tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post8930755288156439908..comments2024-03-06T11:14:53.119+01:00Comments on Abbracci e pop corn: Il divoSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-31868959892223462302009-07-26T01:31:38.503+02:002009-07-26T01:31:38.503+02:00Non sono d'accordo con te Primus sul fatto del...Non sono d'accordo con te Primus sul fatto delle celebrazione di Andreotti in questo film, il quale è pervaso di ironia proprio a cominciare dal sottotitolo "la spettacolare vita di Giulio Andreotti". Certo, c'è chi l'ironia non la capisce, ma non credo sia il tipo di spettatore che va a guardare un film di Sorrentino. Il film è organizzato, proprio come dice Angela, come un'opera rock (non pop ...), infatti la cosa che mi ha colpito - e continua a colpirmi quando ne ripercorro le scene (l'ho visto almeno 6 volte) - è il ritmo. Potrebbe apparire curioso in un film che non è d'azione, eppure, come tu stesso rilevi, è incalzante. Lo è nella fissità del personaggio Andreotti, del quale si arriva a sentire il bzzzzzzzzzzzzzz bzzzzzzzzzzzzzzz del cervello mentre passa da un colpo di scena ad un colpo subito. La scelta della musica è eccellente: le scene iniziali degli assassinii scandite da Toop Toop di Cassius, musica elettronica contemporanea, la passeggiata sacrale per le vie di Roma svuotate dalla notte, con la scorta, con la Pavana di Fauré, il finale beffardo di Da Da Da (Trio), il tutto legato dalle musiche originali di Teho Teardo (che ha composto musiche per molti film importanti, anche La meglio gioventù!).<br />Andreotti ne esce quale credo davvero sia: un personaggio surreale che nessuno sa chi è, neanche sua moglie. Ne esce massacrato perché il film non infierisce, lasciando tutto lo spazio all'evidenza dei fatti.<br />Sulla religiosità dell'uomo c'è poco da dire, somiglia molto alla religiosità degli italiani: un po' di fumo, molto poco arrosto. Del resto Sorrentino glielo fa dire: "i preti votano, i santi no", in una delle ottime conversazioni con il confessore. Dio è un ottimo referente per Andreotti, perché non essendoci può essere sempre perfetto per l'occasione. Ho riso solo una volta, proprio quando a tavola spiega che se Dio ha detto di porgere sempre l'altra guancia, egli ha tuttavia avuto il buon senso di darcene solo due!<br />Nevralgica e straordinaria l'intervista di Scalfari (Giulio Bosetti) condotta su "è un caso che ...?", e surreale ed eloquente la risposta, che torna nel film, "io non credo nel caso, io credo nella volontà di Dio". Insomma, non è mica colpa sua.<br />La scena davanti alla televisione, dove fa capolino Grillo per poi lasciare spazio ai "migliori anni della nostra vita" è struggente, ma attenzione: è struggente la canzone con uno stadio che la canta commosso, mentre il massimo che si ottiene dall'altra parte dello schermo sono due mani che si stringono, nella compostezza e nella rigidità di un cuore privo di sangue.<br />È tutto così il film: l'empatia la vive lo spettatore con le scene e i fatti, non con il protagonista algido, impenetrabile, asettico. Il suo rumore Sorrentino lo mette nella pastiglia di analgesico che frizza nel bicchiere. Non c'è altro.<br />Trovo questo film stilisticamente perfetto, girato con maestria e originalità, senza far ricorso a facili effetti speciali.<br />Degli attori è inutile dire: Servillo ormai è assurto all'empireo, Piera degli Esposti sempre brava e misurata, Anna Buonaiuto che come osserva Primus sta nei personaggi senza coprirli, Flavio Bucci che fa un Evangelisti felliniano e gli altri a seguire.<br />Una critica però ce l'ho sennò non vale: ho l'impressione che Fanny Ardant sia una vera e propria marchetta imposta dalla produzione: ma che c'azzecca?Letiziahttps://www.blogger.com/profile/16334426481593462004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-54406170727488260342008-07-21T17:54:00.000+02:002008-07-21T17:54:00.000+02:00Penso che, quando Moretti inseriva in uno dei suoi...Penso che, quando Moretti inseriva in uno dei suoi primi film la famosa frase "ve lo meritate Alberto Sordi!" , in realtà sottintendesse Andreotti.<BR/>Ieri ci meritavamo Andreotti, oggi ci meritiamo quel che c'è: triste ma vero. (a Roma, Andreotti prendeva sulle centomila preferenze).<BR/><BR/>Detto questo, trovarsi a rimpiangere Fanfani e Andreotti è un'esperienza devastante, ma così va il mondo.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-29023836354203046282008-07-21T16:13:00.000+02:002008-07-21T16:13:00.000+02:00Angela, per la musica hai ragione, l'ho notato anc...<B>Angela</B>, per la musica hai ragione, l'ho notato anch'io, ma come hai letto, non ho voluto fare una recensione, ma raccontare una esperienza intessuta di fatterelli piccoli, ma per me significanti, non insignificanti. Perché il guaio era -ed è- la connivenza generalizzata. Già il termine "opera rock" è interessante, perché indica il tipo di operazione, bella ma in fondo facile e pure consolatoria. Per Andreotti, e per il vasto mondo attorno, più che di bene o di male, più che di tragedia, si dovrebbe fare una commedia grottesca basata sullo squallore, tenendo come filo rosso il parassitismo con punte di prossenitismo. Tutto perché (e qui il PCI ed il <I>popolo</I> non si può chiamare fuori) l'assunto era il primato della politica (quindi intesa come fine, non come mezzo). Trovo più nuovo e vero, dopo tutto, il moralismo dei film di Nanni Moretti, che difatti dà più fastidio. Perché aveva ragione Altan, che quando gli chiesero se gli piacessero i moralisti rispose: "No, ma gli altri ancora meno". Poi, a parte tutto, un paese deve pure funzionare, e questo è l'ultimo dei problemi che si ponevano e si pongono. <BR/><BR/>grazie e saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-59695944475139118172008-07-21T12:53:00.000+02:002008-07-21T12:53:00.000+02:00Hai dimenticato la musica: eccezionale, dall'inizi...Hai dimenticato la musica: eccezionale, dall'inizio alla fine. Così importante e necessaria da farlo sembrare "opera rock". <BR/>Quanto alla domanda fondamentale, azzardo una ipotesi. Di Andreotti si è detto e ridetto, tutti sanno chi è, nel bene e nel male. Ma non governava da solo e veniva anche votato! <BR/>Allora, mi pare che Sorrentino marchi le assenze e le presenze compiaciute. Il PCI e il popolo, per farla proprio breve. Così, mi piace, questo modo di fare film dei nuovi giovani registi, che [ri]distribuiscono le "responsabilità".<BR/>Mi scuso, per la lunghezza del commento e buona giornata a Voi.Anonymousnoreply@blogger.com