martedì 18 dicembre 2007

Allegro non troppo

Allegro non troppo, di Bruno Bozzetto (1977) Sceneggiatura di Bruno Bozzetto, Guido Manuli, Maurizio Nichetti Film di animazione Con Marialuisa Giovannini, Néstor Garay, Maurizio Micheli, Maurizio Nichetti, Mirella Falco, Osvaldo Salvi, Jolanda Cappi, Franca Mantelli Musica: Ravel, Debussy, Dvorak, Sibelius, Stravinsky, Vivaldi, Franco Godi Fotografia: Luciano Marzetti, Mario Masini (85 minuti) Rating IMDb: 7.4
Giuliano
Alla sua uscita, nel 1977, “Allegro non troppo” fu definito (dai soliti fantasiosi addetti ai lavori) come “la risposta italiana a Fantasia di Walt Disney”. In realtà è un’altra cosa, anche se le analogie sono molte; e la diversità principale sta proprio nel fatto che Bozzetto non è Walt Disney, i suoi personaggi e il suo humour sono di un altro tipo. Sotto l’apparenza innocente, Bozzetto affronta problemi e tematiche importanti; e poi non sono così sicuro che faccia film per bambini. O, quantomeno, sappiate che se guardate questo film insieme ai bambini, poi i bambini verranno a farvi qualche domanda...

Il film è composto da una serie di episodi, collegati da un piccolo film girato a Bergamo nel Teatro Donizetti, con attori veri. Gli attori principali sono quattro. Maurizio Micheli, il presentatore, a un primo sguardo sembra vestito da torero; poi ci accorge che quella è la sua giacca, una giacca normale (beh, quasi...). Maurizio Nichetti è il disegnatore dei cartoons, schiavizzato dal direttore d’orchestra Nestor Garay: grasso, grosso, autoritario, con un enorme sigaro tra i denti (ma, alla fine, sarà il Disegnatore a trionfare). Poi c’è la Ragazza, gentile e graziosa (molto graziosa: si chiama Maria Luisa Giovannini) che s’involerà nel finale con il Disegnatore, sotto le vesti di Principessa e di Principe, lasciando da solo il presentatore sempre più impacciato.
La musica (e i cartoons):
1- Debussy, il Pomeriggio di un Fauno. Il fauno è piccolo, bruttino, anzianotto; corre dietro a ragazze bellissime e irraggiungibili. Un fauno simpatico, ma molto triste.
2- Dvorak, Danza slava n.7 . Un buffo omino scende dalle caverne e si costruisce una casa; subito tutti gli altri lo imitano, e la pianura diventa in breve un’enorme città di cemento. Stufo di essere imitato, l’omino si inventa un truce piano diabolico; ma il finale sarà a sorpresa (ohibò!).
3- Pausa. Gli attori nel teatro fanno un veloce pasto, solo al Disegnatore tutto questo è negato; e dunque prova a mandare il Signor Rossi (proprio lui!) a prendere qualcosa da mangiare, ma l’impresa è destinata a finire molto male...
4- Ravel, il Bolero. La marcia dell’Evoluzione, a partire dal liquido contenuto in una bottiglia di cocacola buttata via dal Maestro. Una marcia inarrestabile, che porta agli anfibi, ai dinosauri, ai mammiferi, e infine all’Uomo, enorme e minaccioso. Ma anche l’Uomo si trasforma in qualcosa, anzi si rompe e si sbriciola: dai cocci rinasce, ghignante, la Scimmia.
5- Sibelius, Valzer triste. Un gatto dagli occhi grandi e dolci, che ripensa al suo passato felice in una bella casa calda e accogliente. Ma la casa è ormai circondata da enormi palazzi, e sta per essere demolita.
A questo punto il Maestro si ribella: basta storie tristi! Che il Disegnatore gli dia qualcosa di divertente, oppure... Il Presentatore media: troviamogli una femmina, forse è per questo che è così triste, sempre da solo. A dire il vero, il Disegnatore una ragazza l’aveva già trovata, gentile e carina; ma comunque non si sottrae all’offerta di una professionista, anche se ne uscirà un po’ malconcio. Quello che segue è un pezzo davvero divertente:
6- Vivaldi, Concerto in do maggiore (non meglio identificato: necessiterebbe di una ricerca, ma la produzione di Vivaldi è immensa). Un’ape casalinga, paciosa e pacifica, molto ordinata, è intenta a passare un momento di relax su un bel prato verde, intorno a un fiore; viene però disturbata da due enormi mostri, un Uomo e una Donna, che hanno intenzione di sdraiarsi proprio lì dove è lei. E l’ape, pacifica e paciosa, per un po’ sopporta, ma poi quando è troppo è troppo.

7- Stravinskij, L’uccello di fuoco. Ci sono Adamo, Eva, e il Serpente. Dico subito che il Serpente vale da solo la visione del film, è uno dei personaggi più divertenti che abbia mai disegnato Bozzetto: più biscia che serpente, buffo e un po’ imbranato, offre la mela ma i due se ne vanno senza nemmeno toccarla. Che fare? Il Serpente se la mangia, e si addormenta. Ma ecco sorgere, al posto del Mago della favola musicata da Stravinskij, un diavolaccio orrendo che gli scatena contro un incubo spaventoso: d’ora in poi il Serpente subirà il destino dell’Uomo, farà la guerra, andrà a lavorare, vivrà in una casa di cemento, avrà orari da rispettare... Stravolto e distrutto dal sogno terribile, il Serpente sputa fuori la mela, che appare come nuova. La mette giù e se ne va via brontolando: che se la sbrighino da soli, Adamo ed Eva.
8- Finale. O meglio: tutti i finali possibili, il “ribattere sulla dominante” dei manuali di armonia, con una dozzina di esempi campionati da opere famose (per orchestra, per pianoforte, per voce di tenore...). Un magazziniere un po’ tonto, che sembra tolto di peso dai cartoons di Robert Crumb, li visiona per noi tirandoli fuori dalla cantina dove sono archiviati: l’accoppiata tra la musica e il cartoon è quasi sempre irresistibile, ed è divertente cercare di riconoscere i finali famosi.
9- Il numero nove lo merita Franco Godi, collaboratore abituale di Bozzetto: ci sono anche le sue musiche, e suo è il medley finale sui titoli di coda, realizzato come al solito con gusto eccellente ed ottimo stile.
(Le musiche sono tratte da varie edizioni discografiche, senza indicazione degli interpreti)

2 commenti:

  1. Bellissimo film, bellissimo post.
    E' uno dei DVD preferiti in famiglia.
    Presto mi vendicherò dell'ignara mia figlia con una strocatura stile-Roby sul suo cartone preferito, e da me detestato. (Ebbene sì, le Winx).

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  2. E' bello anche Fantasia n.2, quello di Walt Disney: più che altro per un Paperino stratosferico. Ce l'hai?
    (e c'è anche Sciostakovic)

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