tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post8563777260736661719..comments2024-03-06T11:14:53.119+01:00Comments on Abbracci e pop corn: I VicerèSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-51095371108903148982007-12-13T22:21:00.000+01:002007-12-13T22:21:00.000+01:00De "I vicerè" di De Roberto lessi una quaranrina d...De "I vicerè" di De Roberto lessi una quaranrina di pagine, poi smisi, non ricordo perché. Forse il motivo fu quello che dice Gabtilu: l'assenza di un personaggio positivo su cui potersi appoggiare. Ma non è un motivo concettualmente valido, il personaggio positivo non è obbligatorio come non è obbligatorio il lieto fine. Solo che quando si legge si ha bisogno anche di distensione, se non può essere troppo dura. De Roberto mi sembrò uno scrittore notevole, aspro duro e lucido, forse troppo analitico. Ma avercene, con tanti romanzi mollaccioni per compiacenza. Va detto che i siciliani che scrivono (non pochi ad alto livello) sono tutt'altro che mollaccioni, e neppure tristi: vadono proprio nero nelle persone e nell'esistenza in generale. Però è un bel nero, sberluccicante, pieno di bellurie che ti distraggono, ma intanto il nero scava, vedasi il grande Gesualdo Bufalino.<BR/><BR/>saludos <BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-84851024111771246402007-12-12T17:11:00.000+01:002007-12-12T17:11:00.000+01:00Su Buzzanca confermo il giudizio positivo (sottoli...Su Buzzanca confermo il giudizio positivo (sottolineando però che NON SONO UNA "CRITICA"!!!). Il libro non l'ho letto, ma Gabrilù (CIAO!!) e Gioacchino (grazie per la segnalazione!!) mi hanno fatto venir voglia di comprarlo...<BR/>Condivido i dubbi di Giuliano sulle proiezioni scolastiche (mia figlia si annoia regolarmente a morte in tali occasioni) e saluto caramente Maz: consòlati, fra sei mesi andrà meglio!!!!<BR/><BR/>[:->>>]<BR/><BR/>ROBYRobyhttps://www.blogger.com/profile/11979040841395849558noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-71492656717952233402007-12-12T13:30:00.000+01:002007-12-12T13:30:00.000+01:00Questo e' l'altro film che ho visto quest'anno, as...Questo e' l'altro film che ho visto quest'anno, assieme a Centochiodi. Ne sono uscito pensando di aver sprecato la mia occasione semestrale.<BR/>Si capisce dal film che i personaggi hanno avuto delle evoluzioni che li portano, per esempio, da una giovinezza "contro" alla maturita' "dentro" il sistema familistico-nobiliare, ma queste evoluzioni non vengono narrate: sappiamo che prima era cosi', dopo era cosa'.<BR/>Non e' un film brutto, ma neanche bello. In alcuni punti sembra che il film prenda una via marxista-economicistica, con le interessanti notizie sulle eredita' e sulla primogenitura, ma queste notazioni rimangono a margine.<BR/>La voglia di dire qualcosa di attuale fa si che il film, appena uscito, sembri gia' un po' datato.<BR/>Buzzanca ha il pregio notevole di dare al film un suo elemento particolare, una recitazione inaspettata, che impedisce alla pellicola di finire nel calderone dei film europei in costume dell'ultimo ventennio, che s'assomigliano un po' tutti.mazapegulhttps://www.blogger.com/profile/05044258455666975012noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-88131682421032940672007-12-12T12:47:00.000+01:002007-12-12T12:47:00.000+01:00Per chi fosse interessato a una lettura combinata ...Per chi fosse interessato a una lettura combinata delle due opere, "I Vicerè" e "Il Gattopardo", segnalo questa breve recensione sul sito di Italialibri: <A>http://www.italialibri.net/opere/vicere.html</A>Gioacchinohttps://www.blogger.com/profile/00296802957990315492noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-72243411509539857762007-12-12T12:43:00.000+01:002007-12-12T12:43:00.000+01:00Ecco, lo sapevo, un altro film che non vedrò per r...Ecco, lo sapevo, un altro film che non vedrò per ragioni puramente "letterarie". Con tutto il rispetto per Faenza, certi film tratti da romanzi o vengono benissimo o è meglio lasciarli stare in pace, magari invecchiare sotto la polvere. Perché a me "I Vicerè" (il romanzo) è piaciuto, e non starò qui a parlarne, ma vorrei dire quanto male faccia alla letteratura una visione acritica e astoricistica dei suoi contenuti. Per non parlare delle qualità squisitamente artistiche dell'opera. Qui non si parla di tradurre in film un best-seller o un romanzo di genere (giallo, horror, commedia, ecc.). la materia dei Vicerè, come i suoi personaggi e le sue atmosfere sono troppo complesse perché una riduzione (in senso letterale) cinematografica possa comprenderli. C'è una sapienza nell'intreccio dei vari ingredienti e un'atmosfera quasi surreale, grottesca, che veramente stento a immaginare le semplificazioni attuate nel film. Senza considerare la grande maestria di Visconti, "Il gattopardo" cosituiva una materia più semplice da trattare, più leggera. Non dimentichiamoci che tra i due romanzi intercorre un lasso di quasi 60 anni, un abisso per quell'epoca. A proposito di storicità...