Solimano
Avevo meno di dieci anni e una sera d'estate, a Forenzuola d'Arda, vidi per la prima volta Fantasia da uno spiraglio della porta del cinema all'aperto. Lo vidi in piccola parte perché ero scomodo, ma soprattutto perché non mi piaceva, non ne capivo niente. Non ero il solo, alla fine della proiezione ci fu gente che fischiò, qualcuno voleva avere indietro i soldi del biglietto. Non fu il solo caso, mentre gli altri film di Walt Disney avevano un successo clamoroso, Fantasia restava in disparte: ogni tanto riappariva, ma in modo da non disturbare Bambi o Pinocchio, Dumbo o Cinderella. Lo rividi dieci anni dopo e invece ne rimasi affascinato. Mi aiutò ad ampliare la mia cultura musicale, che era appena agli inizi: Stravinskij e Mussorgskij li ascoltai per la prima volta vedendo Fantasia, anche se l'orecchio era in secondo ordine, preso come ero dai cartoni animati, perché il punto era lì: ogni anno era festa grande quando uscivano i cartoni animati, sembrava che ci fosse un mago, Walt Disney, il solo capace di farli. Verissimo, non ci fu vera concorrenza per decenni. La concorrenza se la fece da solo proprio con Fantasia, un film che costò moltissimo e che mise quasi in ginocchio la Disney, che fortunatamente produsse Dumbo, un cartone a basso costo che la rimise in sesto. Fu quasi pura megalomania, il film Fantasia, come se il disegnatore Disney volesse rivalersi con quelli che sprezzavano il suo grande successo come ottenuto da chi restava pur sempre un artigiano. Passarono altri dieci anni e rividi ancora Fantasia, ma nel frattempo mi ero fatto una cultura musicale. Mi accorsi che quell'impresa, generosissima e megalomane - lo dico ancora - mostrava la corda culturalmente: che senso ha, ad esempio, illustrare la Pastorale di Beethoven con gli amori di centauri e centauresse, in una Arcadia frequentata da angioletti maliziosi sulle nuvole? E in generale, creare un equivalente visivo di quello che sente l'orecchio impedisce il contatto diretto con la musica, a cui basta ed avanza il suo linguaggio. Ma il mondo dei terremoti e dei dinosauri, la danza delle Ore con struzzi, coccodrilli, ippopotami, lo Schiaccianoci di Ciaikovskij - specie col valzer dei fiori ma non solo, le cattiverie notturne sul Monte Calvo - però arriva Schubert con l'Ave Maria, Mickey Mouse che fa lo stregone ma le scope lo travolgono, tutto questo sì che andava bene, e lo rivedrei volentieri, perché lì gli stuoli di veri creativi di cui si attorniava Disney fecero prodigi. Ci hanno riprovato alcuni anni fa, con Fantasia 2000, sessanta anni dopo, ma les yeux sont faits, e lo mostra il Rating IMDb : sia come votanti che come apprezzamento i risultati sono inferiori rispetto al film del 1940, vuol dire che ci sono più concorrenti e che la cultura musicale per fortuna è progredita.
Oggi sembra strano, ma vedere i film di Walt Disney negli anni 60 e 70 non era mica facile. Uscivano solo al cinema e con estrema parsimonia; in tv c’era il limite dei 5 anni prima di poter trasmettere un film, e la Disney faceva un film nuovo ogni 5-6 anni. A Natale, nel frattempo, rimettevano in circuito uno dei grandi classici: Cenerentola, Biancaneve, Mary Poppins... Il risultato, per me che vivevo in un paese piccolo, è che io i film di Walt Disney per intero li ho visti solo dai 30 anni in su, con poche eccezioni (gli Aristogatti, che è uscito quando io avevo l’età giusta) . Meno male che c’era il Club di Topolino, in tv: un pezzo alla volta, anche Fantasia lo avevo già visto quasi tutto, e anche se era in bianco e nero era come se fossero a colori. E i centauri e i fauni mi avevano fatto una grande impressione, pensavo che fossero diavoli: forse è stato il mio primo approccio con la mitologia.
RispondiEliminaPS: nel secondo Fantasia, però, c’è un Paperino finalmente bello come ai vecchi tempi: roba da non crederci!
PPS: Penso che i fischi del pubblico di Fantasia fossero per i cartoon “astratti”: l’idea era buona, ma in effetti è roba che è invecchiata presto.
Fantasia è bellissimo. Ero piccola quando l'ho visto la prima volta, e come tutti mi aspettavo di vedere uno dei soliti (peraltro bellissimi) cartoni animati. Ci rimasi un po' male all'inizio, ma poi gli ippopotami della danza delle ore mi catturarono. Ancora oggi mi sembra un pezzo di una straordinaria gradevolezza. Per non parlare di Topolino apprendista stregone, che ancora adesso, non posso sentire il pezzo senza immaginarmi la moltiplicazione delle scope!
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