Nicola
Lo scienziato pazzo è un topos di tale successo che nell'immaginario collettivo si tratta dell'unica icona universalmente riconosciuta a rappresentare la categoria. Con l'eccezione della figura di Einstein, popolare quasi altrettanto, e quasi quanto la Coca Cola e il leone ruggente della MGM. Tale successo d'immagine si deve in gran parte al cinema, che sul tema dello scienziato pazzo ha prodotto infinite variazioni.
Il prototipo cinematografico della categoria è certamente il primo Frankestein (1931, diretto da James Whale, col mostro impersonato da Boris Karloff e il Dr. Frankestein da Colin Clive), tratto dal romanzo di Mary Shelley attraverso la traduzione teatrale di Peggy Webling. Già in questo film ci sono gli ingredienti fondamentali di un buono scienziato pazzo: 1) si occupa di un problema fondamentale (la creazione della vita da tessuti che ne sono privi, per esempio); 2) in solitudine e senza contatti con altri studiosi; 3) con fondi provenienti perlopiù dalle fortune di famiglia.
Altri temi fondamentali sono il teletrasporto (La Mosca di Kurt Neumann, 1958, più tardi rifatta da Cronenberg); la trasformazione di animali in esseri umani (L'isola del Dr. Moreau, tratto da H.G. Wells, prima riduzione in pellicola nel 1933); un viaggio nella memoria evolutiva che si cela nel nostro corpo (Stati di Allucinazione, di Ken Russel, 1980) e tanti altri.
Spero di non deludere nessuno dicendo che scienziati pazzi di questo tipo non ne esistono. La realtà è molto più inquietante e molto meno appassionante. Pochi ricercatori si occupano di questioni veramente fondamentali e per farlo lavorano in grandi gruppi composti da personale iperspecializzato, con pochi scienziati-manager in posizione dirigente, spesso i soli ad avere piena consapevolezza del progetto. Si tratta di gente in genere poco incline alla sregolatezza.
Questi grandi gruppi, poi, passano buona parte del loro tempo comunicando col mondo esterno: altri scienziati e gruppi di ricerca, politici (gran parte dei fondi viene ancora dai bilanci statali), industriali (notevole il caso delle scienze medico-biologiche). Non appena credono d'avere un asso nella mano, lo annunciano: meglio un annuncio prematuro che arrivare secondi, in un mondo dove la concorrenza è agguerritissima. Poche persone al mondo potrebbero permettersi di finanziare di tasca propria uno di questi gruppi (Bill Gates, Carlos Slim Helu...), e non lo fanno. Quando la scienza confina con la follia, lo fa, come sempre nelle comunità umane, senza intenzione dei singoli: una follia di sistema. Non c'è nulla di strano nelle amniocentesi, ma la precoce (e illegale) determinazione del sesso dei feti porta milioni di coppie cinesi ad abortire selettivamente le femmine, causando una pericolosa deriva demografica. Un fenomeno in cui s'intersecano la moderna diagnostica, la tradizione maschilista di matrice confuciana e la politica demograficamente assennata, almeno a tavolino, che impone alle donne di non avere più d'un figlio. Che non è però cinematograficamente rappresentabile senza violare macroscopicamente tutte e tre le unità aristoteliche (tempo, spazio, azione).
[O no? Si potrebbe realizzare un' "Ultima femmina": film fanta-demografico con orde di maschi che si combattono per generare con lei e altrettanti che, più realisticamente, si danno ai piaceri omosessuali].
Proprio quest'anno cominciamo a vedere come una tecnologia benemerita (motori che vanno ad alcool vegetale) abbia messo in competizione gli esseri umani, consumatori di graminacee, con i SUV, amanti della canna da zucchero, con effetti dirompenti sui prezzi del pane. Anche qui, non c'è uno scienziato pazzo da mettere al rogo, ma solo la tanto lodata "mano invisibile del mercato"che sposta i capitali (e la terra, e il regno vegetale) verso le destinazioni che maggiormente lo retribuiscono.
Lo scienziato pazzo, dunque, ha poco a che vedere con presente e futuro, ma ha tanto a che vedere col passato del nostro immaginario occidentale. Mi piacerebbe essere più colto e fare una storia di questa figura, ma, più modestamente, mi accontenterò di riportare poche suggestioni estemporanee. Lo scienziato pazzo è vicino ai maghi e agli stregoni, più dalle parti di Lucio Apuleio che di Redi e Pasteur. Il timore che in questa figura si esprime è il timore che si ha per i possessori di una sapienza occulta: strano destino per la scienza moderna, che fa della universale comunicabilità e apertura uno dei propri pilastri. Lo scienziato pazzo assomiglia quindi al rabbino espertissimo della Kabbala e alcuni film sugli scienziati pazzi -quelli di serie B specialmente- assomigliano strutturalmente alla propaganda antigiudaica del tempo andato.C'è anche, in questi film, una lontana eco del timore di ciò che separa la vita dalla morte, che qui viene espressa in formato moderno (mentre i vampiri, le case maledette, gli zombi e i fantasmi l'esprimono nella tradizionale versione magica).