<BR/><BR/>Ciao,<BR/><BR/>GioacchinoGioacchinohttps://www.blogger.com/profile/00296802957990315492noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-67263363111754467232007-12-12T12:35:00.000+01:002007-12-12T12:35:00.000+01:00Anche io sono molto scettica su Lando Buzzanca, ...Anche io sono molto scettica su Lando Buzzanca, ma chissà forse in un ruolo da padre padrone come mi pare sia questo può darsi che funzioni. <BR/>Cmq De Roberto fa un ritratto spietato di questa aristocrazia che appartiene al filone "spagnolo" della nobiltà siciliana. Lo fa talmente spietato che nel romanzo non c'è un solo personaggio --- dico veramente nemmeno uno -- che non si riveli prima o poi odioso o, nel migliore dei casi, grottesco. Al punto tale da risultare, alla fine, poco credibile. E' uno dei motivi per cui anche il libro risulta molto freddo e poco coinvolgente, il lettore o la lettrice non trovano nessun appiglio, nessun personaggio con il quale anche lontanamente identificarsi o per cui "tifare". Si respira in ogni pagina un'aria di grettezza, di avidità, di meschineria che alla fine risulta asfissiante. <BR/>Insomma secondo me De Roberto ha voluto strafare, ha calcato troppo la mano con il risultato di generare più scetticismo che partecipazione. <BR/>Ed ora giuro che non sproloquio più e magari andrò a vedere il film :-)gabriluhttps://www.blogger.com/profile/10153191916724857645noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-15920506888494169232007-12-12T11:10:00.000+01:002007-12-12T11:10:00.000+01:00Cara Roby, qualcosa sui Vicerè la so dai tempi del...Cara Roby, qualcosa sui Vicerè la so dai tempi della scuola, ne devo anche aver letto qualche pagina; e quindi non sono così informato come Gabriella (ma essere informati come Gabriella non è mica facile !). Però mi sento di dire che sono allarmato di una proiezione nelle scuole, perché il timore è che alla fine passi solo il concetto che “destra o sinistra sono tutti uguali”.<BR/>Penso che non sia colpa nè di Faenza né di DeRoberto, ma è un po’ come accade col Gattopardo, del quale si sottolinea sempre la famosa frase “cambiare tutto perché nulla cambi”: così i due libri vengono trasformati in due manifesti del qualunquismo, il che a molti fa un gran piacere.<BR/>Capita a molti, anche ai più grandi: di Amleto, di tutto l’Amleto, a molti è rimasto in mente solo “Fragilità, il tuo nome è donna” (da dire sogghignando e sottintendendo) che in realtà è una frase che Amleto dice in un momento particolare e in un senso amaro, e drammaticissimo.<BR/>Idem per le due frasi del Gattopardo e dei Vicerè: sono due riflessioni dei protagonisti, che andrebbero riferite solo a loro e al contesto della situazione. Sarebbe quindi bellissimo avere degli insegnanti capaci di spiegare tutto questo, ma chi ci crede ancora? Alla fine passerà quel concetto lì, che “destra o sinistra fa lo stesso” e che “tanto, sono tutti uguali” – con buona pace di quelli che muoiono nelle fabbriche e nei cantieri e sulle strade per meno di mille euro al mese, e con contratti precari...<BR/>Ma è, come sempre, un discorso troppo lungo per farlo qui. Per I Vicerè di DeRoberto rimando a Gabriella, che ne ha già parlato sul suo Nonsoloproust, per Lando Buzzanca dubito molto che sia diventato un grande attore (ma se me lo dici tu posso avvicinarmi a crederlo), per la questione destra e sinistra riprendo una battutaccia di Luttazzi di qualche anno fa, quando Giorgio Gaber era ancora vivo:<BR/>“Quelli che si chiedono cos’è la destra e cos’è la sinistra, o sono di destra oppure hanno sposato Ombretta Colli.”<BR/>saludos<BR/>GiulianoGiulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-16195742581012327062007-12-12T09:31:00.000+01:002007-12-12T09:31:00.000+01:00Roby, non ho visto il film però ho letto il libro ...Roby, non ho visto il film però ho letto il libro almeno tre o quattro volte in periodi diversi della vita e lo conosco praticamente a memoria. Tu parli di freddezza del film, ma anche il libro, pur bello ed accurato come ricostruzione storica di un certo periodo della storia siciliana, è molto freddo e non coinvolgente. Quelli che paragonano <I>I Vicere</I> a <I>Il Gattopardo</I> non sanno proprio di che parlano. <BR/>In quanto al fatto che il libro sarebbe stato censurato, so che questa supposta censura viene utilizzata nel battage pubblicitario... beh, io non ho mai trovato traccia, di questa censura. Al massimo si può dire che per molti anni, in particolare quando si era nel pieno del boom del Gattopardo, <I>I Vicere</I> non era molto venduto e letto e magari nelle librerie (nelle quali comunque c'è sempre stato) non era esposto proprio in prima fila o in vetrina ma su uno scaffale "fuori mano". Ma questo non certo per censura, e poi è cosa che capita ad un sacco di libri. <BR/>Sarei molto curiosa di conoscere l'origine di questa leggenda sui Vicere censurati....gabriluhttps://www.blogger.com/profile/10153191916724857645noreply@blogger.com