venerdì 17 agosto 2007

Fumetti d'agosto: Cinepudore contro Ulisse

Solimano
Nel numero di ALI BABA del maggio 1968 c'è una inchiesta di Lietta Tornabuoni intitolata "Cinepudore contro Ulisse". La censura aveva proibito la proiezione di un film tratto da "Ulisse" di James Joyce (a questo punto indagherò...), e la Tornabuoni prese lo spunto dall'accaduto per fare una inchiesta su come era organizzata e come funzionava la censura in Italia, e ne vennero fuori delle belle, specie nell'individuazione dei guardiani del cinepudore, nomi e cognomi suddivisi per categorie: magistrati, docenti di diritto, di pedagogia, di psicologia, registi, giornalisti cinematografici, rappresentanti dell'industria cinematografica, funzionari del ministero. In totale 64 (sessantaquattro) persone, credo ben retribuite. Alcuni di questi accettarono di rispondere a delle domande e riporto alcune delle risposte sotto i disegni di cui ALI BABA non cita gli autori, ma che ho trovato di un magnifico stile che definerei vittoriano-strizza l'occhio. Alcune delle risposte dei censori le trovo di un formidabile senso di umorismo del tutto involontario. Il grassetto all'inizio delle risposte è di ALI BABA.

Professor Giuseppe Liguori. Nostalgico: C'è stato un bel periodo della cinematografia italiana, quello dei film storici. Perché non si fanno più film storici? Potrebbero essere una specie di enciclopedia storica rigorosamente esatta nella ricostruzione di ambienti e costumi, così che il pubblico potesse istruirsi divertendosi. Poi basta con i film antifascisti: rivangare continuamente il fascismo significa rinfocolare odii nella famiglia italiana.

Dottor Mario Janiri. Ricorso: Io leggo poco, il lavoro mi assorbe quasi completamente, ho tre figli. Al cinema vado poco. Quando ci vado preferisco le commedie rose, i film polizieschi e quelli storici. Non ho simpatia per le forme spinte di cerebralità. Mi è piaciuto molto "Il dottor Zivago".

Professor Luigi Meschieri. Identificazione: Secondo me le commissioni di censura dovrebbero funzionare di pari passo con la realizzazione del film: leggendo il copione, seguendo la lavorazione, assistendo al montaggio. Adesso quando si tratta di giudicare bisogna tener conto di tanti problemi umani ed economici; è più difficile e penoso bocciare un film sapendo che il povero produttore ci ha speso tutti i suoi soldi, che il regista ci puntava tutto il suo avvenire.

Professoressa Emma Natta. Charade: In che cosa vedere un nudo al cinema accresca l'uomo, non lo capisco e non lo capirò mai.

Professoressa Emma Natta. Cinderella: Non vado molto al cinema. Prima era meglio, i film potevo sceglierli: ora sono costretta a vederli anche se mi disgustano. Vivo con la mia mamma. Più che leggere, studio problemi pedagogici e filosofici.

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