Roby
Tralasciando i riferimenti mitologici tipo Ercole contro i Titani, ecc,. uno dei primi a trovarsi solo contro tutti è stato lo sceriffo tormentato ma impavido di Gary Cooper in Mezzogiorno di fuoco. Lui, appena sposato, non chiederebbe di meglio che starsene un po' tranquillo con la mogliettina (una Grace Kelly graziosa ma freddina), ed invece gli tocca attivarsi -e pure in fretta!- contro la banda di cattivi in arrivo: senza che il resto della cittadinanza gli dia il minimo appoggio, anzi... praticamente, tutti lo vedono già bell'e pronto per il becchino, e stanno bene attenti ad avvicinarsi troppo, timorosi di fare la stessa fine. A ben guardare, il povero Gary viene trattato alla stregua di un odierno malato di AIDS, un po' come accade al Tom Hanks di Philadelphia. Qui non ci sono pistoleri malvagi e duelli all'OK Corrall, ma il virus dell'HIV, ai giorni nostri, è diventato il killer n°1, e gli altri, i tuoi vicini, i tuoi colleghi se la danno a gambe appena scoprono che il suo bersaglio sei proprio tu. Hai visto mai che qualche pallottola vagante dovesse beccare anche loro...
Philadelphia
Matrix
La stirpe degli eroi solitari e coraggiosi, tuttavia, continua ad avere -sul grande schermo- degni epigoni in ogni epoca ed in ogni situazione. Che fareste, ditemi, se vi ammazzassero sotto il naso (o meglio, sotto la telecamera nascosta) mezza dozzina di amici-spie come voi e poi facessero in modo di darvene la colpa? Succede nella splendida cornice di Praga all'agente Tom Cruise di Mission impossible I: e lui, fedele al modello, solo e braccato, in tre balletti e due acrobazie al trapezio si riabilita, smaschera l'insospettabile colpevole e riparte per la prossima avventura. Che sarà sicuramente -scommettiamo?- ancora più al di là delle umane possibilità rispetto alle precedenti.
Fantascienza? Macchè, questo è niente, a confronto con quel che deve passare per la testa di Neo/Keanu Reeves in Matrix, dove il tutto da combattere è la realtà/irrealtà stessa che ti circonda, apparentemente così innocua e sotto sotto così allucinante. Keanu, comunque, se la cava più comodamente dei suoi predecessori: una volta capito il meccanismo, gli basta dire con decisione "no" per fermare le pallottole, volare da un grattacielo all'altro, camminare sulle acque e magari, nel finale, parlare con gli uccellini e ammansire il lupo di Gubbio con un solo sguardo (e non è escluso che gli sceneggiatori del prossimo episodio non prendano in esame questi ultimi suggerimenti!).
Nessuna donna, in questa galleria di intrepidi? Certo che sì: una per tutte, la Erin Brockovich di Julia Roberts, impegnata a battersi contro una multinazionale avvelenatrice di falde acquifere. Il fisico prorompente, se da un lato la penalizza dando l'impressione di una bambola senza cervello, dall'altro la favorisce nel paziente lavoro di raccolta delle prove (memorabile il modo in cui sfrutta il potere ipnotico del suo décolleté per carpire informazioni riservatissime ad un giovane, eccitatissimo impegato). A lei va la mia personale palma di migliore della categoria, con la seguente motivazione: "per essere riuscita quasi da sola nell'oneroso intento prefissatosi, portando avanti in contemporanea gli obblighi derivanti dal fatto di avere ben tre figli e soltanto un mezzo marito".
Chiamatela pure solidarietà femminile, non importa: non cambio idea, a costo di essere io l'unica a portarla avanti contro tutti voi.
Ma dai, di donne "una contro tutti" ce ne sono un sacco e una sporta, nel cinema. A memoria te ne cito subito due: Uma Thurman nella saga "Kill Bill" di Quentin Tarantino, e poi Jodie Foster in "Flightplan - Mistero in volo".
RispondiEliminaConcordi? ;) Brian
Concordo [:->>>]
RispondiEliminaMa il fatto, anzi i FATTI SONO che non sono una grandissima fan di Tarantino, e che non ho visto Flightplan perchè Jodie Foster mi sta un po' antipatica... tutti criteri assolutamente "politically correct", VERO?????
Doppio [:->>>] !!!!!!