Una volta ho letto un commento (parte di un articolo molto complesso) che diceva che gli Ebrei erano malvisti anche perché LEGGEVANO: in un'epoca di analfabeti, chi legge è un matto o uno stregone...
RispondiEliminaL'epoca di analfabeti è da intendersi come quella di qualche secolo fa, dall'anno Mille al 500-600; ma non credo che le cose siano poi cambiate così tante, o quantomeno direi che sono cambiate solo all'apparenza...
In uno dei miei libri preferiti (anche perchè ne leggo pochi), Una Storia Notturna di Carlo Ginzburg, si narra come un'ondata persecutoria ai danni dei lebbrosi (accusati di avvelenare i pozzi e le vivande), si rivolga poi contro gli ebrei (accusati di organizzare il complotto utilizzando i lebbrosi come mano d'opera) e quindi contro le streghe. Non ricordo più bene, ma credo che si fosse durante la grande peste: bisogna che ricontrolli.
RispondiEliminaQuesta triade di marginali accusata di ogni nefandezza è un buon esempio di una categoria universale in occidente (forse anche in oriente: non saprei), che ha innumerevoli altri esempi: i maghi ai tempi dell'impero romano, gli untori di Manzoni, matematici e indovini per sant'Agostino, gli ebrei sempre. Gli scienziati-pazzi dei film ricadono formalmente nella categoria, anche se non c'è nessuna persecuzione in atto contro la professione, anzi, i ricercatori godono di un certo prestigio. L'unico effetto nel reale, non so se buono o cattivo, è di tenere il cittadino casualmente informato lontano dal mondo reale della scienza, di cui farebbe bene invece a interessarsi.
(Essere contro il cibo-Frankestein degli OGM va bene, basta sapere che il grano "biologico" che consumiamo viene , a partire dagli anni '50, da sementi sottoposte a irraggiamento radioattivo per favorire le mutazioni, un passo moderno nella eterna lotta del contadino contro parassiti e altre disgrazie).
Caro Nick-Maz, aggiungo (prima non l'ho detto) che per gli Ebrei osservanti era importante conoscere le Scritture, così come lo sarà per i luterani.
RispondiEliminaPer noi cattolici, è stato solo dopo il Concilio Vaticano II (con papa Giovanni XXIII) che è stato ufficialmente stabilito che i fedeli DEVONO conoscere il Vangelo... (o meglio: DOVREBBERO, visti i tempi che corrono: il divieto di soggiorno a chi non ha un reddito minimo a me suona come una bestemmia, per un cristiano).
Tornando ai libri e agli scienziati pazzi, chi legge è sempre stato tacciato di asocialità e di "stranezza"...
Ma qui mi fermo e mi accodo a quello che dici tu:
«L'unico effetto nel reale, non so se buono o cattivo, è di tenere il cittadino casualmente informato lontano dal mondo reale della scienza, di cui farebbe bene invece a interessarsi.»
...ma la foto di Einstein che fa la linguaccia E' proprio VERA???? Me lo sono sempre chiesto: e in che occasione l'illustre scienziato si prestò simpaticamente a far boccacce?
RispondiElimina(lo so, non c'entra col tema del post... o forse sì?)
Roby
PS: quella -terribile- del grano radioattivo la rivenderò a mia sorella A. e alla mia collega S., ambedue "biologiche" convinte, e convincenti fino allo sfinimento)
Nicola, nei film non ci saranno gli scienziati, ma in compenso ci sono i sapienti, Alec Guiness e Sean Connery ci si sono specializzati. Il sapiente , come chi risponde alla posta del cuore, è apprezzato perché sta sul generico, lo scienziato ha il grosso difetto di essere uno preciso.
RispondiEliminaRoby, alle tue amiche biologiste che sicuramente credono che la natura sia buona, fagli l'esempio dello tsunami. Non colpì in modo indiscrimitato, in certi paesi morirono molte persone in meno. Lì, gli uomini si erano organizzati. Ma a queste cose era già arrivato il Leopardi 200 anni fa, con i verdisti non c'è niente da fare.
saludos
Solimano
Eh già, Solimano: chi avrà progettato e fabbricato la spada-laser che Skywalker maneggia con mistica grazia?
RispondiEliminaRoby: confermo. Le sementi vengono in tutto il mondo irraggiate, negli istituti che si occupano di queste cose, per produrre mutazioni e aumentare velocemente la varietà dei semi. In questa maniera vengono prodotte mutazioni CASUALI, alcune delle quali saranno utili, altre inutili o nocive. SI cerca così di stare un passo avanti l'evoluzione dei parassiti animali e vegetali, che a loro volta mutano in modo da mangiarsi più grano possibile (o di sottrarre al grano spazio, luce e nutrimento).
Gli OGM si basano invece su mutazioni PROGETTATE A TAVOLINO. Non è detto che siano utili a tutti, ma almeno su quelle si può discutere, mentre su quelle prodotte per irraggiamento c'è poco da discutere.
Felice anno nuovo,
Nicola
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