lunedì 20 agosto 2007

Fumetti d'agosto: L'Alice di Ralph Steadman

Solimano
Nel numero di Linus del dicembre 1967, oltre alle vignette dell'Alice di Walt Kelly, che ho già inserito nel blog, si pubblicizzava l'uscita di un libro-strenna di Linus "Alice nel paese delle meraviglie" con trenta grandi illustrazioni di Ralph Steadman. Per quei tempi costava una cifra, 6000 lire (per avere una idea un numero di Linus costava 300 lire, ed era considerata una rivista cara) e quindi non lo comprai.
Però sono riuscito a trovare tre immagini dell'Alice di Steadman da vari numeri di Linus e qui le inserisco, aggiungendo il disegno di copertina, pure di Steadman dell'ALI BABA del maggio 1968, e altri due disegni di Steadman, il primo da "The Book of the Cats" e il secondo da "Sigmund Freud". Aggiungo infine una immagine tratta dalle illustrazioni di Steadman per il libro "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury.
Su Ralph Steadman (nato nel 1936) ce ne sarebbero di cose da dire. Prima studiò da ingegnere aereonautico, con servizio militare alla RAF, ma non so se arrivò alla laurea. Poi ebbe successo con vignette su "Private Eye", su "Punch Magazine" e sul "Daily Telegraph". Sosteneva che bisogna imparare "perché una linea è bella ed una linea è brutta". Molti anni dopo aveva conosciuto bene l'arte di Grosz e di Picasso, ed asseriva che "una linea brutta può essere talmente brutta da diventare meravigliosa". Non è detto che le due affermazioni siano poi in contrasto come sembra.
Fornì i disegni per un libro di Franck Dickens (il creatore di Bristow), e fu proprio Dickens a portarlo alla Milano Libri. In quel periodo, la sua fantasia deve qualcosa a Saul Steinberg.
In Italia è sempre stato poco noto, a parte alcuni entusiasti, mentre è notissimo nel mondo anglosassone.






2 commenti:

  1. Ma Steadman non faceva anche quell'omino piccolissimo dentro dei quadrettini che poi finivano per occupare tutta la pagina di Linus, quasi alla maniera di Crepax e di Toppi?
    (forse Steadman è il più feroce di tutta la storia del fumetto)

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  2. Giuliano è proprio lui, credo si chiamasse Theo il personaggio. Ma io Steadman lo preferisco nei disegni tipo quelli che ho messo, però non lo trovo feroce, lo trovo di una fantasia esplosiva e vitalissima. Come riesce ad utilizzare l'estetica del brutto ad esempio nel suo modo di firmare, e come, vicino alle macchie di inchiostro nero o rosso appoggia dei tratti di disegno elegantissimo. Steadman è uno sfrenato, però pianificato nella sfrenatezza, mi ricorda un grande manierista come il Rosso Fiorentino.

    saludos
    Solimano

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