Ciao, Brian!!!!
Roby
Una sola contro tutti, che poi gliela fa, è Cenerentola.
RispondiEliminaCosì Amgiolina (Cenrentola)canta con le parole di Jacopo Ferretti esulla musica meravigliosa di Gioacchino Rossini ne:
"La Cenerentola o sia La virtù in trionfo":
...
A ponente ed a levante,
A scirocco e a tramontana,
Non ho calma un solo istante,
Tutto tutto tocca a me.
...
Nacqui all'affanno, al pianto.
Soffrì tacendo il core;
Ma per soave incanto,
Dell'età mia nel fiore,
Come un baleno rapido
La sorte mia cangiò.
...
Non più mesta accanto al fuoco
Starò sola a gorgheggiar.
Ah fu un lampo, un sogno, un gioco
Il mio lungo palpitar.
...
E tutto finisce bene e Angiolina (Cenerentola) trionfa, alla facciaccia brutta delle sorellastre Clorinda e Tisbe. Di donne così, sole contro tutti e tutte ce ne sono state tante, nei libri, nel cinema, nella vita.
saludos
Solimano
Si potrebbe fare una storia del cinema sui generis partendo da queste due categorie: solo/a contro il mondo VS. "Squadra d'assalto" (in stile Ocean 11, 12, 13; I Magnifici Sette; Il mucchio selvaggio, ecc.). C'è una terza categoria, in realtà: Uno contro l'Altro. Queste, di solito, sono le storie d'amore. Ciao,
RispondiEliminaGioacchino
P.S. Vedo che ti sei trattenuta dal fare accostamenti mitologici. Mi ha ricordato la discussione su "Troy".
SOLIMANO, è vero, quella gran *** di Cenerentola -come dice Laura Sangiacomo a Julia/Pretty woman- è una che ce l'ha fatta da sola: ammesso che fare la moglie del principe a vita fosse davvero il suo sogno...
RispondiEliminaGIOACCHINO, ben ritrovato! Grazie per gli spunti "di genere". In "uno contro l'altro" rientrano, sì, le storie d'amore, ma anche quelle tipo "Eva contro Eva" o "Il diavolo veste Prada", non credi?
A proposito, non ho fatto paragoni col mito perchè -dopo il recente riordino della mia biblioteca- non trovo più il libriccino di mitologia greco-romana del liceo...
[:->>>]
CIAO!
Roby
Eh no, Solimano! Col piffero che Cenerentola ce la fa tutta da sola. Ce la siamo già dimenticata la fata Smemorina che con un colpo di bacchetta magica le fornisce abito, carrozza e cocchiere per il gran ballo del Principe? Secondo te, se fosse arrivata alla festa a piedi, scarmigliata e con il vestitino da lavoro sarebbe stata ammessa a corte? La fai facile tu.
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno la proposta di Roby di attribuire a Erin Brockovich la palma di migliore della categoria e condivido anche la motivazione.
Roby, non sei più sola... [:->>>]
H.
Mulan, però, lei si che ce l'ha fatta da sola. A parte grillo e draghetto, ovviamente! :-)
RispondiEliminaBrian
Cara Habanera, mi dispiace dover deludere i fans della Fata, ma Solimano ha citato la Cenerentola di Rossini: lì non ci sono fate. E' una commedia brillante, con una sagoma di servitore, che si chiama Dandini, accanto al Principe; e con un altro signore (il filosofo Alidoro) che sul più bello tira fuori i documenti e costringe il papà di Cenerentola (basso buffo, ovviamente) a riconoscere la figlia. (il libretto è di Jacopo Ferretti)
RispondiEliminaMa così, non è più cinema! Cenerentola (La gatta Cenerentola di Basile, per intenderci) ha avuto "fortuna", ché nelle favole non ci sono comprimari. Solo aiuti e antagonisti. Certo era buona e remissiva, ma con solo queste qualità in un film le avrebbero fatto fare la parte della Passante n. 1, nei primi 5 minuti di spettacolo, quando il pubblico sta ancora sistemando i cappotti nella poltrona accanto. Ha ragione Roby, secondo me.
