tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post8335748239660786..comments2024-03-06T11:14:53.119+01:00Comments on Abbracci e pop corn: Re LearSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-69099571101403637162008-02-01T12:54:00.000+01:002008-02-01T12:54:00.000+01:00Nelle “Fiabe italiane” raccolte da Italo Calvino c...Nelle “Fiabe italiane” raccolte da Italo Calvino ci sono storie che somigliano molto a Re Lear: così a memoria ne ricordo una dove la figlia minore paragona il padre al sale, che ci rimane male perché le altre figlie avevano fatto ben altri paragoni. Penso proprio che sia una storia molto antica... Il bello di queste storie e favole sono le varianti, ogni narratore aggiunge o modifica qualcosa, alla fine non è mai la stessa cosa. Anche di Cenerentole e Pollicini ce ne sono un’infinità, e secondo me questo è molto bello, soprattutto se il narratore è bravo (ma poi i bambini si ricordano tutto, e guai se ti dimentichi un particolare di quello che è stato improvvisato).<BR/>I miei Lear in teatro sono stati due: uno magnifico, quello di Strehler con Tino Carraro e Ottavia Piccolo, che impersonava sia il Matto che Cordelia (un’idea meravigliosa, basata sul fatto che i due personaggi non sono mai in scena assieme e sulla battuta finale di Lear davanti al cadavere della figlia: “my poor fool hanged...”) (un’idea meravigliosa, se hai sottomano Ottavia Piccolo o Giulia Lazzarini: altrimenti meglio lasciar perdere). L’altro è quello di Ingmar Bergman, in tournée a Milano, che ho trovato molto convenzionale, e non me l’aspettavo: una vera delusione.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com