedo su di me la incredibile vòlta istoriata dei miei itinerari trascorsi, come un planetario pullulante di luminarie, e variamente sparso di lune colorate. E si capisce che le lune sono le Piazze del Mondo. Piazza di Aleppo e Piazza di Edimburgo e di Venezia e di Isfahan e di Capri e dell’Anguillara e di Brasilia e di Mosca e di Siena e di Pechino ... Piazza bella piazza ... Il planetario gira, e le sue proposte indubbiamente sono affascinanti. Qualche nostalgia mi riprende, ma si tratta poi sempre di velleità lunari. In realtà, tutte le lune impallidiscono quando rispunta il sole: Piazza Navona!
di Esla Morante
Ciao,
Màz
Roma è una città che di per sè merita un film, se poi fa da sfondo ad un film il connubio diventa perfetto. Giulia
RispondiEliminaQuello della mancanza di folla è un particolare che colpisce sempre, nei film degli anni 40,50 e anche dei primi 60.
RispondiEliminaIo non c'ero, molte cose le so e altre le immagino, ma vedere le automobili arrivare sotto il Duomo di Milano e parcheggiare lì di fianco fa sempre un certo effetto...
Da cosa dipende la bellezza di Piazza Navona? Per me, il Belli l'ha colta benissimo: le persone, la fontana dei Fiumi, la chiesa di sant'Agnese in Agone del Borromini. Aggiungerei il palazzo mi sembra di ricordare Pamphili e la forma della piazza.
RispondiEliminaDi film a Roma ne sono stati girati tanti, ma il punto è trovare quelli in cui non c'è solo la Roma turistica a tutti nota.
Due li ho già in mente, me ne verranno degli altri.
A parte l'inserimento di Roma nei film, credo sia bello vedere come era quando il film è stato girato, sono un po' dei pezzetti di storia. Perfino i menifesti hanno un significato, il problema è trovare le immagini giuste.
grazie Maz, Giulia e Giuliano, à bientot
Solimano