RispondiEliminaGioacchino
Caro Giuliano, è inutile svicolare (come fa Solimano) rifugiandosi tra le braccia di Rossini. La vera storia di Cenerentola è quella di Charles Perrault. In ogni caso, anche nell'Opera di Rossini l'aiuto c'è e viene proprio dal filosofo Alidoro: "... Solo Alidoro, che assiste commosso a tutta la scena, decide di aiutarla e poco dopo, presentandosi a lei nelle vesti di un pellegrino, le confida di essere venuto per accompagnarla al ballo del principe..."
RispondiEliminaSfido chiunque a negare questa semplice verità: Cenerentola non combatte proprio per niente, tutto le viene offerto su di un vassoio d'argento senza che lei debba neppure muovere un dito. Altro che Erin Brockovich, quella sì veramente tosta!
[:->>>]
Un cordiale e pacifico saluto.
H.
..ma guarda un po' che roba: non posso allontanarmi un pomeriggio dal computer -per sbrigare qualche allegra faccenduola domestica- che i commenti al mio post raddoppiano, e tutti si accapigliano sulle varie Cenerentole, di Perrault, Rossini, Disney, Basile, ecc. ecc.....
RispondiElimina[:->>>]
Bene. Mi piace. Ed anche se continuo a restare arroccata sulle mie posizioni (Erin B.) devo ammettere che la giovane Mulan dagli occhi a mandorla -draghetto e grillo compresi- non mi dispiace affatto...
[%->>>]
Roby
Diciamo che qui si potrebbe fischiare fallo, perché dal cinema siamo andati un bel po' fuori. Ma forse nei commenti è permesso (cosa dice il regolamento?).
RispondiEliminaComunque sia, caro Gioacchino, la Cenerentola di Rossini-Ferretti al cinema funzionerebbe a meraviglia, non c'è più l'elemento magico ma la commedia funziona ed ha momenti di puro divertimento. L'unico problema, è che non c'è più Totò.
(ma esiste "Totò contro tutti"?)
Cari tutti (e tutte ancor di più), una doverosa premessa, che sa un po' di outing.
RispondiEliminaFra la Signora Julia Roberts e la Signora Laura San Giacomo io preferisco la seconda, da tutti i punti di vista, sino all'ultimo... capello! Mettiamola così.
Comprese le sorti differenziate di Pretty Woman, che sicuramente la Signora Laura, se avrà continuato con la sua professione non del tutto lodevole, l'avrà fatto in mordace allegria, senza tutti i birignao Roberteschi prima e dopo la cura Richard Gere.
Ciò detto, se gli antropologi hanno trovato 600 fiabe Cenerentole in giro per il mondo, non significa che 600 perdigiorno hanno inventato senza sapere l'uno dell'altro la stessa fiaba. Vuol dire che prima c'è un Fatto da cui non si riesce ad uscire, ed allora serve un Mito, una risposta provvisoria ma consolante.
Che poi ci sia il principe bello e balordo e il filosofo che dà buoni consigli perché non può più dare cattivi esempi, ci può stare, ognuno si aiuta come può. Per me, scelgo la parte di Dandini, perché è uno che si diverte.
Il punto vero è che siamo nel 2007, e se io voglio andare a trovare un film che piaccia di più alle donne, vado sul sicuro: scelgo un film cenerentolo e vado a vedere su IMDb, e trovo conferma plausibile, perché i numeri aono grandi. Dal che deduco che il Fatto permane e permarrà, che a noi piaccia oppure no, come permarrà l'Uomo contro tutti, per altri motivi, tutti riconducibili ad un Fatto, che è che stare sotto non piace a nessuno, neppure al cane che scodinzola.
Prendiamone tranquillamente e cerchiamo di gestire al meglio, vedendola, la nostra pulsione di dominanza, nostra ambosessi, che chi nega di avercela è solo uno/una che non se ne accorge (o finge di non accorgersene), e fa danni più di uno che ne prende atto e la mostra.
Magari quello di Neardenthal era diverso, ma noi siamo figli di Cro Magnon, i Neanderthal, così carini, così gentili, però si sono estinti. Che peccato! Non rinneghiamolo, il papà Cro Magnon, cerchiamo di gestirlo a vantaggio comune. E' possibile.
Fine della concione.
saludos
Solimano
Il problema è: trasposizione di un mito e/o di un istinto primordiale. Teoremi "pendant": quale mito? quale istinto? Basta mettersi d'accordo su questo. Altrimenti la povera Cenerentola ci diventa schizofrenica. 'Notte a tutti, a mezzanotte mi passano a prendere col porsche.
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