venerdì 6 luglio 2007

Gli oggetti nel cinema: l'orologio

Roby
Più di sessant'anni separano le due immagini che vedete. La prima è tratta da Preferisco l'ascensore (Safety last) del 1923, la seconda da Ritorno al futuro (Back to the future) del 1985. Uno è un film muto dell'èra delle "comiche", in un incerto bianco e nero; l'altro -campione d'incassi alla metà degli anni '80- è una vera esplosione di colori, gags, trucchi, colpi di scena tra ironia e fantascienza. Ma al centro di entrambe le sequenze qui illustrate c'è sempre lui, l'orologio, altro oggetto-simbolo cinematografico. In quanti film d'azione, thriller o polizieschi abbiamo sentito il capo della squadra d'attacco ordinare ai suoi: "Sincronizziamo gli orologi!"? E quanti eroi, super e non, hanno dovuto lottare contro il tempo, scandito da orologi meccanici, al quarzo o elettronici, per salvare la vita di ostaggi inermi, esploratori bloccati su vulcani prossimi all'esplosione, crocieristi intrappolati in transatlantici a testa in giù nelle profondità dell'oceano? Per tacere di tutte le innumerevoli, svariate, rudimentali o raffinatissime bombe ad orologeria disinnescate all'ultimo nanosecondo da agenti segreti con uno, due o tre zeri, fra gli applausi dell'ONU in seduta plenaria. In Ritorno al futuro, come in Time machine o Time line, i personaggi riescono apparentemente a farsi beffe del tempo, spostando all'indietro o in avanti le lancette e ritrovandosi così al centro di strabilianti avventure; ma di solito mal gliene incoglie, e se non fosse per l'inevitabile happy end richiesto dal pubblico, sarebbero certamente condannati a restare per sempre all'epoca di re Artù, o a galleggiare in stazioni spaziali del XXXII secolo. L'orologio, sia nella vita reale che in quella di scena resta uno strumento crudele, un nemico da combattere con tutti i mezzi. Non a caso, in ambedue le foto qui allegate, i protagonisti (Harold Lloyd e Christopher Lloyd, accomunati anche dal cognome!) se la vedono brutta, e per salvare la pelle finiscono appesi alle grosse lancette a forma di freccia: metafora del tempo che passa, inesorabile, trafiggendo nella sua corsa tutti noi poveri umani.


4 commenti:

  1. Il cappellaio matto ci mette il burro, nell'orologio, per farlo funzionare. E funziona...
    (rimando al mio post su Alice per le considerazioni su Lewis Carroll e il tempo).

    "Scolpire il tempo" è una definizione del cinema: è di Tarkovskij, che ha scritto un libro con questo titolo.

    PS: i ragazzi del nuovo millennio hanno molte difficoltà nel leggere con gli orologi con le lancette, che ormai sono pezzi d'antiquariato. Penso che gli interessi poco anche dei rolex, perché c'è tutto nel telefonino, anche la macchina fotografica e l'orologio (manca il forno a microonde, ma solo per questioni di spazio).(del cibo, mica del forno)

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  2. Un visualizzatore alla rovescia c'è nel finale di Missione Goldfinger. James Bond (Sean Connery) deve riuscire a disinnescare una bomba atomica che ha un temporizzatore innescato. Sul visualizzatore compaiono i secondi che mancano all'esplosione, mentre James ha dei conti da regolare col coreano dal cappello assassino. Finalmente ci riesce e corre per impedire lo scoppio della bomba, non sa quale filo staccare, ed una mano soccorrevole interviene ed agisce in modo giusto, e su che cifra si ferma il visualizzatore? 007!

    saludos
    Solimano
    P.S. Però Roby, sarà pur possibile l'orologio (2) e l'orologio (3), ce ne ho almeno due in mente, e ne verranno altri. Alla fine, con tutti 'sti oggetti, potremmo aprire un negozietto di modernariato...

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  3. E il tic tac del cuore dove lo mettiamo, eh, dove lo mettiamo? --- disse lei tra il faceto e l'aggressivo.

    Tutti quei film in cui è il battito di un cuore a scandire il tempo della tragedia?

    (scusate, è che leggendo il post mi sono venuti in mente due racconti di E.A. Poe e non ho resistito.)

    Però un bel quore in un vasetto alla Caligaris farebbe la sua figura, nel negozietto :-)

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  4. # GIULIANO, hai perfettamente ragione sulle difficoltà dei ragazzi a leggere le lancette: ne ho una prova vivente in mia figlia, abituata all'ora del cellulare...

    # SOLIMANO, ci credi se ti dico che ho cercato disperatamente in rete un'immagine della bomba di Goldfinger di cui parli??? La cifra 007 finale sarebbe stata un'illustrazione perfetta!!!

    # GABRIELLA, il fatto che il mio post ti abbia fatto ricordare E.A.Poe mi confonde... Cos'altro suggerisci per il negozietto che presto apriremo?...

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